Omicidio Umago: l’ucraina Nina uccisa di botte da Marcello

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Omicidio Umago: l’ucraina Nina uccisa di botte da Marcello
La vittima Nina Gryshak. Foto Facebook

Marcello Passera, è questo il nome del 30.enne turista italiano, l’unico indiziato dell’omicidio avvenuto all’alba di giovedì, 18 agosto, di Nina Gryshak, la 40.enne di nazionalità ucraina, ma residente regolarmente da anni in Italia. Il presunto killer è comparso oggi, venerdì 19 agosto, nella sede della procura di Stato (Dorh): il giudice ha decretato il fermo preventivo di 30 giorni (lo sconterà in carcere a Pola), fino alla conclusione delle indagini, al termine delle quali sarà sollevato l’atto d’accusa o l’uomo sarà lasciato a difendersi a piede libero.

Marcello e Nina, entrambi di Medole, in provincia di Mantova, e non di Milano come era scaturito in un primo momento, avevano affittato una casa vacanze nel villaggio di Zacchigni, vicino a Umago, dove la 40.enne spesso trascorreva le vacanze con suo marito, pure lui ucraino da cui stava divorziando. Quest’anno, però, si è presentata con il 30.enne operaio metalmeccanico di Medole. Come spiegato dalla Polizia, la coppia ha avuto una violenta lite, dopodiché l’uomo – incensurato, come ci è stato riferito da Giovanni Bernardi della Voce di Mantova – si è scagliato contro la donna, a cui ha inferto diversi colpi, che sono risultati mortali. L’ucraina era ancora viva all’arrivo dei soccorsi, ma è spirata poco dopo. Il giudice istruttore ha anche deciso di effettuare l’autopsia sul corpo della vittima.
La signora che affitta l’appartamento ha detto che conosceva Nina, che “da diversi anni trascorreva le ferie nella mia casa e con cui ho stretto anche un rapporto d’amicizia”. La donna ha anche telefonato al marito della vittima, che però ha dichiarato che non è in grado di venire subito perché in viaggio d’affari in Ucraina.

Il 30.enne Marcello Passera viene scortato da due agenti di polizia al tribunale di Pola. Foto Dejan Štifanić/Glas Istre

Nina Gryshak lascia due figlie, una maggiorenne e una minorenne – che si trovavano a Medole il giorno dell’omicidio. I nonni, ossia i genitori della vittima, sono in viaggio dalla Polonia, dove si sono rifugiati dopo l’aggressione russa all’Ucraina.

Nina era molto conosciuta a Medole, dove viveva da una decina d’anni. Ha aiutato tantissimo anche il Comune nell’accoglienza dei profughi provenienti dalla sua Ucraina.

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