Pola, Valcane. Referendum flop: ha votato solo il 22,7%

0
Pola, Valcane. Referendum flop: ha votato solo il 22,7%

Alla fine Pola ha deciso di non decidere. Il referendum ci consegna un verdetto inappellabile, conseguenza della volontà del “popolo” polese, che tra il sì e il no ha optato per l’astensionismo. Il quorum necessario per dare validità al Referendum contro l’edificazione del Lungomare non è stato dunque raggiunto. A votare sono stati 11.065 cittadini, ossia solo il 22,71 degli aventi diritto al voto, con la consultazione che pertanto non raggiunge il margine per la validità (il 50 per cento più uno). Risulta quindi del tutto inutile e ininfluente la netta vittoria del Sì. Che tutto sarebbe finito in un nulla di fatto lo si è capito già intorno alle 11  quando la Commissione elettorale della Città di Pola ha ufficializzato i primi dati sull’affluenza per le prime quattro ore di voto. Dati di sicuro più che sconfortanti, soprattutto per i promotori del referendum. Infatti, tra le 7 e le 11 ha votato soltanto il 7,7 per cento degli aventi diritto. Tradotto in cifre significa che fino alle 11 soltanto 3.493 dei complessivi 48.713 polesi aventi diritto si sono recati al voto. A nulla sono valsi gli appelli lanciati nell’arco della giornata dal leader dell’iniziativa civica “Za Lungomare”, Aleksej Orel, che all’uscita dal proprio seggio elettorale ha invitato i concittadini ad andare a votare. Lo stesso invito è stato rivolto ai polesi anche da Dusica Radojcic (Mozemo! Pula), che ha invitato i polesi non soltanto ad andare a votare, ma a votare per il sì e “salvare” così l’intera area del Lungomare dall’edificazione. Gli appelli lanciati da Orel e Radojcic, ma anche dal presidente della Dieta Democratica di Pola, Daniel Dekovic – che pur non indicando per quale delle due opzioni votare ha invitato i cittadini a recarsi ai seggi e ad esprimere la propria posizione in merito a un tema di grande interesse come l’edificazione del Lungomare – non hanno sortito gli effetti sperati. Nelle cinque ore successive alle urne si sono infatti recati 4.751 polesi. Dunque, dalle 7 alle 16 hanno votato complessivamente 8.244 persone o il 16,92 per cento degli aventi diritto. Come si è poi visto, anche nelle tre ore successive fino alla chiusura delle urne alle 19 l’astensionismo ha continuato a farla da padrone. Per fare una paragone, il 30 maggio 2021 in occasione del secondo turno per l’elezione del sindaco di Pola l’affluenza è stata del 39,33 per cento. Al primo turno aveva, invece, votato il 38,66 per cento degli aventi diritto. Tornando al voto odierno, intorno alle 17 anche il sindaco, Filip Zoricic si è presentato al proprio seggio di riferimento presso la Scuola elementare “Tone Perusko” e dopo avere esercitato il suo diritto di voto ha dichiarato di avere votato secondo coscienza. Il primo cittadino si è, però rifiutati di svelare la sua scelta. “Sono un cittadino come tutti gli altri e il mio voto è segreto” ha detto Zoricic, che nel prosieguo del discorso ha commentato anche la scarsa affluenza. A tale proposito ha dichiarato che, a quanto pare, l’astensionismo è ormai una costante. “Tuttavia, sono contento del fatto che oggi non siano stati registrati incidenti”. Così Zoricic, tra le cui priorità (nonostante il flop del referendum sull’edificazione del Lungomare o meglio sulle modifiche al Piano urbanistico generale di Pola) figura l’intenzione di sedersi attorno a un tavolo con tutte le parti in causa per discutere del futuro del principale centro urbano dell’Istria.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display