Solidarietà, impegno civile e dialogo adriatico

A un anno dal suo arrivo a Fiume dialoghiamo con il Console generale Davide Bradanini sul nuovo slancio dei rapporti bilaterali Italia-Croazia, sul ruolo della CNI, sull’assistenza ai terremotati, su CEC 2020 e sui progetti in programmazione

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Solidarietà, impegno civile e dialogo adriatico

“Il 2020 non è stato un anno come tutti gli altri; la contingenza che stiamo vivendo ha condizionato tutte le attività dei cittadini, delle istituzioni, delle sedi diplomatico-consolari; ha inciso in particolare sui soggetti che come noi hanno una forte proiezione esterna. È stato un anno non semplice. Da quando sono arrivato ho subito potuto notare l’eccellente lavoro che è stato fatto dai miei predecessori. Ho potuto toccare con mano i rapporti eccellenti del Consolato generale con le Comunità degli Italiani che ho avuto modo di visitare, con numerosi connazionali che risiedono in Istria, nel Quarnero e in Dalmazia e con le autorità locali, rapporti che sono continuati quest’anno in una situazione complicata per la quale molto spesso non è stato possibile vedersi. Sono riuscito comunque a visitare molte Comunità degli Italiani che mi hanno accolto sempre con generosità, affetto e volontà di collaborare. Ho visto un grandissimo attaccamento all’Italia, una forte propensione al fare e a tramandare la tradizione locale con uno sguardo aperto verso i giovani e alle collaborazioni provenienti dall’Italia. L’ho apprezzato molto.”
Le relazioni bilaterali
Nel raccontare il suo punto di vista sul 2020, l’anno della pandemia e dei terremoti che ha stravolto la nostra concezione di “normalità quotidiana”, il Console generale d’Italia a Fiume Davide Bradanini fa intuire le difficoltà che si sono dovute affrontare per garantire l’operatività degli uffici, ma pone l’accento sulla dimensione umana e comunitaria, sull’importanza del dialogo che anche in un periodo difficile ha saputo emergere. Bradanini ci riceve nel suo ufficio e ci fa sentire a casa. “Seguo con attenzione il giornale – dice – e ho modo di apprezzare le innovazioni che la Voce propone”. L’incontro nella sede di Palazzo Adria conferma così sin dalle prime battute quella convinzione esplicata da Bradanini nell’intervista data alla Voce un anno fa, il primo giorno di mandato: “Ascoltare e dialogare è fondamentale”. “Il Consolato generale opera sempre d’intesa con l’Ambasciata a Zagabria”, chiarisce e non nasconde l’orgoglio nel sottolineare che l’anno che ci siamo lasciati alle spalle “è stato particolarmente proficuo nelle relazioni bilaterali tra Italia e Croazia”. “Nonostante le difficoltà il 2020 è culminato con un incontro del Comitato dei Ministri bilaterale, che non si teneva da parecchi anni, e con una visita – davvero eccezionale in questo periodo – del Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Luigi Di Maio, a Zagabria. Questo importante appuntamento – fa presente – sta già rilanciando i rapporti bilaterali e poi ci sono anche gli incontri trilaterali che coinvolgono Italia, Croazia e Slovenia sulla Zona economica esclusiva nell’Adriatico e che hanno dato ulteriore rilancio ai rapporti tra le due sponde dell’Adriatico”.
L’emergenza sisma
Impossibile non soffermarsi sull’attualità che vede in primo piano lo stato d’emergenza nelle zone della Croazia centrale devastate dal sisma. A riguardo Bradanini ricorda “la grande solidarietà dimostrata dall’Italia nei confronti della Croazia in occasione del terremoto del 28 dicembre scorso e l’assistenza prestata da parte della Protezione civile italiana.”
