Prigozhin, fonti Cremlino: “Putin non perdona”. Wagner: “Conseguenze disastrose”

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Prigozhin, fonti Cremlino: “Putin non perdona”. Wagner: “Conseguenze disastrose”

Yevgeny Prigozhin, fondatore del gruppo Wagner, è morto in un incidente aereo – dai contorni ancora non chiari – mentre era in viaggio tra Mosca e San Pietroburgo con altri leader del gruppo di mercenari, morti con lui. Per la conferma ufficiale bisognerà attendere gli esami del Dna sui 10 corpi che verranno effettuati nelle prossime ore. Ma sia Mosca sia i mercenari del Gruppo Wagner, che accusano la contraerea russa e quindi Mosca, hanno dato come certa la morte di Prigozhin.

L’aereo su cui viaggiava Prigozhin è precipitato nella regione di Tver a due mesi esatti dalla tentata marcia su Mosca che Putin definì “una pugnalata alle spalle”.

L’incidente aereo “non è stato molto sorprendente” perché, ”dopo l’ammutinamento, la sensazione era quella che avrebbe fatto una brutta fine”. Insomma, il presidente russo Vladimir Putin ”non perdona queste cose”, dice a Meduza una fonte del Cremlino. Dopo il tentato golpe di due mesi fa, aggiunge la stessa fonte, Putin era arrivato alla conclusione che il capo del Gruppo Wagner non era più una ”persona affidabile e gestibile”. E ”secondo la logica, le armi non dovrebbero essere nelle mani di una persona inaffidabile”, ha sottolineato la fonte.

Insomma anche da Mosca la morte di Prigozhin sembra essere attribuita a una vendetta di Putin. ”Non sono coincidenze”, né il giorno, né il luogo in cui è precipitato l’aereo di proprietà del leader e fondatore del gruppo Wagner Prigozhin, ha detto un’altra fonte del governo russo citata a condizione di anonimato dal Moscow Times. “Non lontano dalla residenza del presidente a Valdai, ci sono a guardia del cielo quattro divisioni di S-300 PMU1”, i sistemi di difesa missilistica, ha detto la fonte. “Il 23 giugno una marcia su Mosca. E il 23 agosto due missili. I conti tornano”, ha aggiunto. Valdai si trova nella regione di Tver.

A non avere dubbi sulla ‘firma’ dello Zar dietro il disastro aereo sono stati da subito gli uomini di Prigozhin che dando la notizia della morte del loro leader hanno subito puntato il dito: “È morto a causa delle azioni dei traditori della Russia”. Un “assassinio” che “avrà conseguenze disastrose”, hanno avvertito tramite il canale di Telegram Grey Zone.

”Le persone che hanno dato l’ordine – hanno scritto i militari – non hanno capito affatto lo stato d’animo dell’esercito e il morale. Che questo sia un insegnamento per tutti. Bisogna sempre arrivare fino in fondo”, aggiungono forse riferendosi alla rinuncia del leader della Wagner di arrivare fino a Mosca nel giugno scorso.

E secondo quanto riferito dai media bielorussi, i mercenari che dietro ordine di Prigozhin si erano trasferiti nel Paese dopo il tentato golpe su Mosca, ora stanno cercando di lasciare la Bielorussia. Il sito di informazione Gayun parla di un fuggi fuggi dopo la morte del leader.

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