Tomić gioca la carta Obregon

Nella 24ª giornata di campionato il Rijeka ospita a Rujevica lo Šibenik: la vittoria è d’obbligo per restare nel gruppo di testa anche perché nel turno successivo c’è il derby dell’Adriatico in casa dell’Hajduk. L’allenatore cerca nuove soluzioni in attacco

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Tomić gioca la carta Obregon

Vincere, costi quel che costi. Nell’ambito della 24ª giornata di campionato il Rijeka ospiterà domani a Rujevica lo Šibenik. In casa fiumana l’obiettivo è uno solo, ovvero ritrovare lo smalto del girone autunnale e mettere in tasca i tre punti in palio. La seconda parte della stagione è stata avara di soddisfazioni, con due brucianti sconfitte per mano di Dinamo e Osijek che hanno fatto scivolare la squadra di Goran Tomić al quarto posto in classifica. Che il Rijeka difficilmente avrebbe tenuto il passo delle tre rivali era abbastanza scontato, ma resta il fatto che al Maksimir e al Gradski vrt i quarnerini hanno deposto le armi senza nemmeno combattere. E questo deve far riflettere.

 

Mancare la vittoria domani con lo Šibenik aumenterebbe sicuramente i malumori dei tifosi, e non soltanto. Perché dopo la sfida contro i dalmati ci sarà la trasferta in casa dell’Hajduk, importante per la classifica, ma soprattutto per il prestigio. A Spalato affilano già le armi, praticamente certi che il Rijeka sarà il classico agnello da sacrificare nella rincorsa alla Dinamo. Perché, a differenza di Rujevica, al Poljud si sogna in grande un titolo che manca da tantissimo, troppo tempo. Ma questo è un altro discorso.

La compagine fiumana ha lavorato in settimana sull’aspetto tecnico-tattico, ma anche psicologico. Drmić e compagni sembrano mentalmente bloccati, sbagliando sin troppo spesso l’approccio alle gare. A Zagabria e Osijek hanno rischiato l’imbarcata già dopo 15-20 minuti, mentre contro la Lokomotiva c’era la paura di una rimonta, che sarebbe stata anche poi una beffa, nei minuti finali. Lo Šibenik non deve assolutamente far paura, non certo a Rujevica. Semmai bisogna rispettare l’avversario, il che non significa però temerlo. Gli ospiti si presenteranno in campo con il morale a terra dopo l’incredibile tonfo casalingo (0-5) per mano del Dragovoljac, che ha portato anche all’esonero dell’allenatore Ferdo Milin. Occhio, dunque, al cosiddetto “shock positivo” che può comportare il cambio in panchina. A Rujevica ci sarà Marko Kartelo a guidare la squadra, soluzione temporanea che potrebbe tuttavia trasformarsi anche a un contratto a lungo termine. Dipenderà in parte anche della risposta della squadra contro il Rijeka. Non sarà sicuramente in campo il neoacquisto Eros Grezda, uno che lo stadio fiumano, soprattutto il parcheggio, lo “conosce” benissimo. Dell’albanese ricordiamo, infatti, il pugno rifilato ad Antonio Mirko Čolak nel giugno 2020, al termine di un infuocato Rijeka-Osijek.

Occasione per Smolčić?

Per la sfida di domani il tecnico sebenzano sulla panchina dei fiumani, Goran Tomić, dovrà fare i conti con qualche assenza importante. A cominciare dal bomber Josip Drmić, che nel girone primaverile sembra avere comunque le polveri bagnate. L’attaccante svizzero ha purtroppo confermato il trend negativo di fine 2021, vuoi per qualche problema fisico vuoi per il calo generale della squadra. Isaac Abass, assente per l’espulsione rimediata a Osijek, la porta non la inquadra ormai da tempo e sembra piuttosto svogliato. Le malelingue diranno che la sua assenza non si farà certo notare e forse non hanno tutti i torti. Detto ciò, è pressoché scontato che Tomić schiererà dal primo minuto il colombiano Jorge Obregon, che da quanto è arrivato al Rijeka ha dato prova delle proprie qualità soltanto a sprazzi. Domani deve per forza prendersi carico dell’attacco.

In difesa mancherà invece Sava Čestić, che in tre partite disputate con la maglia fiumana è riuscito a rimediare altrettante ammonizioni. Al suo posto dovrebbe giocare Anton Krešić, ma non si può certo escludere l’ipotesi che Tomić rispolveri Hrvoje Smolčić. Il centrale ha saltato in pratica tutta la fase di preparazione prima per il Covid e poi perché impegnato a finalizzare il trasferimento all’Eintracht Francoforte, che si materializzarà in estate. Dubbi anche per quanto concerne il centrocampo, però in questo caso non centrano le assenze. L’albanese Selahi è più o meno sicuro del posto, mentre Domagoj Pavičić fatica a ritrovare la condizione migliore. Probabile l’inserimento di Adam Gnezda Čerin al suo posto. Infine, considerate le già citate assenze di Drmić e Ampem, a sustegno di Obregon dovrebbe esserci il trio Ampem-Vučkić-Murić. Sempre che Tomić non opti per qualche soluzione alternativa.

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