Oggi, venerdì 13 settembre, i rappresentanti delle istituzioni e degli organismi della Comunità Nazionale Italiana operanti a Fiume hanno incontrato la nuova console generale d’Italia a Fiume, Iva Palmieri, giunta in visita ufficiale a Palazzo Modello. Si sono dunque ritrovati attorno stesso tavolo, durante la visita al sodalizio della CNI, assieme ai dirigenti della Comunità degli Italiani – il vicepresidente dell’Assemblea Enea Dessardo e la presidente dimissionaria Melita Sciucca che ha introdotto gli ospiti alla console generale – il presidente dell’Unione Italiana Maurizio Tremul, il presidente della Giunta esecutiva dell’UI Marin Corva e il presidente dell’Assemblea UI Paolo Demarin. Presenti poi il direttore del Dramma Italiano Giulio Settimo, il presidente del Comitato Italiani all’Estero (Comites) Federico Guidotto e i responsabili di punta delle istituzioni cittadine facenti riferimento alla CNI. Per il mondo della scuola e dell’istruzione hanno preso parte all’incontro i direttori delle Scuole elementari italiane a Fiume, Denis Stefan della “Belvedere”, Dunja Kučan Nikolić della “Dolac”, Gloria Tijan della “Gelsi”, Iva Bradaschia Kožul della “San Nicolò”, il preside della Scuola media superiore italiana Michele Scalembra, la responsabile del Dipartimento di Italianistica della Facoltà di Lettere e Filosofia di Fiume Corinna Gerbaz Giuliano e la presidente del Comitato fiumano della Società “Dante Alighieri” Maja Đurđulov. Presenti pure il presidente dell’Università Popolare di Trieste Edvino Jerian e il segretario generale Fabrizio Somma. All’incontro hanno partecipato anche la presidente del Consiglio della minoranza nazionale italiana della Città di Fiume, Irene Mestrovich, il presidente del Consiglio litoraneo-montano della CNI, Mauro Graziani, nonché Ivo Vidotto, consigliere in quota CNI nell’Assemblea della Regione litoraneo-montana e caporedattore de “La Voce del Popolo”.
Melita Sciucca ha dato il benvenuto a Iva Palmieri e ha presentato le numerose attività che la CI svolge a Fiume. Si è parlato anche della grande varietà di collaborazioni, come quelle con le istituzioni della maggioranza e con gli esuli. “Se una Comunità si chiude in sé stessa e lavora solamente all’interno delle proprie mura, non può esistere”, ha evidenziato Melita Sciucca. Ha parlato in seguito anche di Fiume, che “è una città complessa, come lo è anche la nostra Comunità”. Ha lodato pure i buoni rapporti con la municipalità. Infine, ha sottolineato che la console generale sarà sempre un ospite gradito presso il sodalizio.
«Un ritorno a casa»
“È un po’ forse un ritorno a casa da un certo punto di vista. Io sono stata a Capodistria qualche anno fa. La situazione in Croazia è molto più complessa, più articolata. Probabilmente anche per questo estremamente stimolante. Quello che mi lascia sempre piacevolmente colpita, in queste terre, è l’incredibile proprietà di linguaggio e padronanza della lingua che ritrovo nella Comunità, che è una cosa che difficilmente si ritrova in altre parti del mondo”, ha detto la console generale Iva Palmieri, ribadendo di “sentirsi a casa”.
Rivolgendosi ai presenti, Edvino Jerian ha dichiarato: “Noi dobbiamo assicurare e garantire che i finanziamenti trovino uno sbocco felice e attivo, come lo è stato in tutti questi anni. Voi fate un’enorme attività, un’attività fondamentale e importante, ma è purtroppo poco conosciuta in Italia. Una delle cose che l’UPT può fare è far conoscere il lavoro che voi meritoriamente fate su tutto il territorio e che in Italia ha poca visibilità”.
