La crescita dei prezzi sugli scaffali in Croazia è stata superiore del 20% rispetto alla crescita dei prezzi della produzione, scrive lo Jutarnji list, affermando che la Croazia è il quinto Paese peggiore nell’Ue in questa speciale graduatoria in termini di crescita dei prezzi.

Sebbene i prezzi di alimenti e bevande nei negozi croati nel dicembre 2022 siano aumentati del 19,7% rispetto allo stesso mese dell’anno prima, i dati dell’Associazione europea dell’industria alimentare e di Eurostat mostrano che non c’era motivo per questo, poiché i prezzi alla produzione sono aumentati del 16,4%, il che significherebbe che i commercianti sono “responsabili” di circa il 20% dell’aumento dei prezzi.

I consumatori croati, quindi, sono giustamente arrabbiati e questo sembra particolarmente logico se guardiamo alle statistiche degli altri Paesi dell’Ue. Molti Stati membri, infatti, sono riusciti davvero a rallentare l’inflazione e a impedire un drastico aumento dei prezzi dei prodotti.

Sebbene i prezzi di produzione a livello Ue sono sotto l’influenza della crescita degli input di produzione (costi dell’energia, dei trasporti, della carta, degli imballaggi, della manodopera e altri fattori) nello stesso mese siano lievitati del 20,1%, l’aumento dei prezzi di generi alimentari e bevande nei negozi è rimasto al di sotto di tale importo, al 18,2%, e le statistiche mostrano che numerosi altri Paesi europei sono riusciti a mantenere la crescita dei prezzi di alimenti e bevande al di sotto della crescita dei prezzi della produzione.