La lettura è emozione, tristezza, gioia e benessere

L'attivissima connazionale Melita Sciucca ha condiviso la sua lista di cinque titoli che in questo momento vantano lo status di quelli che l'hanno maggiormente colpita

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La lettura è emozione, tristezza, gioia e benessere
Foto. Željko Jerneić

La domanda più difficile per un appassionato di lettura e di libri è “Qual è il tuo libro preferito?”. Come scegliere tra decine e anche centinaia di titoli che ci hanno emozionato, commosso, fatto piangere e rabbrividire, che ci hanno entusiasmato con la bellezza della scrittura, la chiarezza del pensiero espresso, la capacità di
coinvolgerci in una storia incalzante, che ci hanno fatto sognare e immaginare mondi nuovi, terre che non abbiamo mai visto, ma descritte in maniera così incantevole da suscitare un’inspiegabile nostalgia. E poi, quale criterio adottare? Scegliere i libri che hanno determinato una svolta nella nostra vita, che ci hanno fatto crescere, che ci hanno emozionato e che ci sono rimasti dentro per giorni, oppure quelli che ci hanno aperto gli occhi in riguardo a un argomento o problema, che ci hanno
insegnato qualcosa di nuovo e aiutato a superare un periodo difficile nella nostra vita. Quale che sia il criterio, è sempre un compito quasi impossibile da assolvere senza che ci si senta insoddisfatti della lista stilata. Perché i libri che meritano di venire menzionati sono così numerosi e la lista non sarà mai definitiva. Ed è un bene che sia così perché vuol dire che le possibilità sono infinite e che ci evolviamo di lettura in lettura. Nell’intento di conoscere i gusti letterari di persone di spicco della scena culturale della CNI, come pure quelle appartenenti alla maggioranza, abbiamo posto loro proprio la domanda più difficile: di scegliere cinque libri preferiti in base a un criterio personale.

La nostra interlocutrice è Melita Sciucca, ex presidente della Comunità degli Italiani di Fiume, che ha guidato con grande energia, impegno, creatività e tenacia dal 2018, da sempre attivissima nella promozione della fiumanità e della convivenza tra diverse etnie e culture in quel mosaico variopinto che Fiume è ed è sempre stata.
Nata nel capoluogo quarnerino, Melita Sciucca ha frequentato la SEI “Gelsi” e la Scuola media superiore italiana (ex Liceo) nella sua città e a Trieste la Facoltà di Filosofia. Si è laureata al Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Pola, conseguendo il titolo di professore di Lingua e Letteratura italiana.
Successivamente ha insegnato lingua italiana e storia alla “Gelsi” di Fiume, mentre dal 1993 al 2001 ha ricoperto il ruolo di responsabile del Settore editoriale della Casa editrice EDIT di Fiume e di membro del CdA della stessa; è stata poi impiegata al Consolato Generale d’Italia a Fiume. Dal 2014 ha ripreso a insegnare lingua e letteratura italiana alla SMSI e italiano quale lingua straniera al Primo ginnasio croato di Fiume.
Cariche di spicco
Nel corso della sua ricca carriera ha sempre ricoperto cariche di spicco: dal 1993 al 2013 è stata presidente del comitato fiumano della Società “Dante Alighieri” ed è tuttora responsabile del Centro Certificatore PLIDA di Fiume; ha guidato per anni il Settore Cultura della Comunità degli Italiani di Fiume; è stata consigliere dell’Assemblea dell’Unione Italiana e presidente del Consiglio della minoranza nazionale italiana della Regione litoraneo-montana.
È membro di due Commissioni ministeriali per la lingua italiana L1 e L2, nell’ambito delle quali collabora nella stesura di recensioni di testi scolastici, di cataloghi per gli esami di maturità, nella realizzazione di lezioni video per gli allievi della Croazia, nel progetto “Scuola per la vita” e in altre attività legate al mondo scolastico. Collabora con il Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume e con l’Accademia di Musica e Arte di Osijek.
Da trent’anni si occupa anche di traduzioni: ha tradotto e continua a tradurre numerosi testi per case editrici locali e nazionali, ha svolto servizi di interpretariato per l’amministrazione locale e per numerosi enti cittadini.
«Una missione impossibile»
“I miei cinque libri preferiti? Una domanda difficile – io sono una grande lettrice, una divoratrice di libri. Leggo ogni giorno, la mattina – è la prima cosa che faccio appena alzata! ‘Ridurmi’ a scegliere cinque libri, è quasi una missione impossibile. Camilleri? Tutto. La Allende? Tutta. ‘Pinocchio’ e ‘Il piccolo principe’? Sempre. La Fallaci? Che dire? Saviano? Ultimamente tanto… Quindi mi scuso con tutti i libri che ho letto e scrivo quello che in questo momento mi pare siano i miei cinque libri preferiti. Probabilmente domani ne elencherei altri cinque e dopodomani altri cinque ancora.
Isabel Allende, La casa degli spiriti: una bellissima saga famigliare, con allo sfondo la storia complessa, sanguinosa, combattuta del Cile. Racconto misto di magia, tradizione, cucina, cultura, amore, rapporti ed emozioni che si tramandano da generazione a generazione. Isabel Allende è tra le mie scrittrici preferite, adoro il suo stile, la sua grinta, la sua femminilità, la sua forza.
Margaret Mazzantini, Venuto al mondo: ambientato a Sarajevo, racconta la guerra degli anni Novanta in Bosnia e un grande amore; scritto in uno stile crudo, senza fronzoli inutili, la scrittrice affronta il tema globale della guerra e il problema della maternità. Ho visto anche il film ed è questo uno dei casi in cui sia il libro che il film (diretto da Sergio Castellitto, splendido regista e marito della Mazzantini) mi hanno molto colpito.
L’umanità, la forza e la debolezza
Elsa Morante, La storia: sempre attuale, da rileggere, la Morante usa una lingua particolarmente bella, ricca, mentre leggi vedi i personaggi, gli ambienti, le situazioni… La donna, la mamma, l’insegnante Ida nella sua umanità, nella sua forza e debolezza, mi emoziona sempre profondamente. È un libro che nella mia vita ho riletto più volte e, da donna e mamma, l’ho sempre apprezzato tanto. Oriana Fallaci, Lettera a un bambino mai nato: forte!!! Lo leggi e ti ritrovi nelle riflessioni della scrittrice; spesso propongo la lettura e l’analisi di un brano in particolare ai miei allievi: una pagina in cui la Fallaci sottolinea le sue paure nel caso in cui il bambino nascerà uomo o donna… Da questa pagina traggo spunto per parlare con i miei ragazzi di temi molto importanti ed attuali. Paolo Veronese, Il colibrì: me lo ha consigliato il giornalista del nostro quotidiano, Lucio Vidotto, quando si è spenta mia mamma. Gliene sono sempre grata. Sono andata subito a comprarlo alla libreria dell’EDIT e me lo sono letta d’un fiato. Poi, l’ho riletto pian piano – un libro che mi ha aiutato ad affrontare momenti tristi, che tutti noi prima o poi dobbiamo vivere, quando perdiamo i nostri cari”.

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