I messaggi del Presidente Mattarella e del Premier Conte sono arrivati in tempo reale, oltre alla Protezione civile dall’Italia sono partiti per la Croazia anche i Caschi blu della cultura…
“Le dichiarazioni delle massime Autorità istituzionali italiane non sono state dichiarazioni di circostanza, l’Italia – essendo essa stessa zona sismica – è molto sensibile al tema dei terremoti. In stretto raccordo con l’Ambasciata, essa stessa colpita dal terremoto, la Protezione civile ha immediatamente disposto l’invio in Croazia di 100 tende per far fronte all’emergenza. Pochi giorni fa ha inoltre avuto luogo una missione dei c.d. Caschi blu della cultura italiani, vero e proprio punto di riferimento per quanto riguarda la tutela del patrimonio culturale, con lo scopo di contribuire alla salvaguardia e alla messa in salvo del patrimonio storico-culturale locale.
Sono stati molti anche i connazionali che hanno organizzato azioni umanitarie, alcuni sono anche partiti come volontari per dare un sostegno alla popolazione colpita. Ha avuto modo di sentire le loro esperienze?
“Ci sono stati numerosi interventi da parte delle nostre Comunità. Ho parlato di recente con Antonella Tudor, la presidente della CI di Spalato rientrata qualche giorno fa dalla zona colpita dal terremoto dove ha prestato assistenza. Ha anche coordinato le offerte della CI di Spalato per i terremotati. Sono stati numerosi gli interventi e le offerte di solidarietà anche da parte di singoli non solo di appartenenti alla CNI, ma anche di cittadini italiani che si sono rivolti al Consolato generale per sapere come meglio prestare assistenza. Abbiamo fornito tutti i contatti del caso in modo da convogliare gli aiuti nel modo migliore possibile.”
Anche questa triste occasione ha fatto emergere la capacità di fare sistema…
“Nei momenti di difficoltà gli italiani mostrano una particolare propensione alla solidarietà e all’impegno civile. Questo è visibile sia in Italia sia in Croazia. Credo che la solidarietà dimostrata non a parole, ma nei fatti dalle nostre Comunità sia il segno di una profonda integrazione di queste Comunità nel tessuto sociale in Croazia. Il fatto che le CI che vivono in un territorio lontano dalla zona terremotata si siano mobilitate, alcune siano addirittura andate sul luogo e abbiano prestato assistenza come Comunità degli Italiani e non come singoli individui è molto significativo.”

Un plauso al Museo civico
Parlando di integrazione e di inclusione vengono in mente anche le numerose attività e iniziative promosse dal Consolato in vari settori a partire da quello culturale. Gli eventi proposti riscuotono regolarmente un’ottima risposta di pubblico, anche qui possiamo parlare di approccio inclusivo…
“Va detto innanzitutto che Fiume in questo inizio del 2021 detiene ancora il titolo di Capitale europea della Cultura e a riguardo vorrei fare le mie congratulazioni alla Città e ai responsabili di Fiume CEC per le attività che sono riusciti a realizzare, per il modo in cui sono riusciti a modificare il programma strada facendo in un anno veramente sfortunato. Sono stati posti davanti a una sfida unica nella storia del programma CEC: dover completamente rivedere il programma alla luce di circostanze assolutamente imprevedibili. Di recente ho avuto l’occasione di visitare il nuovo Museo civico all’ex Zuccherificio e ho apprezzato moltissimo la ristrutturazione del palazzo e il modo in cui è stata organizzata l’esposizione permanente che tiene conto della storia complessa della città. L’elemento italiano non viene sottaciuto o marginalizzato. C’è anche una sezione dedicata all’esodo e mi sembra importante che quel momento particolarmente drammatico della città venga raccontato nel Museo civico. Del resto lo stesso direttore del Museo, Ervin Dubrović, è un amico dell’Italia e ha una sensibilità molto spiccata su questi temi. Ma la nuova sede museale è soltanto una delle tante iniziative di valore realizzate nell’ambito di Fiume CEC 2020, è il segno che nonostante il periodo difficile sono state realizzate iniziative con obiettivi di medio e lungo periodo; questo è molto importante pe la città.”
