Dalmazia. Le truffe degli affittacamere e dei ristoratori: turisti croati imbufaliti

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Dalmazia. Le truffe degli affittacamere e dei ristoratori: turisti croati imbufaliti

Dopo il disastro causato dalla pandemia, ora gli operatori turistici cercano di rimettere in sesto il settore. E i numeri stanno dimostrando che la ripresa c’è ed è anche forte, con oltre un milione di vacanzieri presenti lungo la costa croata. Ma c’è anche chi specula e assume comportamenti a dir poco scorretti, soltanto per guadagnare molto e quanto più in fretta. È il caso di alcuni affittacamere in Dalmazia, che non speravano in una stagione così vigorosa e a inizio anno e in primavera offrivano le proprie case vacanze a prezzi stracciati. Molti croati, che spesso non si possono permettere cifre folli durante l’alta stagione, ne hanno approfittato prenotando gli appartamenti con notevole anticipo. Ma giunto il momento di partire, durante il mese di luglio e in questi primi giorni d’agosto, si sono visti cancellare le prenotazioni, poiché gli affittacamere hanno deciso di ospitare i turisti stranieri che pagano prezzi molto più alti per trascorrere le proprie vacanze in una delle località di villeggiatura in Dalmazia. Sui social si sprecano le testimonianze di turisti croati beffati da questo comportamento scorretto. Ma oltre a lamentarsi in rete, possono fare ben poco. Come una signora di Zagabria che è arrivata in una località dalmata assieme a due figli piccoli e ha sbattuto il naso contro la porta dell’appartamento che aveva prenotato mesi prima. “Sono rimasta praticamente in strada – si è lamentata la donna –. Ho dovuto fare retromarcia e sorbirmi, assieme ai figli, altre quattro ore di autostrada per rientrare a casa. Uno schifo… Qualcuno dovrebbe porre fine a queste pratiche scorrette”.
Ma ci sono casi anche in cui è praticamente impossibile prenotare un posto in ristorante per tutta la serata. Anzi, si accettano soltanto ospiti che non resteranno al tavolo per più di due ore. Succede soprattutto a Ragusa (Dubrovnik), dove addirittura non si può sedere al tavolo se non viene garantito un consumo di cibi e bevande di almeno 300 kune (40 euro). Gli ospiti croati sono stufi di atteggiamenti del genere. “L’anno scorso quando gli stranieri erano pochissimi, i turisti nazionali erano molto ben visti. Quest’anno, con la ripresa del turismo, siamo indesiderati nel nostro Paese”, ha detto una donna che è stata respinta in un ristorante sullo Stradone (Stradun) a Ragusa (Dubrovnik). Un proprietario di un locale ha confermato questa prassi: “Non vedo nulla di strano nella nostra organizzazione del lavoro. Il tavolo può essere prenotato se gli ospiti spenderanno tra le 300 e le 500 kune (40-65 euro). Se qualcuno non è d’accordo con la politica del locale, può trovarsi un altro bar o ristorante dove rimarrà seduto ore spendendo 30 kune (4 kune)….”.

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