La scorsa settimana, il settimanale Nacional ha rivelato che il Ministero del Lavoro, del Sistema Pensionistico, della Famiglia e delle Politiche Sociali ha cercato dì nascondere la morte di un minore avvenuta la sera del 27 settembre presso la filiale di Kraljevica-Oštro del Centro di Riabilitazione di Fiume.
Dalla documentazione disponibile, emerge che il decesso del bambino, affetto da grave disabilità, sarebbe stato causato da gravi carenze nel sistema di assistenza sociale e sanitaria. Le responsabilità sembrano coinvolgere tutti i livelli della gestione, dal Centro di riabilitazione fino al Ministero stesso, che, secondo quanto riportato, avrebbe ignorato le ripetute segnalazioni del Centro sulla cronica mancanza di personale e risorse adeguate per garantire l’assistenza necessaria ai pazienti.
In seguito alla tragedia, la direttrice Iva Letina, esponente dell’HDZ di Mattuglie ha presentato le sue dimissioni. In una lettera indirizzata al Ministro Marin Piletić a fine ottobre, Letina ha scritto: “Le cause della tragedia sono le condizioni di lavoro disastrose, di cui ho più volte informato il Ministero, ma queste segnalazioni sono state ignorate. Davanti alle insinuazioni del Ministero, sono pronta a difendere la mia posizione nelle sedi appropriate”.
Secondo il Ministero, le accuse di voler celare la vicenda sarebbero infondate. Nella conferenza stampa, la segreteria di Stato, Marija Pletikosa, ha dichiarato: “Questo caso è stato trattato come uno dei tanti che si verificano; capita che alcuni utenti muoiano nei centri di riabilitazione. Dopo alcune denunce anonime, l’ispezione ha avviato immediatamente le indagini. La direttrice si è dimessa ieri durante una riunione del consiglio di amministrazione e la sua sostituta è stata già nominata. Il minore in questione era un bambino con difficoltà di sviluppo, a volte aggressivo, originariamente ospitato a Sebenico, ma la struttura non era adatta alle sue esigenze, motivo per cui è stato trasferito al Centro di Riabilitazione di Fiume.
Il Centro, diviso in più sedi, ha due filiali e un edificio principale recentemente costruito con buone condizioni, ospita 58 utenti. In merito al personale, il Ministero ha precisato: “Una sola assistente notturna per 15 pazienti è adeguata, soprattutto considerando che durante il giorno il personale aumenta a due o tre unità, in conformità con le normative vigenti. Abbiamo sempre collaborato bene con la direttrice dimissionaria, che si rivolgeva a noi ogni volta che necessario”.
Tuttavia, dall’ispezione straordinaria, condotta il 15 e 16 ottobre presso la filiale di Kraljevica-Oštro, sono emerse irregolarità. La tragica morte del bambino è stata attribuita a negligenza, dato che il minore, senza supervisione e in isolamento temporaneo, sarebbe morto per soffocamento con un pezzo di pizza rimasto nella stanza in cui era chiuso.
I risultati dell’ispezione: violazioni dei protocolli
Dall’analisi della documentazione e dai colloqui con il personale, l’ispezione ha accertato che non sono stati seguiti i protocolli di sorveglianza del paziente, che avrebbero previsto controlli ogni 15 minuti. Inoltre, sembra che la direttrice abbia ostacolato la chiamata di emergenza il giorno dell’incidente, e che abbia imposto una gestione autonoma della situazione, ha dichiarato Josipa Crnoja Bartolić, capo del Settore autonomo per la supervisione amministrativa e ispettiva.
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