Il fenomeno Alan Ford
Nel ambito di Fiume CEC non sono mancate nemmeno le iniziative che portano la firma del Consolato generale d’Italia a Fiume…
“Le attività culturali del Consolato generale le ho concepite come un’integrazione, un sostegno alla città di Fiume nella realizzazione di CEC 2020. Abbiamo iniziato in una fase più felice, prepandemica, con il concerto della Venice Baroque Orchestra e del Maestro Giuliano Carmignola al TNC Ivan De Zajc in occasione proprio dell’inaugurazione di Fiume 2020. È stato un evento di grande successo realizzato in collaborazione con la Città, l’Unione Italiana e Infobip con il quale abbiamo voluto offrire al pubblico fiumano un concerto di uno dei massimi esponenti della musica italiana di qualità. Poi, purtroppo, è subentrata la pandemia ma abbiamo voluto comunque proporre delle iniziative culturali di valore a Fiume e alla CNI in generale.”
Come sceglie gli eventi da proporre?
“Gli obiettivi che mi prefiggo sono duplici, da un lato offrire delle iniziative che possono essere d’interesse per la comunità italiana, ma anche per tutta la popolazione, anche non italiana, residente sul territorio e dall’altro presentare contenuti culturali contemporanei dall’Italia, magari anche da settori o da aree geografiche un po’ meno conosciute alla CNI.
L’evento simbolo è stato sicuramente la mostra dedicata ad Alan Ford che visto il successo di pubblico va considerata un evento sociale…
“L’iniziativa della quale effettivamente sono più orgoglioso e che ha avuto un bel successo di pubblico è la mostra sui 50 anni di Alan Ford in Croazia e nell’ex Jugoslavia. In una situazione di pandemia l’esposizione è riuscita ad attrarre nell’arco di quindici giorni a fine ottobre nella galleria Kortil circa 2.500 persone. È una mostra appunto con la quale si è cercato di rispondere a questo duplice obiettivo. L’aspetto più interessante che ho colto nell’organizzarla e nel raccogliere i commenti è che molti non sapevano nemmeno che Alan Ford è italiano, hanno scoperto proprio grazie a questa mostra che si tratta di un prodotto realizzato interamente da creativi italiani. Naturalmente, nel 2020 non siamo riusciti a realizzare tutte le iniziative alle quali si era pensato, ma oltre alla mostra su Alan Ford abbiamo fatto anche altre cose, nell’ambito della Settimana della Cucina italiana nel mondo abbiamo realizzato degli eventi a Pola in collaborazione con la locale CI e con la Città, a Fiume abbiamo allestito a Palazzo Modella una mostra su Vico Magistretti…”
I piani per il 2021
L’agenda vede già iscritti nuovi appuntamenti? Cosa possiamo attenderci nel 2021?
“Ci siamo dati alcuni obiettivi per i prossimi mesi. A Spalato, in collaborazione con l’Ufficio ICE e l’IIC di Zagabria allestiremo una mostra di design che ha come filo conduttore il colore rosso e che s’intitola appunto Rosso – Il colore della passione, già esposta presso l’Istituto di Cultura di Zagabria. In primavera inoltrata presenteremo invece a Pola una mostra che realizzeremo in collaborazione con la Fondazione Reggio Children e il Centro internazionale Loris Malaguzzi sull’infanzia mirata da un lato ai formatori e dall’altro ai bambini ai quali saranno dedicati dei laboratori didattici con l’utilizzo dei nuovi media. L’intenzione è di coinvolgere l’asilo Rin Tin Tin e altre istituzioni prescolari del territorio, cercando di portare a Pola anche bambini di altre località..”
