Un gol di Erceg premia i polesi

L’Istra 1961 conquista con merito i tre punti battendo nel derby un Rijeka che delude le aspettative

0
Un gol di Erceg premia i polesi
Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Tra infortuni, indisponibilità e idee poco chiare Serse Cosmi cambia ancora una volta l’undici di partenza. Ma il risultato è sempre lo stesso. Nel primo tempo la compagine fiumana non fa praticamente nulla a cospetto di un Istra 1961 ben organizzato e disciplinato tatticamente. Per i polesi è praticamente un gioco da ragazzi controllare le timide sortite offensive dei padroni di casa. Poi, se capita l’occasione buona, si può anche pensare di attaccare. Il Rijeka è rintanato nella propria metà campo, senza chiari idee di come portare minacce dalle parti di Majkić.

Primo tempo senza emozioni
Le principali emozioni dei primi minuti sono così le ammonizioni ad Ampem e Hujber. Il resto è poco o niente. Al 21’ ci prova proprio Hujber dalla mezza distanza, mentre sette minuti più tardi i polesi partono in contropiede, ma complicano troppo e Hodža sventa la minaccia. A pochi minuti dalla fine del primo tempo Erceg calcia forte da una ventina di metri, ma Labrović, ben piazzato, blocca con sicurezza. E il Rijeka? Un’allegra comitiva in gita di piacere che, complice le temperature quasi estive, pensa più a prendere sole che fare il proprio mestiere: giocare a calcio. L’unico sussulto, se si può chiamare tale, è il tentativo di Frigan bloccato da Perković.

A Rujevica cala il silenzio
La ripresa si apre con Smolčić al posto di Krešić. Ma l’andamento è più o meno lo stesso: Rijeka in stato confusionale e Istra 1961 a controllare in tutta tranquillità, magari soddisfatta di un possibile pareggio finale. Al 63’, tuttavia, Erceg va via con estrema facilità sulla destra dei sedici metri, si presenta a tu per tu con Labrović, lo scarta e deposita in rete. A Rujevica cala il silenzio, interrotto da qualche fischio o insulto. Cosmi inserisce Obregon e Vrančić, che al 72’ creano la prima vera occasione della partita: il mediano batte l’angolo e il colombiano manda di poco a lato di testa. Il Rijeka alza i ritmi alla ricerca del pareggio, che però non arriva. All’83’ doppia occasione: Majkić salva gli ospiti e Labrović i quarnerini.

Obregon sbaglia l’impossibile
Un minuto dopo Obregon sbaglia l’impossibile, spedendo di poco a lato da posizione molto favorevole. Sfortuna, dirà magari qualcuno. No, la Dea bendata centra poco o nulla, e la risposta la conosciamo tutti. Inclusi quelli che sembrano vivere in un mondo parallelo. L’ultima occasione capita sui piedi di Mateo Pavlović, ma non è proprio giornata. Una delle tante, verrebbe da dire, con poco o nulla che è cambiato dal derby dell’andata. Anzi, paradossalmente, questo è un Rijeka ancora più imbarazzante di quello visto al Drosina sotto la guida di Fausto Budicin. E la reazione dei tifosi al triplice fischio finale ne è la conferma più lampante…

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display