La situazione economica in Croazia si sta delineando come un quadro contrastante, con i prezzi che continuano a salire, ma con un timido risveglio nei consumi, secondo quanto riportato sabato dal quotidiano “Večernji list”. L’inflazione, sebbene ancora presente, sembra finalmente rallentare, tuttavia i prezzi dei beni di largo consumo sono aumentati del 16% dall’inizio del 2023.
L’analisi condotta dall’agenzia NielsenIQ per il magazine “Ja Trgovac” sottolinea che nonostante il notevole aumento dei prezzi, c’è un incremento leggero nei consumi. Questo fenomeno offre una luce di speranza, non solo per la resistenza del settore della vendita al dettaglio in Croazia, ma soprattutto per il potere d’acquisto dei cittadini.
Ivan Junaković, responsabile dello sviluppo aziendale per l’Europa centrale e orientale, ha dichiarato che nei primi nove mesi di quest’anno i consumatori croati hanno speso il 16% in più per i beni di largo consumo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Sebbene la crescita dei prezzi sia stata significativamente più alta alla fine del 2022 e all’inizio del 2023, il risultato finanziario complessivo del settore della vendita al dettaglio in Croazia mostra un aumento del 17,5%, con una crescita del 1,5% nelle vendite in quantità rispetto all’anno precedente.
Gli alimenti che hanno registrato i maggiori aumenti di prezzo includono le verdure surgelate (+40%), le uova (+38%), lo zucchero (+33%), il gelato (+30%), le patatine (+29%), i detersivi per lavastoviglie (+28%), gli ammorbidenti (+27%), i biscotti (+26%), secondo le stime del mercato al dettaglio, che copre circa 150 categorie di prodotti.
Tuttavia, va notato che alcune categorie ad alto giro d’affari, come le sigarette e la frutta e verdura fresca, non sono state incluse nell’analisi.
Nonostante la sfida dei prezzi in aumento, gli esperti ritengono che la leggera crescita nei consumi possa essere interpretata come un segnale positivo per l’economia croata. Resta da vedere come evolverà la situazione nei prossimi mesi e se i consumatori manterranno questa resilienza di fronte alle pressioni inflazionistiche.
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