L’ottimismo comunque non manca…
“Abbiamo voluto gettare il cuore oltre l’ostacolo. Nonostante le limitazioni dettate dalla pandemia cerchiamo di programmare e trovare i soggetti con i quali collaborare nella realizzazione degli eventi, sempre d’intesa con l’Ambasciata e in stretto raccordo con le altre realtà italiane sul territorio quali l’IIC, l’ICE, i lettori e – naturalmente – le istituzioni della CNI. L’intenzione è quella di offrire anche quest’anno contenuti culturali di qualità.”
Raccontare Dante
Quest’anno ricorrono importanti anniversari. Faranno da spunto?
“Se il 2020 è stato l’anniversario della nascita di quello che è probabilmente il registra italiano più conosciuto al mondo, Federico Fellini, al quale abbiamo dedicato iniziative organizzate a Fiume e a Pola, il 2021 è il 700º anniversario della nascita di quello che assieme a Leonardo Da Vinci è l’italiano più conosciuto al mondo, Dante Alighieri, una figura che in sé stessa incarna l’italianità. Il Consolato generale concentrerà come ogni anno le iniziative culturali nei mesi di ottobre e novembre, quando andremo a celebrare questo importante anniversario. Cercheremo di farlo proponendo contenuti innovativi che per esempio vadano ad esplorare, in collaborazione con i Dipartimenti di italianistica, il modo in cui è stato raccontato Dante Alighieri in Croazia e in questi territori. Il lavoro preparatorio è agli inizi, sto pensando a un convegno o a una tavola rotonda dedicati che coinvolga anche studiosi croati.”
Parlando di attività accademica. Tavole rotonde, incontri e corsi in lingua italiana vengono regolarmente organizzati dalla Facoltà di Giurisprudenza di Fiume…
“Da quando sono arrivato a Fiume ho notato subito con piacere che la Facoltà di Giurisprudenza era già molto attiva. Organizza ciclicamente eventi in lingua italiana che si rivolgono a pubblico sia italiano sia croato, ma anche sloveno su una serie di temi. Vi è la tradizione del Corso d’introduzione al diritto italiano, che si è tenuto anche quest’anno in modalità online, ma c’è stato anche il Convegno sul Nord Adriatico, che ha dato modo di approfondire a 360 gradi le relazioni giuridiche tra Croazia, Italia e Slovenia. L’auspicio è di proporlo anche quest’anno, in collaborazione anche con l’Ambasciata a Zagabria.”

«Il cimitero di Cosala merita attenzione»
Di recente la Federazione degli esuli ha visto il passaggio di consegne al vertice. Il nuovo presidente è Giuseppe de Vergottini. C’è la volontà di rendere organica la collaborazione con l’Unione Italiana…
“Il nuovo presidente della Federesuli è molto autorevole. Giuseppe de Vergottini è un noto accademico e una figura pubblica in Italia e credo sarà capace di dare nuovo slancio all’attività di Federesuli e alle relazioni con le Comunità degli Italiani e con l’Unione Italiana. Mi sono sentito con il presidente De Vergottini più volte e spero che presto avremo modo di vederci. Purtroppo in questi mesi a causa delle limitazioni non ho avuto occasione di approfondire come avrei voluto le relazioni con il mondo degli esuli. Ci sono stati alcuni incontri, a inizio novembre in occasione della commemorazione dei defunti e quelli organizzati online. Sono però venute meno le tradizionali visite. In ogni caso con alcune realtà abbiamo avviato rapporti stretti di collaborazione, vorrei citare quelli con l’Afim – Associazione fiumani italiani nel mondo – in particolare per quanto riguarda la tutela delle tombe italiane nel cimitero di Cosala insieme alla CI di Fiume. Abbiamo incontrato le autorità cittadine, la direttrice della municipalizzata e abbiamo avviato una collaborazione. Siamo all’inizio di un percorso, ma c’è la volontà da parte della direzione del cimitero, della Città di Fiume, del mondo degli esuli, della CI e del Consolato di collaborare per trovare soluzioni concrete. Sono certo che i risultati non mancheranno.”
