«Voglio la coppa di gigante»

Sci alpino. Filip Zubčić è carico nonostante il nono posto di Sölden. «La sciata è buona e anche il distacco dai migliori è piuttosto contenuto perciò come inizio non c'è male», dice il capitano della Croazia

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«Voglio la coppa di gigante»

Le ultime due stagioni le ha chiuse entrambe al terzo posto nella classifica di gigante. Filip Zubčić non è uno che si accontenta e quest’inverno è pronto per un nuovo assalto alla coppa di specialità. Non sarà tuttavia facile mettere gli sci davanti a due fenomeni quali Marco Odermatt e Alexis Pinturault, anche perché il capitano della Croazia non ha ancora annullato del tutto il gap nei loro confronti. E lo si è visto nell’opening di Sölden, con l’elvetico che è andato a conquistare il gigante inaugurale, mentre il transalpino ha chiuso al quinto posto, leggermente al di sotto dei suoi standard. Dal canto suo Filip non ha certamente fatto sfracelli sul Rettenbach, giungendo nono a 89 centesimi dalla vetta. E poi non è detto che assisteremo nuovamente a una lotta a tre. Il terzo posto di Žan Kranjec è un chiaro segnale di come lo sloveno si sia messo definitivamente alle spalle la tragica scomparsa del padre e i problemi alla schiena che lo avevano frenato nella scorsa stagione. Attenzione poi al redivivo Henrik Kristoffersen, che ha lavorato tanto in estate tra le porte larghe, come pure il sempre più solido Loic Meillard, senza dimenticare il campione del mondo in carica Mathieu Faivre… Sia chiaro, è ancora prestissimo per dare giudizi o trarre conclusioni, certo è che per Filip la strada si fa subito in salita dato che dopo una sola gara deve già recuperare 71 punti a Odermatt. Nonostante un inizio un po’ in sordina, per lui il bicchiere è mezzo pieno.

“Tutto sommato sono soddisfatto”, parola di Zubčić

Sölden a sé stante

”Tutto sommato sono soddisfatto – racconta ‘Zubo’, che abbiamo intercettato a Hintertux dove sta proseguendo la preparazione –. In tutta sincerità mi aspettavo di stare un po’ più avanti, ma va bene così. La sciata è buona e anche il distacco dai migliori è piuttosto contenuto perciò come inizio non c’è male”.

Il nono posto di domenica scorsa è in realtà il suo miglior risultato di sempre sul Rettenbach. Strano a dirsi per uno specialista del suo calibro… “Non è una questione di pista. Anzi, il tracciato mi piace. È più un discorso di preparazione. Sölden è un po’ una gara a sé stante se pensiamo che il secondo gigante è in programma appena tra un mese e mezzo. Sinceramente preferisco arrivare al top della condizione quando la stagione entra nel vivo piuttosto che a Sölden. Odermatt subito al top? Marco è un fenomeno e uno dei pochissimi atleti in grado di essere al massimo livello di forma sia alla prima che all’ultima gara della stagione. Dopotutto anche un Pinturault non è che abbia fatto chissà cosa. Ha fatto appena 20 centesimi meglio di me… La coppa di gigante? È un obiettivo. Lo era due stagioni fa, lo era lo scorso inverno e lo è anche adesso. Punto a fare un ulteriore step e ad avvicinarmi ancora di più ai migliori. Lo slalom? È una specialità che curo molto e l’obiettivo è continuare a migliorarmi”.

Parallelo da abolire

La prossima gara di Coppa del Mondo in calendario è il parallelo di Lech/Zürs, che sarà anche l’unico in stagione, in programma 14 novembre. Una disciplina che continua a dividere gli atleti, soprattutto per il format, giudicato iniquo. E anche il 28.enne nativo di Zagabria non lo vede di buon occhio, sebbene ai Mondiali di Cortina gli abbia regalato uno splendido argento. Peraltro l’unica medaglia iridata conquistata ad oggi in carriera… “Fosse per me lo abolirei. È una disciplina che ha poco senso e che a mio avviso non ha un futuro in Coppa del Mondo. Meglio dare spazio alle combinate…”.

Nella corsa al “coppone” la sensazione è che sarà un affare a tre tra Odermatt, Pinturault e Kilde. “Con lo stesso numero di gare tecniche e veloci Odermatt diventa il favorito numero uno. Kilde? Ci siamo sentiti l’altro giorno. Ha recuperato pienamente dall’infortunio. Ha saltato Sölden perché deve ancora ritrovare la sua sciata in gigante, ma nella velocità è tornato competitivo e sono sicuro che già a Lake Louise lo vedremo là davanti”.

A febbraio Zubo è atteso dalla sua terza avventura a cinque cerchi dopo Sochi 2014 e Pyeongchang 2018. “Le Olimpiadi sono l’ultimo dei miei pensieri. Pechino è ancora molto lontana e in mezzo ci sono tantissime gare”, conclude Filip Zubčić.

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