Israele «estende» le operazioni di terra a Gaza: «Colpiti obiettivi Hamas»

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Israele «estende» le operazioni di terra a Gaza: «Colpiti obiettivi Hamas»

(Adnkronos) –
Operazioni di terra “estese” a Gaza nella notte, con le forze di difesa di Israele ad operare “con forza” sul territorio per colpire gli obiettivi di Hamas. Mentre non è chiaro se sia iniziata ufficialmente la massiccia offensiva annunciata nei giorni scorsi dallo Stato ebraico, che annuncia di aver ucciso il capo delle forze aeree di Hamas, Al Jazeera parla intanto di “esplosioni che hanno illuminato i cieli sopra la Striscia” con “il bombardamento più intenso” sull’enclave palestinese dall’inizio della guerra. Una delle principali società di telecomunicazioni, aggiunge la Cnn, afferma che il servizio di telefonia mobile è completamente interrotto.

“Nella notte, aerei da combattimento dell’Idf hanno colpito Asem Abu Rakaba, il capo della squadra aerea di Hamas. Abu Rakaba – spiegano su X le forza di difesa israeliane – era responsabile degli Uav, dei droni, dei deltaplani, del rilevamento aereo e della difesa di Hamas. Ha preso parte alla pianificazione del massacro del 7 ottobre e ha comandato i terroristi che si sono infiltrati in Israele con il deltaplano ed è stato responsabile degli attacchi con droni alle postazioni dell’Idf”.

Le Idf hanno inoltre colpito 150 obiettivi sotterranei nel nord della Striscia nella notte. Lo fa sapere l’esercito israeliano in una nota, spiegando che tra gli obiettivi colpiti ci sono quartier generali sotterranei e infrastrutture militari.

”Aerei da combattimento hanno attaccato nella notte circa 150 obiettivi sotterranei nel nord della Striscia di Gaza. Durante l’attacco, terroristi dell’organizzazione terroristica Hamas sono stati eliminati e i tunnel di combattimento, gli spazi di combattimento sotterranei e altre infrastrutture terroristiche sotterranee sono stati distrutti”, affermano le Idf.

I militari delle Forze di difesa israeliane hanno intanto fatto sapere di aver arrestato anche dieci miliziani di Hamas questa mattina in Giudea e Samaria, in Cisgiordania. Il Jerusalem Post spiega che continuano le operazioni di sicurezza nell’area.

Il ministro degli Esteri israeliano Eli Cohen ha intanto criticato la “spregevole” risoluzione delle Nazioni Unite che sollecita il cessate il fuoco. “Israele intende eliminare Hamas proprio come il mondo ha affrontato i nazisti e l’Isis”, ha spiegato Cohen.

L’Italia si è astenuta dal votare la risoluzione presentata dalla Giordania e sostenuta dagli Stati arabi “per tre ragioni: perché manca la condanna chiara e senza ambiguità degli attacchi di Hamas del 7 ottobre scorso a Israele; perché manca il riconoscimento del diritto di ogni Stato sotto attacco, in questo caso Israele, a difendersi in linea con il diritto internazionale e umanitario e perché manca l’imperativo che è quello del rilascio immediato e senza condizioni degli ostaggi”. Ad affermarlo è Maurizio Massari, il rappresentante permanente d’Italia presso le Nazioni Unite a New York spiegando l’astensione dell’Italia alla risoluzione e sottolineando che l’Italia “nonostante riconosca gli sforzi fatti dai Paesi arabi, questi non sono stati sufficienti per spingerla a votare a favore della risoluzione”. L’Italia, spiega ancora, “è e sarà con fermezza solidale verso Israele: per noi la sicurezza di Israele non è negoziabile”.

“Non sono in corso negoziati con Israele” per un potenziale cessate il fuoco o scambio di prigionieri. Ad affermarlo, secondo quanto riferisce ‘Al Jazeera’, è un portavoce di Hamas, Osama Hamdan. “Ci sono stati colloqui e ci sono stati sforzi politici per raggiungere un tale accordo”, ma non ci sono “colloqui” a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti israeliani a Gaza, ha spiegato Hamdan sottolineando che “le forze israeliane si stanno “muovendo verso i confini di Gaza da diversi punti”.

“È chiaro che hanno iniziato l’invasione di terra, ma sono preoccupati per le conseguenze, sono preoccupati per ciò che potrebbe accadere sul terreno e stanno affrontando una resistenza molto forte”, sostiene Hamdan ad ‘Al Jazeera’.

L’Ambasciata degli Stati Uniti a Beirut invita i propri cittadini a “lasciare il Libano ora”. E’ quanto si legge in una dichiarazione pubblicata sul sito dell’Ambasciata Usa. “Il Dipartimento di Stato raccomanda che i cittadini statunitensi in Libano partano ora, mentre i voli commerciali rimangono disponibili, a causa dell’imprevedibile situazione della sicurezza”, si legge.

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