Cosa fare in Istria? Ora ve lo dice un sito

Presentato un nuovo progetto dell’IRTA

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Cosa fare in Istria? Ora ve lo dice un sito
Turisti in visita alla città. Foto: DARIA DEGHENGHI

Presa la stanza in albergo e disfatte le valigie, cosa fare in Istria, a parte l’ovvio (vedere l’anfiteatro, le porte romane e piazza Foro col Tempio d’Augusto)? Ora c’è un sito Internet che non solo informa sulle possibilità, come tanti altri, ma concede anche l’opportunità di prenotare i posti ovvero comprare i biglietti. Si chiama “To Do in Istria” (https://www.todoinistria.com/) e la sua costruzione si deve all’Agenzia regionale per il turismo IRTA, che per il lancio del progetto ha messo insieme qualcosa come 35.000 euro da varie fonti, Regione e Pro loco compresa. Slavica Tobok Kandić, al vertice dell’IRTA, ha spiegato gli obiettivi e le modalità d’adesione al sito. Lo dice il nome stesso, per il momento solo in lingua inglese: “To do”, cosa fare in Istria. Il turista disorientato potrebbe avere le idee poco chiare sull’offerta turistica e credere, per esempio (si capisce, erroneamente), che la penisola sia il classico paradiso estivo da gustare esclusivamente in riva al mare, al limite col cono di gelato in mano a passeggio. A premesse sbagliate – si sa – seguono conclusioni sbagliate. Negli ultimi anni la penisola si è dotata d’innumerevoli parchi d’avventura e di divertimenti per famiglie e spiriti avventurieri con la passione per l’adrenalina, vanta una miriade di micro aziende per la pratica di sport acquatici, anche spericolati, o semplicemente per il noleggio di scooter acquatici, kayak, pedalò e cose di questo genere. Senza contare che ora abbiamo a portata di mano anche un piccolo arsenale di musei e sale espositive a tema che fanno storytelling, allestiscono spettacoli, curano le leggende e i miti del luogo per trasformarli in “esperienze” da vendersi ai vacanzieri e ai residenti. Il bello di questo sito è che, oltre a informare, consente di prenotare il posto desiderato, nel giorno e all’ora desiderata per tutte le persone interessate, pagare il biglietto e dormire sonni tranquilli in attesa della visita senza preoccuparsi di restare fuori.

Poi si crescerà ancora
Ciò detto bisogna pur sottolineare che il progetto è ancora in fase di rodaggio, che la sua costruzione non termina con il lancio e che, anzi, crescerà, si svilupperà ed estenderà l’utenza così come verrà utilizzato dai turisti. La partecipazione per le aziende è gratuita, nel senso che per farsi pubblicità sul sito hanno solo l’obbligo di fornire fotografie ad alta risoluzione dell’attività e un testo esplicativo in lingua inglese. La redazione farà tutto il resto: correggerà le bozze e provvederà a omologare i testi in modo che rispettino tutti lo stile e i valori della pagina. Il solo compenso che graverà sulle aziende sarà quello del 15 per cento sul valore di ogni biglietto comprato per suo tramite: insomma, la giusta ricompensa per i servizi di mediazione e di promozione prestati. Per quest’anno il sito parlerà solo inglese, ma col tempo si vedrà di adeguarlo e ampliare anche l’offerta linguistica. Nel frattempo dovrebbero aumentare anche le proposte sul “da farsi” con l’entrata in gioco di nuovi soggetti economici.

Categorie, offerte e costi
Per ora gli itinerari proposti sono soltanto 52, suddivisi in quattro categorie a tema: Natura e tempo libero, Retaggio storico e cultura, Sport e attività acquatiche ed Esperienza gourmet. Una rubrica “generale” raggruppa, invece, la totalità delle varie proposte in un elenco esaustivo con informazioni su date, orari, prezzi, agevolazioni e modalità di prenotazione e pagamento. Alcuni esempi: il tour Maraston di Visina viene 7 euro a persona; una gita con guida privata nell’entroterra “Istria tour & truffle tasting” con partenza da Parenzo costa la bellezza di 160 euro a persona, ma visto che il menu promette, appunto, pietanze a base di tartufo, si spera che il gioco valga la candela. In confronto, una visita al Lapidarium di Cittanova costa proprio spiccioli (2 euro), mentre per godersi lo spettacolo del Castello rinascimentale dei Morosini-Grimani di Sanvincenti occorrerà sborsare almeno 10 euro a persona per la visita guidata (Unlock the History) e 15 per l’esperienza Escape Castle. Sempre 15 euro saranno richiesti per il “Batana boat tour & gourmet experience” di Rovigno, 5 euro per entrare a Montona e visitare quella splendida cornice della sua cinta muraria e le minuscole gallerie d’arte. Immancabile il Museo dell’extravergine di Pola, con programmi da 15, 24 e 45 euro per i pacchetti “Green”, “Gold” o “Platinum” e il Pula City Tour col double decker (16 euro), i vari Kayak tour con visita alle grotte marine e tempo libero per le immersioni (59 euro) a Pola e dintorni, il Windsurf a Parenzo (60 euro), lo Jet Ski Safari di Castelnuovo (da 200 a 320 euro) i corsi di vela di base (1.290-1.390 euro).

Ok le presenze, ma i prezzi!
Soddisfatto il presidente della Regione istriana, Boris Miletić, per questo nuovo sforzo dell’IRTA a favore della promozione del turismo peninsulare che, a giudicare dalle presenze non sembra avere tutta questa necessità di promozione. A detta di Miletić, la statistica pare impeccabile, almeno a giudicare da arrivi e presenze che nuovamente battono tutti i record. Diverso è il caso dei consumi: “Mi sa che questa volta abbiamo esagerato sul serio – ha detto lo zupano -, perché è impossibile che lo stesso steak costi a Pola il 30 p.c. in più che in Italia. E va bene: quest’anno i turisti ci daranno uno spintone, l’anno prossimo una sberla, quello dopo arriverà anche il pugno e allora saranno guai, perché ci sono altri Paesi da vedere a prezzi ben più moderati dei nostri. L’Egitto, l’Albania, la Grecia… Quella scatoletta di tonno, quella confezione di spaghetti al supermercato che vogliamo vendere col sovrapprezzo, non dimentichiamoci che devono pagarla anche i nostri nonni con pensioni da 388 euro”, ha concluso Miletić il suo ragionamento, per dire che se l’impresa non saprà moderare la propria avidità sarà presto il mercato a insegnarle una lezione.

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