La CI di Gallesano non si arrende

Gli effetti dell’emergenza coronavirus si fanno sentire anche nelle Comunità degli Italiani. La Armando Capolicchio ha dovuto rinunciare alla tradizionale Festa dei Santi Patroni Pietro e Paolo. Continuano invece i preparativi per la Festa delle cioche in calendario a metà agosto

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La CI di Gallesano non si arrende

“La tenuta funzionale e organizzativa delle amministrazioni locali, sul piano operativo e, soprattutto sul piano finanziario, è messa a dura prova dall’emergenza coronavirus. Maggiori oneri ed entrate ridotte avranno un impatto sui nostri Bilanci. Un quadro che, non vi nascondo, allarma me e i miei colleghi”. A dirlo non più di due settimane fa era stato il sindaco di Dignano, Klaudio Vitasović, che nei giorni successivi è stato costretto a tagliare praticamente tutte le voci di spesa della Città, a partire dagli stipendi del personale. Ma non soltanto. La Città di Dignano ha ridotto all’osso anche i finanziamenti alle iniziative civiche, agli enti pubblici e alle associazioni sportive e culturali, le cui attività sono state limitate all’ordinaria amministrazione. Le misure di risparmio hanno naturalmente toccato anche le Comunità degli Italiani presenti sul territorio, costrette quindi a rivedere i propri programmi presenti e futuri.
“Siamo in una sorta di limbo in attesa di comunicazioni ufficiali” ha commentato il presidente della Giunta esecutiva della Comunità degli Italiani “Armando Capolicchio” di Gallesano, Pietro Demori, che per quanto riguarda l’immediato futuro ha annunciato che, per la prima volta dopo tanto tempo, quest’anno non sarà organizzata la tradizionale Festa dei Santi Patroni Piero e Paolo, inizialmente in programma il 29 giugno. Nel prosieguo del discorso, il rappresentante del sodalizio gallesanese ha inoltre annunciato che quest’anno non si terrà nemmeno la presentazione dell’almanacco 2020 della CI “El portego”, che molto probabilmente sarà, però, pubblicato in forma elettronica sulle pagine Facebook ufficiali della Comunità.
“Solitamente stampavamo circa 450 copie del giornalino, che il giorno della Festa dei Santi Piero e Paolo distribuivamo tra i soci”, ha detto Demori, aggiungendo che, persa parte dei finanziamenti dell’amministrazione locale, la Comunità ha preferito non destinare risorse proprie alla stampa dell’almanacco che, come sottolineato in precedenza, sarà comunque pubblicato in forma elettronica. “Gli articoli, le fotografie, le varie ricerche e tanto altro ancora è già pronto”, ha svelato il presidente della Giunta esecutiva, che ritiene più che probabile anche la cancellazione definitiva di un’altra importante manifestazione: la Degustazione dei piatti tipici di Gallesano. “Anche se non abbiamo ancora avuto nessuna comunicazione, l’ipotesi che la pubblica amministrazione non ci sostenga finanziariamente è più che probabile”, ha rilevato Demori, aggiungendo poi che – da quanto dichiarato nei giorni scorsi dai vertici del Comando regionale della Protezione civile – pare che quest’estate non sarà possibile organizzare alcuna manifestazione. “Tuttavia, la CI di Gallesano ha deciso di continuare con i preparativi per la Festa delle cioche, naturalmente senza impegnarsi finanziariamente”, ha precisato Demori, che nonostante la chiusura della CI e la sospensione di tutte le attività continua a mantenere rapporti virtuali con tutti gli attivisti e i soci del sodalizio. Naturalmente, la Comunità degli Italiani è stata costretta a chiudere anche il bar, i cui gestori (al momento) sono stati esentati dal pagamento del canone d’affitto per i mesi di marzo e aprile. Per quanto riguarda il futuro (non roseo da un punto di vista finanziario) Pietro Demori confida negli attivisti. “In passato abbiamo affrontato tantissime sfide, che grazie ai nostri soci, alla loro passione e alla loro dedizione, siamo sempre riusciti a superare. Le prove difficili si affrontano insieme e insieme ce la faremo, anche questa volta” conclude il rappresentante della “Armando Capolicchio”.

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