Il primo ministro italiano Giorgia Meloni dovrebbe arrivare in visita ufficiale a Zagabria il 17 novembre prossimo. Si tratterà della prima visita ufficiale di un capo del governo italiano in Croazia dopo oltre due decenni. Questo non significa naturalmente che in questo periodo non vi siano stati incontri bilaterali ai massimi livelli. I primi ministri croati si sono recati a Roma e a Milano, si sono incontrati con i colleghi italiani in vari convegni multilaterali, i presidenti italiani sono venuti in visita ufficiale a Zagabria, quelli croati si sono recati nella capitale italiana. Per non parlare degli incontri tra i ministri, ultimo in ordine di tempo il vertice trilaterale a Trieste tra i capi dei dicasteri degli Interni di Croazia, Slovenia e Italia incentrato sulla questione dell’immigrazione e sull’introduzione di controlli alle frontiere fra i tre Paesi.
Prima dell’arrivo di Giorgia Meloni a Zagabria, il premier sloveno Robert Golob le farà visita a Roma. La situazione della sicurezza in Europa e l’immigrazione clandestina, è ormai del tutto chiaro, saranno i temi che segneranno i prossimi otto mesi nell’Unione europea e l’andamento della campagna elettorale per le elezioni europee. Ovviamente saranno anche l’argomento cardine nei colloqui che il presidente del Consiglio italiano avrà con i suoi colleghi sloveno e croato.
A Zagabria, stando a fonti di stampa, Giorgia Meloni dovrebbe essere ricevuta dal premier Andrej Plenković e dal presidente del Sabor Gordan Jandroković. Per il momento non è in programma un incontro con il capo dello Stato Zoran Milanović, ovvero, come scrive lo Jutarnji list, la parte italiana non l’avrebbe richiesto.
Le relazioni tra i due Paesi vicini e amici filano a gonfie vele da tempo. L’interscambio commerciale è ottimo. L’Italia è tradizionalmente al vertice tra i partner commerciali della Croazia. Sui Balcani occidentali le posizioni dei due Paesi convergono: c’è la volontà reciproca di proseguire con l’allargamento verso est dell’Unione europea per garantire pace e stabilità alla regione. Roma ha dato pure il suo assenso all’iniziativa per concedere alla Bosnia ed Erzegovina lo status di Paese candidato all’adesione all’UE. L’Italia si attende dalla Croazia l’appoggio per l’organizzazione dell’EXPO 2030, un sostegno che non dovrebbe essere in forse.
Il ruolo delle minoranze
E infine, dulcis in fundo, non vanno dimenticate le due minoranze, quella italiana in Croazia e quella croata in Italia, che rappresentano tradizionalmente un forte legame culturale tra i due Paesi, un legame quest’ultimo che affonda le sue radici nei secoli, con tutti i fecondi intrecci che ha prodotto. La CNI è impegnata attivamente per il rafforzamento delle relazioni fra i tre Paesi contermini nell’Alto Adriatico, mentre per quanto concerne la sua posizione in Croazia, con particolare riferimento al bilinguismo, come rilevato diverse volte, si può sempre fare qualcosa di più.
Tornando al primo ministro sloveno Robert Golob, come ha annunciato a Bruxelles, il 14 novembre prossimo sarà in visita ufficiale a Roma. Con Giorgia Meloni parlerà innanzitutto della sospensione di Schengen, ovvero dei controlli introdotti dall’Italia al confine con la Slovenia.
Robert Golob si aspetta che l’Italia tolga il controllo prima di Natale, così che anche la Slovenia possa fare lo stesso ai confini con Croazia e Ungheria. Le misure adottate da Slovenia e Italia alle frontiere, come rilevato, sono coordinate.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.