Una minoranza autoctona
Corinna Gerbaz Giuliano ha illustrato alla console generale la struttura del sistema scolastico croato nel quale le scuole italiane sono integrate e il lavoro a livello universitario, mentre Giulio Settimo ha presentato la storia e il lavoro attuale del Dramma Italiano. Maja Đurđulov ha annunciato quelle che saranno le attività della “Dante Alighieri” nell’ambito della Settimana della lingua italiana. Federico Guidotto, ha ricordato gli sforzi del Comites, attivo solo da pochi anni, nella circoscrizione consolare di Fiume. Irene Mestrovich ha ricordato che lo Statuto della Città di Fiume riconosce l’autoctonia della minoranza italiana grazie al suo retaggio storico. “Siamo l’unica minoranza che si avvale di questo diritto”, ha sottolineato, aggiungendo che il calo demografico degli italiani non è un caso singolo ma che è interessa anche le altre minoranze e segue in genere il calo generale della popolazione in Croazia. Mauro Graziani infine ha ricordato le Comunità degli Italiani presenti nella Regione litoraneo-montana e ha spiegato alla console generale le differenze tra Slovenia e Croazia per quanto riguarda il rapporto con lo Stato centrale.
“Ciò che caratterizza territori così ricchi dal punto di visto etnico-culturale è proprio l’amicizia, perché ognuno ha qualcosa da imparare dall’altro. Questo è forse ciò che andrebbe particolarmente valorizzato”, ha notato la console generale Iva Palmieri.
L’incontro nella sede dell’Unione Italiana: gratitudine e aspettative
La seconda tappa della visita della console generale d’Italia a Fiume, Iva Palmieri, a Palazzo Modello è stata nella sede dell’Unione Italiana. Il presidente dell’UI, Maurizio Tremul, il presidente della Giunta esecutiva Marin Corva e il presidente dell’Assemblea Paolo Demarin hanno proposto, ognuno dal proprio punto di vista, una panoramica del lavoro dell’Unione Italiana, illustrando il suo ruolo in seno alla CNI e i progetti che sono in piano per il futuro.
Il presidente della Giunta Marin Corva ha spiegato il funzionamento dell’Unione Italiana e i vari settori in cui essa opera direttamente o per il tramite di strette collaborazioni. Si è parlato poi di finanziamenti: “La legge 73 è estremamente importante. Scade quest’anno e in questo momento non abbiamo alcuna certezza per gli anni futuri”. Si tratta di una normativa che permette all’UI, all’UPT e alle istituzioni dell’etnia di avere le risorse necessarie per quanto riguarda il mantenimento della propria struttura. Sul tema dei finanziamenti Marin Corva ha anche apprezzato il fatto di essere “fortunati di avere un’ottima collaborazione con lo Stato croato grazie all’impegno dell’onorevole Furio Radin”. L’impennata dei costi in Croazia, in particolare dopo l’introduzione dell’euro, a detta di Marin Corva, ha colpito le Comunità che “hanno bisogno di molte più risorse per mantenere le loro attività”.
Si è parlato inoltre di scuola: “Siamo riusciti a fare investimenti strutturali nell’ambito della scuola grazie alla collaborazione tra Ministero degli Affari esteri e Unione Italiana e poi con lo Stato croato. Abbiamo ampliato e ristrutturato la Scuola media superiore italiana di Buie. SI collabora con il Comune di Lisignano per la costruzione dell’asilo di Sissano. Sono in corso i lavori di costruzione di quattro sezioni in lingua italiana dell’asilo di Fiume in collaborazione con la Città, nonché la costruzione della scuola elementare di Cittanova in collaborazione con la municipalità e la Regione istriana”, ha elencato Corva, valutando infine che “la collaborazione tra l’Unione Italiana e il Consolato generale di Fiume è stata la più intensa”. Sono stati ricordati i consoli generali precedenti che hanno svolto la loro missione a Fiume e che, come hanno convenuto i partecipanti all’incontro, hanno mantenuto un ottimo ricordo della Città. In un momento del discorso, si è valutato come un buon esempio le iniziative della Comunità ungherese, che è riuscita a far collocare in giro per Fiume numerose tabelle nella propria lingua.
