Green pass. Sanzioni o referendum: la gara è aperta

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Green pass. Sanzioni o referendum: la gara è aperta

Da una parte il governo che si sta muovendo per approvare sanzioni per coloro che non rispetteranno l’obbligo del green pass nei settori in cui è stato introdotto l’obbligo e per coloro che inciteranno alla protesta contro il certificato, dall’altra il Most, il partito della destra clericale, che cerca di cavalcare l’insoddisfazione dei cittadini per l’operato della task force nazionale per la lotta alla pandemia e che ha deciso di avviare la raccolta di firme per l’indizione di un referendum sul green pass.
Nel corso della sessione del governo di mercoledì scorso, il premier Andrej Plenković ha sbottato: “Coloro che incitano i cittadini a non rispettare le leggi sono tutelati come gli orsi della Lika – ha esordito il primo ministro -. Perciò, ho ordinato ai ministri Malenica (Giustizia) e Božinović (Interni) di procedere con delle modifiche alla legge in modo da poter introdurre le sanzioni in questo senso”. A detta di Plenković “già da due anni stiamo lottando contro la pandemia, abbiamo più di 10.000 morti e ora alcuni personaggi deridono le misure epidemiologiche che hanno come unico scopo la salute delle persone”. “Questo tipo di populismo e demagogia non è assolutamente accettabile”, ha concluso il premier.
Poche ore dopo nella sede del governo è stata convocata una riunione sul tema, ma ancora non è stato raggiunto un accordo sul tipo di sanzioni da comminare contro i trasgressori, ma i lavori procedono a passo spedito, anche se per modificare la legge serve l’avallo del Sabor. Però, il governo, almeno sulla carta, può contare sull’appoggio della Corte costituzionale che finora ha sempre appoggiato le decisioni prese dall’Unità di crisi della protezione civile nazionale per quanto concerne le misure restrittive. Il Most, per riuscire nel suo intento, dovrebbe raccogliere circa 360mila firme, ma il referendum deve essere approvato proprio dalla Corte costituzionale. Nonostante ciò, il partito è sicuro di portare a casa la vittoria e non sono intimoriti dal fallimento dei Sovranisti croati che poche settimane fa non sono riusciti a raccogliere le firme necessarie per la consultazione popolare sull’introduzione dell’euro. Anzi, i Sovranisti, che in quell’occasione non sono stati appoggiati dal Most, hanno già fatto sapere che sosteranno l’iniziativa del Most.
“Oggi in Croazia non esiste una persona, vaccinata o non immunizzata, di destra o di sinistra, che può ritenersi soddisfatta dell’operato della Task force nazionale”, ha dichiarato il presidente del Most, Božo Petrov. “Proprio a causa degli scarsi risultati ottenuti, siamo del parere che questo organo paralitico non poteva prendere una decisione a livello legislativo con cui si limitano i diritti delle persone”, ha aggiunto il leader del partito, sottolineando che “è stato dimostrato che il green pass non limita la diffusione del virus”. Tutti questi motivi hanno portato il Most ad avviare l’iniziativa con la volontà di arrivare al referendum sul certificato Covid.
Dal canto suo la parlamentare Marija Selak Raspudić, ha spiegato che le sanzioni e le modifiche alla legge annunciate dal premier “rapprsentano un’ammissione implicita che la Task force nazionale opera in contrasto con la legge, poiché il mancato rispetto delle misure restrittive non può essere sanzionato”.

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