8 marzo, Radin: «Riflessione e impegno per i diritti delle donne»

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8 marzo, Radin: «Riflessione e impegno per i diritti delle donne»
Foto: Patrik Macek/PIXSELL

In occasione della Giornata Internazionale della Donna, il vicepresidente del Sabor croato e deputato della CNI, Furio Radin, ha sottolineato che questa giornata “non è dedicata alla celebrazione di ciò che è stato ottenuto”, ma “serve per riflettere su ciò che ancora non è stato raggiunto”.

“Oggi non è un giorno di festa, ma di commemorazione di qualcosa di fondamentale che coinvolge metà della popolazione, un processo che è  tuttora in corso, specialmente in ambito politico”, ha dichiarato Radin all’inizio della seduta, evidenziando che nelle aule parlamentari di quasi tutto il mondo persiste ancora una marcata disparità di genere. “Davanti a me non c’è un mazzo di fiori, perché almeno io lo considero un giorno in cui dobbiamo lottare per i diritti delle donne”, ha sottolineato.

Radin ha voluto ricordare le origini della Giornata Internazionale della Donna, avviata all’inizio del secolo scorso in date diverse, e ha notato che solo dagli anni ’70 del secolo scorso l’8 marzo è diventato il giorno ufficiale, a livello globale, per celebrare la lotta delle donne. Ha evidenziato che questa lotta è iniziata con il diritto di voto, ma “oggi è associata anche ai diritti di genere, ai diritti riproduttivi, alla lotta contro la discriminazione e la violenza sulle donne”.

“Viva l’8 marzo”, ha concluso il deputato della minoranza italiana, facendo eco ai suoi auguri di 31 anni fa – l’8 marzo del 1993 – quando è stato il primo parlamentare a riconoscere la Giornata Internazionale della Donna nell’aula del Sabor, e quando “scatenai una grande protesta”. “A quell’epoca era questo il pensiero, ma da allora abbiamo compiuto notevoli passi avanti”, ha concluso Radin, i cui auguri sono stati condivisi anche da altri membri del Parlamento.

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