Croazia, grandi cambiamenti per l’affitto di appartamenti a turisti e lavoratori

0
Croazia, grandi cambiamenti per l’affitto di appartamenti a turisti e lavoratori
Foto Željko Jerneič

Il governo croato ha presentato un nuovo disegno di legge che introdurrà importanti modifiche nella gestione e manutenzione degli edifici. La proposta, che ha già suscitato ampio dibattito, prevede significative restrizioni per l’affitto di appartamenti, sia per uso turistico che per l’alloggio dei lavoratori.

Il disegno di legge nasce dall’esigenza di aggiornare l’attuale normativa sulla proprietà, considerata ormai inadeguata a rispondere alle nuove sfide del mercato immobiliare. In particolare, il governo ha evidenziato come l’affitto di appartamenti a breve termine, spesso destinati ai turisti o a gruppi numerosi di lavoratori stranieri, stia danneggiando la qualità della vita degli altri residenti e contribuendo all’aumento dei prezzi degli immobili destinati all’abitazione principale.

La proposta di legge sottolinea che l’affitto a breve termine, specie in aree urbane ad alta densità turistica, sta deteriorando la qualità della vita dei residenti permanenti. La presenza costante di nuovi ospiti, spesso estranei, che utilizzano le parti comuni degli edifici crea disagi, mentre la crescente domanda di alloggi turistici riduce la disponibilità di abitazioni per i residenti, facendo lievitare i prezzi, scrive index.hr.

Secondo il governo, questa situazione non solo compromette la convivenza nei condomini, ma spinge anche molte famiglie a trasferirsi dalle zone centrali delle città verso la periferia. Inoltre, i proprietari di appartamenti destinati al turismo o ai lavoratori temporanei sono meno propensi a investire nella manutenzione delle parti comuni degli edifici, peggiorando ulteriormente le condizioni di vita.

Per arginare questi problemi, il disegno di legge introduce l’obbligo di ottenere il consenso dell’80% dei comproprietari dell’edificio per poter affittare un appartamento a turisti o lavoratori. Questa misura mira a garantire che i residenti abbiano voce in capitolo sulle attività che si svolgono all’interno del loro condominio, senza tuttavia impedire completamente l’affitto a breve termine.

Il governo riconosce che ottenere il consenso unanime sarebbe impraticabile, ma ritiene che questa maggioranza qualificata possa bilanciare il diritto del proprietario di disporre del proprio immobile con il diritto degli altri residenti di vivere in un ambiente tranquillo e sicuro.

Sanzioni severe

Per chi affitta senza il necessario consenso, il disegno di legge prevede multe che possono variare da 2.000 a 10.000 euro. Questa sanzione riflette la gravità della violazione, che non riguarda solo la mancata adesione alle nuove regole, ma anche il potenziale impatto negativo sulla comunità condominiale.

Il governo ha infine ricordato che, pur garantendo il diritto di proprietà, la Costituzione prevede che tale diritto sia esercitato in modo da contribuire al bene comune. In questo contesto, la nuova normativa introduce una forma di limitazione del diritto di proprietà, giustificata dalla necessità di tutelare gli interessi collettivi dei residenti.

Il disegno di legge sarà ora sottoposto al vaglio del Parlamento, dove si prevede un acceso dibattito, dato l’impatto significativo che queste misure potrebbero avere sul mercato degli affitti e sulla vita nei centri urbani.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display