Croazia. Si va verso il rimpasto del governo

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Croazia. Si va verso il rimpasto del governo

Ormai sembra soltanto questione di poche settimane. Il premier Andrej Plenković avrebbe deciso di procedere con il rimpasto del governo entro il 1.mo maggio prossimo. Lo riporta il quotidiano zagabrese Jutarnji list, sempre molto vicino alle attività nei Banski dvori. Il tema è entrato di prepotenza nei saloni dell’Esecutivo dopo l’arresto del ministro dell’Edilizia  Darko Horvat, e dopo che altri due membri del governo sono finiti sotto indagine: il ministro del Lavoro e del Sistema previdenziale Josip Aladrović, sospettato di aver favorito l’impiego di due persone tra il 2018 e il 2019 quando ricopriva l’incarico di direttore dell’Istituto croato per l’assicurazione pensionistica, e il vicepremier  Boris Milošević, che si sarebbe macchiato di favoreggiamento nell’assegnazione degli incentivi ad alcune aziende.

L’idea di ricostruire l’Esecutivo ha preso ulteriore slancio dopo l’ultimo caso che ha visto coinvolto il ministro dello Sviluppo regionale e dei Fondi Ue, Nataša Tramišak, la quale ha reso noto pubblicamente di aver ricevuto minacce di morte, ma senza denunciare il fatto né alla Polizia né al premier. Una gaffe che avrebbe mandato su tutte le furie Plenković, il quale giorni fa ha dichiarato che “tutta questa storia attorno al ministro Tramišak è estramemente bizzarra  e poco chiara”.

Ma il rimpasto, secondo fonti ufficiose, non coinvolgerebbe soltanto Aladrović, Milošević e Tramišak, ma nel mirino potrebbero finire anche il ministro dell’Agricoltura, Marija Vučković, mentre è traballante pure la posizione del ministro della Salute, Vili Beroš. Infine, il ministro della Difesa, Mario Banožić, è finito sulla graticola soprattutto con il suo atteggiamento e le dichiarazioni rilasciate dopo la caduta del drone proveniente dall’Ucraina a Zagabria. Quest’ultimo potrebbe essere sostituito dall’attuale vicepremier e ministro dei Difensori, Tomo Medved, anche perché, afferma la fonte interna al governo, “sarebbe un’ottima mossa per calmare le acque tra i Banski dvori e il Pantovčak, dato che  è una persona molto stimata dal Presidente della Repubblica, Zoran Milanović, il quale ha spesso attaccato il governo proprio attraverso Banožić. Ma l’attuale ministro della Difesa continua a godere della fiducia di Plenković e difficilmente la darà vinta al Capo dello Stato“.

Che il rimpasto sia soltanto una questione di giorni, al massimo di qualche settimana, sono convinti anche alcuni partner della coalizione di governo, come il leader dei Riformisti, Radimir Čačić: “Sì, la ricostruzione del governo ci sarà. Senza entrare nel merito delle indagini che coinvolgono Aladrović e Milošević, è chiaro che le accuse nei loro confronti rappresentano un pesante fardello sull’Esecutivo”. Anche il presidente dei social-liberali (HSLS), Dario Hrebak, “tifa” per il rimpasto: “L’HSLS continuerà a sostenere il governo, però non si può negare che esistano dei problemi. In questo momento sarebbe inopportuno indire nuove elezioni, soprattutto alla luce della guerra in Ucraina e della crisi economica, ma ciò non significa che l’HSLS non chiederà un restyling dell’Esecutivo”, ha concluso Hrebak.

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