Il secondo esponente che ha fornito alla console generale un quadro globale dell’UI è stato Paolo Demarin: “Abbiamo aspettato con ansia la sua nomina”, ha affermato, spiegando che il Consolato generale di Fiume per la CNI in realtà rappresenta una sicurezza istituzionale e formale. Dunque non solo la copertura delle pratiche e l’assistenza ai cittadini italiani, ma anche il supporto indiretto per i finanziamenti, un supporto morale e politico. “Devo dire, grazie Italia, che Lei qui rappresenta oggi”, rivolgendosi alla console generale.
Per quanto riguarda il bilinguismo, una serie di diritti che erano stati tolti è stata recuperata in Croazia grazie al Trattato bilaterale italo-croato sulle minoranze, un trattato che tra Italia e Slovenia non esiste, ha sottolineato Demarin. In base ad esso, la massima rappresentante della CNI in Croazia è l’Unione Italiana e dunque quest’ultima ha un ruolo istituzionalmente molto più riconosciuto e confermato dalla Repubblica italiana.
“È necessario mantenere l’unitarietà istituzionale sulla quale si è lavorato per decenni. L’Unione Italiana fa cultura, ma fa anche politica. E per fare politica dobbiamo avere l’appoggio della Nazione madre. I finanziamenti sono importantissimi però c’è bisogno anche di un aiuto politico con chi di competenza per le nostre battaglie”, ha commentato il presidente dell’Assemblea Demarin in conclusione del suo discorso.
Maurizio Tremul ha dato alla console generale Iva Palmieri il benvenuto a Fiume, la “Capitale della comunità Nazionale Italiana in Croazia e Slovenia”, siccome è proprio qui che è nata la prima organizzazione unitaria della CNI. “Con i Consolati generali abbiamo avuto sempre un bellissimo rapporto che a volte ha travalicato l’aspetto prettamente istituzionale. Per noi, quando il console generale o l’ambasciatore italiano vengono nelle Comunità, nelle scuole, nelle istituzioni, per noi arriva l’Italia”, ha sottolineato il presidente dell’Unione Italiana. Si impongono perciò “una grande gratitudine, ma anche molte aspettative su determinate questioni”. Maurizio Tremul ha rammentato la collaborazione con il mondo degli esuli, “che è sempre più importante e più intensa”. Non si è neppure trascurato di sottolineare il grande sostegno finanziario dato dalla Croazia alla CNI, diventato sempre più cospicuo negli ultimi anni, superando ormai i mezzi finanziari che elargisce l’Italia, sia in Slovenia che in Croazia.Maurizio Tremul ha ricordato pure il buon rapporto che c’è stato con la console generale Iva Palmieri a Capodistria, e l’interessata ha risposto annunciando: “Continueremo a fare molte cose”.
La console generale ha dato il proprio commento: “Mi ritrovo a contatto con una realtà che avevo avuto modo già di conoscere. Mi ero appassionata alle vicende di questa regione già quando ero in Belgio, avendo letto dei libri che mi erano stati fatti pervenire da delle associazioni di Esuli”. È una realtà purtroppo poco conosciuta in Italia. Bisognerebbe far emergere questo patrimonio di ricchezza che ha il nostro Paese, ma che hanno anche i Paesi che ospitano la CNI”. Iva Palmieri ha ricordato inoltre un episodio durante la sua permanenza in Slovenia, cioè il tentativo di far mantenere il segnale di TV Capodistria sul satellite. “Ne ho fatto una questione personale ad un certo punto”, ha ricordato la console generale.
Un ritorno a casa anche perché, come ha notato Iva Palmieri, “mi ritrovo con lo stesso ambasciatore che avevo in Slovenia”, ovvero Paolo Trichilo che, a sua detta, le ha comunicato che “la squadra si ricompone. Faremo tante belle cose”.
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