Un giornalista nel centrocampo del Rijeka

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Un giornalista nel centrocampo del Rijeka

FIUME | Ieri è stata tolta la polvere dalla sala stampa dello stadio di Rujevica, dove da un po’ di tempo non succedeva nulla. È stato infatti presentato ufficialmente ai giornalisti, l’indomani della firma del contratto, Tibor Halilović. Si tratta di un centrocampista di 23 anni, che proviene dal Wisla Cracovia, squadra in cui ha giocato per un anno e mezzo. Il suo arrivo a Fiume, come ha spiegato il vicedirettore sportivo del Rijeka, Ivan Mance, è stato reso più semplice dal fatto che il giocatore non aveva vincoli contrattuali. Infatti, il glorioso club polacco si trova in una difficile situazione societaria e finanziaria, per cui non ha potuto trattenere il calciatore croato. “Non ci piace gioire per le disgrazie altrui – ha precisato Mance –, ma per noi questa è stata una buona occasione in quanto Tibor l’abbiamo preso a parametro zero, senza alcun risarcimento”.

Soddisfatto anche Halilović, cresciuto nelle giovanili della Dinamo e passato attraverso tutte le selezioni del club zagabrese, fino agli juniores e alla Dinamo II, dalla quale si è trasferito poi alla Lokomotiva. “In seguito c’è stata l’opportunità di andare all’estero – ha precisato Halilović –, e poter giocare per un club importante come il Wisla per me era un passo importante. Purtroppo, la società si è venuta a trovare in una situazione difficile dopo che, devo sottolinearlo, a Cracovia mi hanno fatto sentire come a casa. Anche prima di essere stato svincolato ci sono stati dei contatti con il Rijeka, che poi si sono concretizzati nelle ultime settimane”.
Come ogni giocatore giunto a Fiume nell’”era Mišković“, anche Halilović ha detto di essere stato accolto bene, in una società ordinata con infrastrutture e condizioni ottimali per crescere. Per lui, come per tanti altri prima, potrebbe essere una rampa di lancio. Il contratto lo legherà al club fiumano per due anni e mezzo con l’opzione per quello successivo. Al Rijeka troverà alcune vecchie conoscenze come Pavičić, Mamić e soprattutto Capan, con il quale ha giocato insieme a lungo. “È più facile se conosci qualcuno quando arrivi in una nuova squadra. A questo punto non mi resta che mettermi a lavoro e meritarmi la fiducia dell’allenatore”, ha aggiunto Halilović. Indosserà la maglia con il numero 8, ereditata da Leonard Zuta che ha da poco lasciato il Rijeka per andarsene in Turchia. Per quanto riguarda le caratteristiche tecniche e le preferenze di gioco, Tibor ha detto di trovarsi bene in diverse posizioni, sia come centrocampista arretrato che avanzato.
Al termine della carriera calcistica, il neorinforzo del Rijeka ha già un mestiere pronto. È riuscito, nonostante gli impegni calcistici, a laurearsi alla Facoltà di giornalismo a Zagabria: “L’ho fatto come studente regolare e in questo senso devo ringraziare la Facoltà che mi è venuta incontro per quanto riguarda la frequenza alle lezioni”.
Il calciomercato di gennaio non ha sortito finora grandi sorprese e nemmeno le partenze annunciate non si sono concretizzate, a parte quella di Zuta. Su arrivi e partenze, Ivan Mance, come un politico di razza, non ha detto nulla, limitandosi a confermare che per alcuni giocatori ci sarebbero squadre interessate con le quali si starebbe trattando. Non c’è nulla di concreto e, men che meno, delle offerte soddisfacenti. Siccome gli arrivi dipendono da quello che si potrà vendere, anche le trattative per gli acquisti sono in… bagnomaria. “Venderemo se vi saranno delle offerte vantaggiose. Altrimenti, non è detto che si debba svendere ad ogni costo”, ha concluso Mance, il quale ha confermato per venerdì alle 17 l’amichevole a Rujevica contro gli sloveni del Krško, per l’ultimo test prima della ripresa del campionato.

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