Si è avuta questa mattina nel Međimurje la perquisizione dell’abitazione del ministro della Pianificazione territoriale, dell’Edilizia e dei Beni statali Darko Horvat. Il ministro sarebbe sospettato di abuso d’ufficio.
È stato trasferito a Zagabria dove nel pomeriggio è stato interrogato nella sede dell’Uskok, l’Ufficio per la lotta alla corruzione e alla criminalità organizzata.
“Ha risposto alle domande dell’USKOK. Evidentemente si ritiene innocente”, ha detto l’avvocato di Horvat, Vladimir Terešak.
Darko Horvat, secondo l’USKOK, quand’era ministro dell’Economia avrebbe fatto pressione sui suoi dipendenti affinché assegnassero sostegni finanziari ad imprese e artigiani a lui vicini.
Le cose sarebbero andate in questa maniera: veniva bandito il concorso per l’assegnazione dei sostegni finanziari. Una volta terminato e nel caso in cui le persone vicine a Horvat non avessero ottenuto i mezzi richiesti, il ministro ordinava che il denaro venisse erogato lo stesso anche se i richiedenti non avevano tutte le carte in regola. Si trattava di importi che andavano da un minimo di 100 ad un massimo di 200mila kune. Complessivamente sarebbero stati così assegnati 2,6 milioni di kune.
Da fonti ufficiose si viene a sapere che nel mirino degli inquirenti ci sarebbero anche l’ex ministro Tomislav Tolušić e il vicepresidente del governo Boris Milošević.
Anche loro, secondo l’USKOK, avrebbero seguito le orme di Horvat facendo sì che le imprese rimaste senza sostegno lo ricevessero comunque. Milošević (appartenente al Partito democratico indipendente serbo – SDSS, partner dell’HDZ nella maggioranza parlamentare) avrebbe fatto così a favore di un imprenditore di nazionalità serba.
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