Fiume. Mina fatta brillare nel Quarnero: missione compiuta (video e foto)

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Fiume. Mina fatta brillare nel Quarnero: missione compiuta (video e foto)
Foto Virna Baraba

Alle 6.09 Fiume è stata svegliata dalle sirene dell’allarme generale che hanno segnato in via alle operazioni di bonifica della mina navale risalente alla Seconda guerra mondiale, ritrovata qualche mese fa nel porto del capoluogo quarnerino. Durante l’azione tutta la zona attorno al porto sarà off limits per tutti e dovrebbe rimanere tale fino a mezzogiorno circa quando secondo le autorità, l’operazione dovrebbe essere portata a termine. L’ordigno è stato estratto dal fondale del porto verso le 9, quando è iniziato anche il trasferimento verso una zona lontana del Quarnero dove sarà fatto brillare.

L’operazione è stata conclusa con successo verso le 13.15 quando la mina è stata fatta esplodere a metà Quarnero circa, vicino all’isola di Cherso. Dunque, si è concluso nel migliore dei modi un weekend “esplosivo”, molto diverso da tutti gli altri a Fiume.

 

Foto screenshot video Polizia
Foto Nel Pavletic/PIXSELL

Foto Željko Jerneić
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Il centro di Fiume completamente vuoto domenica mattina. Foto Željko Jerneić
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Foto PU Primorsko-goranska
Foto Željko Jerneić
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La Seconda guerra mondiale dietro di sé ha lasciato tragedie e devastazioni, brutti ricordi e un’eredità scomoda rappresentata dagli ordigni inesplosi. Bombe aeree e mine navali disseminate dappertutto, dimenticate per ottant’anni, ma sempre lì a minacciarci.
Tra sabato e domenica – 18 e 19 marzo –  Fiume vivrà una parentesi emergenziale che è la conseguenza dei pessimi propositi di chi sganciò nel bacino portuale di Fiume una mina navale, né la prima né, probabilmente, l’ultima, prima di andarsene. Dalle 22 di sabato scatta l’allarme generale che verrà scandito dalle sirene e da quel momento ci sarà una vasta area del centro completamente evacuata, circa 500 persone, e il divieto d’accesso da ogni parte, da terra, dal mare e dal cielo. Nella “zona rossa”, dai Mercati cittadini a est a piazza Žabica a ovest e quindi verso nord comprendendo le vie Adamich e Krešimir, non ci sarà nessuno fino alla sirena che domenica, non si sa quando, segnalerà il cessato allarme.

Il porto di Fiume completamente vuoto in vista dell’operazione di domenica. Foto Mauro Bernes
Foto Željko Jerneić
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Foto Željko Jerneić

Dietro ci sarà una “zona gialla”, dal Canal Morto a Mlaka, che comprenderà l’area compresa tra via Martiri antifascisti, Pomerio, Fiorello La Guardia, Viktor Car Emin e parte di via Vukovar. Qui ci saranno pure delle limitazioni, cioè delle raccomandazioni. Mentre nella “zona rossa” tutte le abitazioni dovranno venire provvisoriamente svuotate dai residenti, in quella gialla si chiede di avere buon senso e di non circolare se non necessario. Infine, in quella rossa saranno sospese tutte le attività, da quelle commerciali alla ristorazione.
Le operazioni di recupero dell’ordigno di cui non è stata resa nota l’esatta posizione e nemmeno la tipologia, sono previste già dalle prime luci dell’alba. È stata scelta la domenica, giorno non lavorativo, e questa in particolare visto che le condizioni meteo dovrebbero essere quelle ottimali per interventi di questo tipo.

