Sabato 8 luglio si comincia a scavare in Braida, poi, tra due mesi, in via Adamich. Saranno tredici mesi di passione, di sfide quotidiane e di imprecazioni, ma dovremo farcene una ragione. Stiamo facendo i conti con una realtà che è venuta a crearsi con l’arrivo degli euro dai fondi dell’Unione europea, tanti in una volta sola, da spendere in diversi progetti infrastrutturali. Uno di questi è il Progetto di miglioramento delle infrastrutture nel sistema di approvvigionamento idrico e di smaltimento delle acque reflue nel contesto dell’Agglomerazione fiumana. È un’opera epocale che costerà complessivamente 233.799.649,88 euro, di cui il 71,33 per cento dai fondi dell’Ue.
Tra Žabica e Braida due sole corsie
Passiamo al sodo. In questa prima fase di scavi in centro sarà interessato il segmento tra Žabica e la mensa studentesca “Index” in via Krešimir. Il traffico si svolgerà in buona parte su due sole corsie delle quattro esistenti, un po’ come se il passaggio a livello rimanesse costantemente chiuso. Nel corso di una giornata ciò avviene, ma soltanto per pochi minuti. Cosa succederà nelle prossime settimane e mesi, lo scopriremo da soli. Per portare a termine questa fase serviranno due mesi dopo di che, a settembre, verrà chiusa al traffico via Adamich, da via dei Pescatori a via Trpimir. Ci saranno delle fasi di passaggio tra un segmento dei lavori e l’altro, ma dobbiamo prepararci alle nuove condizioni. Per ora ci fermiamo qui, con quelli che potranno essere i disagi tra Braida e Žabica, poi ci penseremo, quando sulla Riva che da strada a senso unico a quattro corsie diventerà a doppio senso.
Questo segmento del mega progetto viene realizzato assieme dall’azienda municipalizzata VIK e dall’azienda “Hrvatske ceste” che aveva comunque in programma il rifacimento di via Adamich. Costerà complessivamente 8.446.721,75 euro (6,5 a carico della VIK). Lo ha presentato ieri Maja Malnar, capo provvisorio del Dipartimento per gli Affari comunali e traffico, mentre da parte della VIK dettagli sono stati illustrati ai media dal direttore Andrej Marochini e dal coordinatore dei finanziamenti Ue, Alen Miličević. Da parte di tutti la parola d’ordine è “pazienza”.
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