Il cimitero di Cosala è un museo a cielo aperto…
“È un bene di altissimo valore storico-culturale che merita attenzione da parte della Città e anche da parte dell’Italia.”

La pandemia da Covid-19 ha imposto la riorganizzazione del lavoro
Servizi consolari efficaci e tempestivi
Il Consolato generale è rimasto sempre aperto e ha assicurato la continuità dei servizi. Come è stato organizzato il lavoro ordinario tenuto conto delle limitazioni imposte dalla pandemia?
“Come tutti abbiamo dovuto riorganizzarci in modo radicale senza bussola, perché non ci siamo mai trovati come Consolato, come ufficio pubblico, come articolazione dello Stato italiano a dover vivere una situazione di questo tipo, a dover da un lato continuare a garantire l’erogazione dei servizi ai connazionali in modo efficace, efficiente e tempestivo, come credo abbiamo fatto in questi mesi, e dall’altro a mantenere una massima attenzione alla salute dei dipendenti, dell’utenza e di tutte le persone che a vario titolo lavorano attorno al Consolato… È stata una sfida molto difficile che siamo riusciti ad affrontare riuscendo, credo, a raggiungere entrambi gli obiettivi. Non ci sono stati significativi ritardi o arretrati nell’erogazione dei servizi, questo grazie all’impegno di tutto il personale del Consolato. Sono stati tutti molto consci della situazione particolare in cui ci troviamo e disponibili a trovare soluzioni pratiche senza precedenti per cercare di ovviare a questo contesto difficile. Tutt’ora il Consolato lavora per squadre, abbiamo formato due gruppi di persone che non s’incontrano in modo che un eventuale contagio da Covid non ci obblighi a chiudere il Consolato. Quest’anno inoltre in alcuni periodi siamo stati anche inondati di richieste di informazioni e assistenza da parte di connazionali che si trovavano in Croazia nel periodo più intenso della pandemia e che avevano bisogno di assistenza riguardo alla possibilità di proseguire con le loro attività o rientrare in Italia.
Con l’occasione vorrei segnalare ai nostri connazionali che ancora non usufruiscano di questo strumento, che è possibile iscriversi all’AIRE senza doversi recare in Consolato attraverso il portale FAST IT. Segnalo inoltre che dal 30 settembre 2021 sarà necessario possedere lo SPID (Sistema Pubblico di Identità Digitale) per poter accedere ai servizi online erogati dalla Pubblica Amministrazione a favore dei connazionali. Sul nostro sito sono disponibili informazioni sia sul portale FAST IT – con un breve video tutorial informativo – sia sulle modalità per ottenere lo SPID.”
È stata introdotta anche l’erogazione della carta d’identità elettronica.
“L’abbiamo introdotta a partire dal 30 novembre scorso, ma in questo momento stiamo affrontando una difficoltà che è emersa relativa allo Stato di nascita per chi è nato prima del 1991. Siamo in contatto con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale per cercare di affrontare questa problematica tecnica. Per quanto riguarda le persone nate prima del 1991 in questo momento continuiamo ad erogare la carta d’identità cartacea. Le persone nate dopo il 1991 non vanno incontro a questo problema e potranno ricevere la CIE.”
L’anno scorso si è svolto anche un referendum costituzionale…
“Il referendum costituzionale ci ha visto impegnati e ha avuto un’affluenza alta, di circa 5 punti percentuali più alta rispetto agli altri Paesi europei. Si tratta di un ulteriore segnale del rapporto stretto anche politico dei connazionali con l’Italia, a conferma del fatto che si seguono le vicende italiane e si presta maggiore attenzione al dibattito politico italiano. È stato un referendum importante per l’Italia, ma anche per gli elettori all’estero perché essendo stato modificato il numero totale dei parlamentari è stato ridotto di conseguenza anche il numero dei parlamentari eletti all’estero.”

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