Stranieri al lavoro, le opportunità e le sfide d’integrazione in Croazia

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Stranieri al lavoro, le opportunità e le sfide d’integrazione in Croazia
Foto: Kristina Stedul Fabac/PIXSELL

L’Istituto per la ricerca sulle migrazioni ha condotto un’indagine tra il 23 novembre 2024 e il 12 gennaio 2025, intervistando 400 lavoratori stranieri provenienti da Asia e Africa. L’obiettivo dello studio era raccogliere opinioni sui loro vissuti relativi alla vita e al lavoro in Croazia. Il progetto ha coinvolto esperti e istituzioni accademiche di Bangladesh, Filippine, India e Nepal. Storicamente, il mercato del lavoro croato ha attratto principalmente migranti dai Paesi della ex Jugoslavia. Tuttavia, il recente aumento di lavoratori provenienti da Paesi asiatici pone nuove sfide alla società croata. Tra i 400 partecipanti, 334 erano uomini e 66 donne.

La ricerca ha evidenziato che, nonostante la maggior parte degli intervistati sia soddisfatta della sicurezza e delle opportunità di vita in Croazia, molti lamentano difficoltà nei rapporti sociali e nel senso di appartenenza alla comunità locale. La maggior parte degli intervistati proviene da Filippine (38%), Nepal (26%) e India (20%), seguiti da lavoratori di Egitto, Bangladesh e altri Paesi come Siria, Iraq, Pakistan, Sri Lanka Cina e Uganda. La fascia d’età predominante è tra i 31 e i 40 anni (47%), seguita da chi ha meno di 30 anni (42%). Il 78,5% dei lavoratori è impiegato a tempo pieno, soprattutto nei settori del trasporto (22%), della ristorazione (19%) e dell’industria (13%). La conoscenza della lingua croata risulta limitata: solo l’8% parla fluentemente, mentre il 53% comprende solo termini di base.

Condizioni di vita e prospettive future

Il 55% dei lavoratori intende trasferire la propria famiglia in Croazia, ma il 28% rimane incerto. Sebbene il 90% invii regolarmente denaro alle famiglie nei Paesi d’origine, la durata del soggiorno in Croazia varia: il 51% vi risiede da meno di un anno, mentre solo il 9,5% è presente da oltre cinque anni. Circa il 40% degli intervistati si dichiara molto soddisfatto della propria vita, ma un 26,5% non lo è affatto. Sul piano del benessere economico, il 43,5% è soddisfatto del proprio standard di vita, sebbene un quarto dei partecipanti dichiari insoddisfazione. Inoltre, il 46,25% ritiene che la propria qualità della vita sia migliorata solo marginalmente.

Sfide legate all’integrazione

Una delle questioni più critiche emerse riguarda il senso di appartenenza. Il 12,5% dei lavoratori ritiene di non avere diritto a una qualità di vita pari a quella dei cittadini croati. Questo dato, insieme alle difficoltà sociali, riflette le barriere culturali e strutturali che ostacolano l’integrazione. Gli esperti sottolineano l’importanza di affrontare lo stress da minoranza vissuto dai lavoratori stranieri, non solo per il loro benessere, ma anche per il beneficio dell’intera società croata. Infatti, l’integrazione dei lavoratori stranieri rappresenta un’opportunità economica, sociale e culturale per il Paese. Nonostante le sfide, l’indagine offre un quadro complessivamente positivo: molti lavoratori stranieri esprimono soddisfazione per la loro esperienza in Croazia.

Secondo gli esperti, le recenti modifiche legislative e le politiche di supporto ai migranti contribuiranno a migliorare ulteriormente la loro condizione, favorendo anche l’attrazione di manodopera altamente qualificata in futuro. L’indagine rappresenta un’importante base di partenza per sviluppare strategie mirate all’integrazione dei lavoratori stranieri e al miglioramento della loro qualità di vita, sottolineando il valore di un approccio inclusivo per costruire una società più coesa e prospera.

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