Il grafico snocciola i dati che dimostrano che nell’Adriatico sono disseminate ancora migliaia di mine navali risalenti alla Seconda guerra mondiale. Uno di questi esempi è soprattutto Fiume, dove domenica 19 marzo, sarà fatta brillare una mina trovata in porto e che costringerà almeno 500 cittadini all’evacuazione dalla zona rossa. Foto: Stjepan Banovic/PIXSELL

Già nel corso della giornata di venerdì molte imbarcazioni sono state trasferite in zone più sicure, abbandonando il bacino principale del porto in cui resteranno soltanto le imbarcazioni legate all’operazione di messa in sicurezza, recupero e trasporto della mina, scoperta nel giugno dello scorso anno nel corso dei lavori alle infrastrutture portuali. La sua esistenza era rimasta top secret fino a poche settimane fa, mentre la pianificazione della rimozione dell’ordigno sarebbe iniziata a novembre. Soltanto domenica ne sapremo di più sulla posizione e sul tipo di mina. Le mine navali inesplose sono ordigni innocui se nessuno li tocca. La carica esplosiva si trova all’interno di un involucro a tenuta stagna che, purtroppo, ne conserva in buona parte il potenziale distruttivo. Lasciarla dov’è comporterebbe il rischio che, prima o poi, qualcuno possa “inciamparvi” casualmente e provocare una tragedia a ottant’anni di distanza dalla posa dell’ordigno. Siccome non sono stati forniti dati sul tipo di mina, possiamo soltanto fare delle ipotesi in base a ciò che si sa sull’uso di quest’arma micidiale da parte delle forze d’occupazione nel conflitto mondiale. Ci sono mine da 150 kg. e quelle da una tonnellata, con alcune versioni intermedie. Anche il danno prodotto dalle une o dalle altre è proporzionale.
Il piano, illustrato nei giorni scorsi dalla task force della Protezione civile fiumana e dai rappresentanti del Ministero degli Interni, è quello di estrarre l’ordigno dal punto in cui si trova e trasportarlo in un punto imprecisato del Golfo del Quarnero dove farlo brillare. Nel periodo in cui sarà in vigore il regime d’allarme generale verrà sospesa la navigazione all’interno del Quarnero. Tra i vari soggetti coinvolti c’è anche la Capitaneria, impegnata con le sue unità navali, ma sistemata in una sede provvisoria assieme al Centro nazionale per le ricerche e il salvataggio, servizi che saranno accessibili senza limitazioni di alcun tipo.

Regime di traffico

Per quanto riguarda il traffico cittadino non ci sarà alcun modo di accedere alla “zona rossa” che verrà delimitata con transenne e posti di blocco delle forze dell’ordine. In effetti, i disagi saranno più o meno gli stessi che incontriamo, per esempio, quando si svolge la sfilata di Carnevale. In questo caso, però, Hinko Mance, capo della task force della Protezione civile, sottolinea che si tratta di una questione di estrema serietà, da non sottovalutare.

Centro d’accoglienza al Palasport di Tersatto. Ambulatori, bus…

Dal punto di vista pratico, per i residenti evacuati c’è stato tutto il tempo per cercarsi una sistemazione provvisoria, da parenti o amici, mentre per chi non ha delle soluzioni in questo senso è stato assicurato un letto nel palasport di Tersatto. Fino a ieri pomeriggio l’interesse per questo tipo di sistemazione è stato scarsissimo. Gli ambulatori, compreso quello pediatrico, che coprono il servizio la domenica, verranno trasferiti nella struttura di via Čandek 6a. Per chi si dovesse trovare con il mal di denti, lo studio dentistico per le emergenze si troverà nell’ambulatorio nel parco Nikola Host, nelle immediate vicinanze del Palazzo del governo. Fino alle 17 di domani sarà chiusa la Stazione ferroviaria centrale. Si partirà dalle stazioni di Krnjevo (in prossimità dell’ipermercato Interspar) verso ovest e da Pećine in direzione di Zagabria. Chiusa, ovviamente, anche l’autostazione in Žabica. Arrivi e partenze sono dirottati verso il Delta.
A questo punto non ci resta che avere un po’ di pazienza augurando in bocca al lupo agli artificieri che avranno il compito di neutralizzare il pericolo.

Gli yacht trasferiti ad Abbazia

Foto Ivana Precetti

 

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