Migranti, Meloni: “Italia ponte tra Africa e Ue”

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Migranti, Meloni: “Italia ponte tra Africa e Ue”

(Adnkronos) – “Io mi sono resa conto del ruolo fondamentale che l’Italia può giocare particolarmente nel Mediterraneo, in Africa, nel vicino Oriente: è il nostro ieri, oggi, e lavoriamo perché sia anche per domani”. Così Giorgia Meloni nella conferenza stampa a chiusura della conferenza di Roma. “Quelle di oggi non sono idee astratte – sottolinea – il ruolo dell’Italia non è un’idea astratta, l’Italia con la cooperazione ha un portafoglio di oltre un miliardo”. “L’Italia – assicura – ha le carte in regole per giocare un ruolo nel Mediterraneo”. 

Puntiamo a “una cooperazione non predatoria, una cooperazione paritaria, un approccio che non deve essere dal mio punto di vista paternalistico, che deve aiutare queste nazioni, accompagnarle, cercare di capire le loro difficoltà e intervenire su quelle difficoltà”. “Noi siamo inevitabilmente un ponte tra l’Europa, l’Africa e il Medio Oriente, questa conferenza c’è da dire che ha superato le nostre aspettative, non solamente per la partecipazione straordinaria, visto che nessuna delle nazioni che è stata invitata era assente, la gran parte dei paesi era rappresentata da capi di stato e di governo”.  

“Gli Emirati arabi uniti – annuncia la premier – hanno già annunciato la donazione di 100 milioni per avviare iniziative di cooperazione dando un segnale importante di concretezza”.  

“Quello partito oggi è “un processo perché ovviamente noi ci diamo un orizzonte ampio, questo è l’inizio di una piattaforma strategica, di una piattaforma inclusiva”. Per Meloni quello delle migrazioni è “un tema del quale vanno soprattutto rincorse e comprese le cause. Oggi per chi ha seguito tra voi il dibattito ci si rende conto di quanto il fenomeno sia multiforme, di quanto ogni nazione abbia problemi, ma tutti sono vittima in qualche modo del fenomeno se non viene gestito”. “Fermare le reti di trafficanti – sottolinea – è un obiettivo che tutti condividiamo, dobbiamo promuovere percorsi sicuri e legali e migliorare le procedure di asilo e di gestione, dobbiamo ripartire equamente gli oneri per i paesi che ospitano i rifugiati, aiutare i paesi che più di tutti si stanno caricando il peso di chi scappa dal terrorismo e ha inevitabilmente bisogno di vedere rispettato il diritto internazionale”. “Per fare questo serve un lavoro comune molto ampio che nessuno può evidentemente fare da solo”, avverte il premier italiano. 

 

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