
Serata di festa nella splendida cornice della Crekvina di Castua in occasione della 20ª edizione del ČAnsonfest, il festival della canzone in ciacavo, alla quale ha trionfato Dražen Turina Šajeta con il brano “Najbolji čovek na svete”, meritandosi il premio del pubblico. Un evento di grande rilievo, quello di venerdì sera, che ha chiuso il ricco programma dell’Estate culturale di Castua di quest’anno, una rassegna che ha complessivamente attirato oltre 20mila persone. È stato un saluto culturale di Castua all’estate, condotto da Irena Grdinić, in una serata piacevole e volta a celebrare le radici culturali e linguistiche di una comunità ricca di storia. Sulle rovine in pietra dell’antica chiesa dell’Assunzione, brillava un grande “ČA” illuminato, a sottolineare chiaramente che quella era la serata dedicata al dialetto di queste zone.
Le 16 canzoni in gara hanno rappresentato un’ampia gamma delle diverse espressioni culturali legate al dialetto ciacavo. Gli artisti hanno saputo reinterpretare tradizioni e temi moderni, raccontando storie di vita quotidiana, amori e memorie storiche attraverso la lingua che da secoli accompagna la comunità ciacava.
Un saluto speciale è stato dedicato agli ideatori e direttori artistici della kermesse, Saša Matovina e Sanjin Mandičić, senza i quali il festival, che fino a quest’edizione ha visto nascere ben 339 brani musicali, non sarebbe quello che è. “Pensavate che scherzassimo, ma noi esistiamo già da vent’anni”, ha esclamato canticchiando un sorridente Saša Matovina mentre avanzava sul palco. “Quando abbiamo iniziato questa avventura, non potevamo immaginare che il festival avrebbe raggiunto queste dimensioni. Siamo molto soddisfatti”.
Mentre il pubblico continuava ad affluire, prendendo posto nel parterre o sulle tribune di fronte al palco, la presentatrice ha salutato anche gli ascoltatori sintonizzati in diretta sulle frequenze di Radio Fiume e Radio Pola.
Il trionfo di Šajeta
Dražen Turina Šajeta, come dicevamo, verrà ricordato come il vincitore della 20ª edizione del festival per volere del pubblico. Salito sul palco per ultimo, esibendosi come 16° con una canzone destinata a lasciare il segno. “Najbolji čovek na svete” è stata interamente dedicata all’amico Duško Jeličić Dule, che si è esibito appunto prima di lui. “Nel testo stesso ho voluto rendere omaggio a Duško, un uomo speciale che mi ha ispirato in tanti modi,” ha dichiarato Šajeta dal palco, raccogliendo una standing ovation dal pubblico.
Dopo anni di attesa, Šajeta si è presentato al ČAansonfest, e lo ha fatto lasciando il segno, appunto aggiudicandosi il premio più importante, quello assegnato dal pubblico, ma anche quello per il miglior autore di testi, un riconoscimento alla sua capacità di coniugare espressività e melodie accattivanti. Inoltre, con la sua inesauribile energia e il suo carisma, “Šajo” riesce sempre a strappare un sorriso. Infatti, mentre ritirava il suo “pacchetto” di premi, incluso un orologio, l’ha fatto cadere a terra, esclamando: “Io che non arrivo mai in tempo da nessuna parte, ora che mi regalano un orologio, rischio di romperlo in un secondo”.
Con grande generosità, Šajeta ha poi dichiarato: “Della simpatia di Dule potrei parlare per tre giorni di fila. Lui è una persona altamente altruista e buona in un’epoca piuttosto egoista. I miei premi in denaro li distribuirò in beneficenza, facendo un po’ come fa lui. E sarà lui a decidere a chi andrà l’importo vinto”.
Altri premi e riconoscimenti
È stato proprio Duško Jeličić Dule a vincere il premio per la miglior canzone che omaggia il luogo natio, con il brano “Deca z govca”, cantato insieme alla moglie Silvana.
Il brano che si è aggiudicato, invece, il premio della giuria (come miglior canzone) è stato “Mazinac” di Robert Funčić, il quale ha così bissato il successo dell’anno scorso. La sua, a nostro avvisto, è stata una canzone davvero bellissima.
A meritarsi il premio per la migliore interpretazione è stata Katja Budimčić, che ha eseguito “S praznun glavun” di Bruno Krajcar. Il brano è stato premiato anche come miglior testo, scritto dall’accademica e poetessa in ciacavo Rajka Jurdana-Šepić.
All’edizione di quest’anno, hanno partecipato anche i connazionali Nevia Rigutto con la canzone “Ki će z nami”, Francesco Squarcia in duetto con Deborah Voncina Ivanić col brano “Miljar kolori”, e Valter Milovan Maer con la canzone “Tepli šporki daž”.
Oltre a loro, sul palco sono saliti anche Suzana Matušan Avgustini, Domenik Tuna, Davor Terzić, Damir Vrbljanac, Andrina Frleta, Neven Barac e Mensur Puhovac, il gruppo Kožne Jakne, Hrvoje Hegedušić e Daniel Načinović.
Con una tale varietà di talenti e di emozioni, il Festival dedicato al dialetto ciacavo si riconferma come un evento fondamentale per la promozione della cultura locale.







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