La caccia ai serbi non si ferma. Dopo il raid di un gruppo di teppisti contro un bar-ristorante a Knin dove si stava assistendo a una partita di calcio della Stella Rossa di Belgrado (cinque feriti), oggi balza agli onori della cronaca un altro episodio di violenza nei confronti di un appartenente alla minoranza serba, verificatosi a Viškovo, piccola località a pochi chilometri da Fiume.
La vittima è il 70.enne Dobrivoje Arsić, che martedì scorso è stato prima insultato a sfondo etnico, per poi essere aggredito da diverse persone. Lo ha reso noto il settimanale Novosti, che viene pubblicato in Croazia dal Consiglio nazionale serbo, e che riporta le parole dell’avvocato della vittima, Milan Eraković. “È indicativo – spiega l’avvocato – che gli aggressori conoscevano il nome dell’uomo su cui si sono scagliati. Infatti, il mio assistito ha riconosciuto uno di loro, che vive nelle sue vicinanze”.
Eraković si è lamentato anche per il comportamento degli agenti della Polizia. “Tutto è iniziato a causa di una lite per un posto parcheggio e Arsić, vistosi in pericolo, ha deciso di chiamare la Polizia, i cui agenti sono arrivati dopo diverso tempo. Inoltre, gli aggressori sono stati lasciati senza alcuna conseguenza, mentre nei confronti del mio assistito è stata sporta denuncia per disturbo della quiete pubblica. Arsić è invalido e ha problemi di cuore e soltanto per questi due motivi non è stato tradotto in Questura. Non posso affermarlo con certezza, ma sembra che anche il comportamento della Polizia sia stato di… parte”. Comunque sia, Arsić si è recato giovedì da solo nella più vicina stazione di Polizia, dove ha trascorso quattro ore. Il Consiglio nazionale serbo di Fiume ha sporto denuncia contro ignoti. La Questura non si è ancora espressa sull’accaduto.
Dobrivoje Arsić vive a Fiume dal 1969, mentre nel 1991 quando è scoppiata la guerra, aveva lasciato il capoluogo quarnerino, per far rientro nel 2000. Dal 2008 vive a Viškovo.