Fiume, Protezione civile pronta ed equipaggiata

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Fiume, Protezione civile pronta ed equipaggiata
Foto Ivor Hreljanovic

Nel 1990, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha dichiarato il 1° marzo Giornata internazionale della protezione civile, in ricordo del giorno in cui, nel 1972, iniziò la sua attività l’Organizzazione internazionale della protezione civile, con sede a Ginevra. In occasione di questa importante data, ieri mattina i membri della Task force regionale e alcuni consiglieri dell’Assemblea regionale, hanno fatto visita al magazzino e alla base dell’Unità di intervento della Protezione civile di Fiume che si trova a Soboli nel grobniciano. Un’occasione per conoscere da vicino il lavoro dell’Unità, dei mezzi a disposizione, delle risorse tecnico-materiali e di ascoltare una presentazione del lavoro svolto nel corso del 2024. Ad accogliere gli ospiti è stato il capo dell’Unità di intervento della Protezione civile statale, Siniša Badovinac, Boris Rosanda, comandante della Protezione civile di Fiume per il salvataggio dalle rovine e Dario Gauš a capo della Task force regionale e dell’Unità regionale dei Vigili del fuoco.

Video Patrizia Chiepolo

La capodipartimento per gli Affari del presidente della Regione e dell’Assemblea regionale, nonché vicepresidente dell’Unità di crisi della Protezione civile, Ermina Duraj, ha dichiarato durante l’incontro ha avuto luogo anche la riunione della Task force regionale per presentare quello che fa parte del sistema della stessa. Il tutto in vista dell’Assemblea regionale che avrà luogo a fine mese nel corso della quale verrà presentato ciò che è stato fatto nel corso del 2024 per quanto riguarda la Protezione civile.

Siniša Badovinac ha dichiarato che l’Unità d’intervento è sempre pronta per agire. “I cambiamenti climatici stanno creando parecchi problemi portando catastrofi naturali non solo all’interno del nostro Paese, ma anche all’estero. Il nostro compito è quello di essere sempre pronti per quanto riguarda l’aiuto in quattro regioni, ossia quella litoraneo-montana, istriana, della Lika e Segna e di Karlovac. Inoltre facciamo da spalla ai colleghi delle quattro città che sono sede dei nuclei nazionali della Protezione civile, ossia Zagabria, Spalato, Osijek e Fiume. Presenti sempre anche nelle missioni internazionali come ad esempio negli interventi riguardanti le crisi dei migranti, le alluvioni nella Posavina, a Karlovac, Gračac, Obrovac, ma anche quelle in Bosnia, i terremoti a Zagabria e nella Banovina, a Durazzo (Albania), Antiochia (Turchia) e per ultimo le alluvioni con tanto di erosione del terreno a Jablanica in Bosnia. Da non dimenticare le catastrofi naturali che hanno colpiti i nostri territori non tanti anni fa come il gelicidio in Gorski kotar. Per quanto riguarda l’equipaggiamento non ci possiamo lamentare. Si tratta di mezzi moderni e sofisticati ottenuti grazie ai Fondi europei. Negli ultimi 5 anni ne sono stati acquistati parecchi mentre abbiamo in fase di realizzazione ancora altri progetti. L’importante è ora avere risorse umane di alta qualità per poter reagire in tempo reale”.

Hatchi in azione. Foto Ivor Hreljanović

Tra coloro che hanno preso parte all’intervento a Jablanica, c’era anche Boris Rosanda, il quale ha dettagliatamente spiegato ai consiglieri e ai membri della Task force tutto ciò che è stato fatto in quei giorni. “Abbiamo presentato uno studio effettuato assieme alla Facoltà di ingegneria che ha giustificato tutta la nostra tattica usata per la prima volta durante il salvataggio. Abbiamo potuto quindi vedere come migliorare le nostre azioni, quali zone prendere in considerazione per prime, in un futuro, e quali evitare per non perdere tempo prezioso. Il problema a volte è la mancanza di risorse umane. A livello regionale il sistema della Protezione civile è ben sviluppato con due nuclei. Altrettanti ce ne sono a Fiume, mentre nella zona nella quale ci troviamo c’è la sede di una delle quattro a livello nazionale. Chiunque voglia unirsi a noi è libero di farlo. Ci sono tantissime donne incluse, quasi il 40%. Grande interesse anche da parte dei giovani”, ha concluso.

Dario Gauš ha voluto sottolineare che “la Task force Regionale riunisce molto bene tutte le componenti della Protezione civile e quando ci trovviamo sul campo c’è sempère un’ottima collaborazione. Abbiamo i nuclei anche per interventi speciali con i quali abbiamo regolari incontri e addestramenti affinchè siano al momento del biosgno all’altezza del loro compito”.

Tutti i partecipanti all’incontro. Foto Ivor Hreljanović

Subito dopo la riunione, i presenti hanno preso parte alla dimostrazione del salvataggio di persona da parte del cane Hatchi, alla presentazione dei mezzi di trasporto su terraferma e mare, ossia in acqua, nonchè del nuovo cingolato telecomandato che viene usato per spegnere gli incendi. Come sottolineato dai responsabili della Protezione civile, tra breve dovrebbero arrivare nuovi equipaggiamenti per il salvataggio in acqua grazie ad un progetto europeo del valore di 5 milioni di euro con i quali verranno acquistati ulteriori nattanti, jet ski e altri mezzi moderni. Alla fine di maggio ci sarà a Lussino un adestramento di 4 giorni nel corso del quale i membri dovranno mettere in salvo le persone che si trovavano su di un aereo caduto a metà tra il mare e la costa.

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