Zlatko Dalić è convinto: «Saremo campioni»

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Zlatko Dalić è convinto: «Saremo campioni»

Non torna a casa. Lo hanno dirottato verso uno stato da quattro milioni di abitanti, che esiste calcisticamente dal 1993 e che vivrà domenica la sua prima finale. Il “football” prende strade strane, ma ha riconoscenza per chi lo rende grande. La Croazia, in questi anni, ha regalato campioni a questo gioco: ora premia il più grande, Luka Modrić, con l’ultimo atto con la Francia. L’Inghilterra viene rimontata (2-1 ai supplementari) e va a San Pietroburgo per la finalina: sono giovani, hanno futuro, ma questa sembrava davvero l’occasione. Non avevano fatto i conti, gli inglesi, con Ivan Perišić e Mario Mandžukić: nella settimana del riscatto della Serie A, gli “italiani” si prendono il Mondo. Non c’è soltanto Cristiano Ronaldo. L’interista pareggia, lo juventino sentenzia nel secondo supplementare (assist di testa di Ivan): i leoncini di Southgate crollano a terra, ma poi si rialzano per prendersi gli applausi. Grande corsa, comunque. Grande semifinale, piena di occasioni e colpi di scena. Croazia che non si arrende mai, che risorge e che sfonda per vie esterne. Ora la Francia (domenica, sempre allo stadio Luzhniki di Mosca, con inizio alle 17): c’è un conto aperto dal 1998.

L’adrenalina accumulata nei 120’ fa esplodere il tecnico della Croazia, Zlatko Dalić: “Non ci siamo mai fermati e non intendiamo fermarci domenica, saremo campioni”. Un avvertimento alla Francia, d’altronde dopo l’Argentina nel girone eliminatorio, la Croazia di Modrić e compagni ha battuto anche l’Inghilterra, altra seria candidata al titolo in Russia. “I miei giocatori non sono normali, sono straordinari. Siamo in finale, abbiamo combattuto alla grande e corso tantissimo. Dopo l’iniziale svantaggio abbiamo reagito bene e abbiamo meritato di vincere, segnando due gol per la storia. Lo ripeto, abbiamo fatto la storia. Questa vittoria è per tutti i nostri tifosi”.

Una cavalcata trionfale

Sembra passata un’eternità quando i giocatori croati dovevano fare il miracolo e battere l’Ucraina per potersi assicurare il pass per il Mondiale. E poi, in rapida successione, sono arrivati i successi su Nigeria, Argentina, Islanda (con le seconde linee…), Danimarca agli ottavi e Russia ai quarti prima del 2-1 sull’Inghilterra di Southgate. Una cavalcata trionfale, seppur soffertissima (dagli ottavi in poi mai una vittoria al 90’), che però ha bisogno di un nuovo e decisivo capitolo, domenica a Mosca, per trasformare una splendida favola in una storica impresa.

Perišić: «Non molliamo mai»

L’uomo-partita, Ivan Perišić, è raggiante: “È stata una partita molto difficile, sappiamo tutti cosa c’era in gioco, quanto è importante una semifinale per un piccolo paese come la Croazia. Abbiamo iniziato piano, ma abbiamo mostrato la nostra personalità, proprio come abbiamo fatto nei precedenti due turni a eliminazione diretta quando siamo andati sotto di un gol entrambe le volte. Abbiamo dimostrato di non mollare mai. Venti anni fa ero a casa a Omiš, la mia città natale, e avevo tifato indossando una maglia della Croazia. Avrei potuto soltanto sognare di giocare per il mio paese e segnare uno dei gol più importanti per andare in finale”.
E anche Mario Mandžukić, autore del gol della vittoria, finalmente si lascia andare a un sorriso: “È incredibile, non penso che siamo consapevoli di quello che è appena successo. Non è un miracolo, abbiamo realizzato qualcosa che soltanto i grandi giocatori possono realizzare. Abbiamo giocato con il cuore e tutti ci sostengono”.

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