Umago sayonara

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Umago sayonara

Un declino progressivo iniziato dopo l’addio di Slavko Rasberger leggendario direttore del torneo ATP umaghese allestito a braccetto con l’Istraturist. Per 20 anni è stato il deus ex machina della kermesse della racchetta istriana: una volta avvenuto il divorzio consensuale con la ditta umaghese (vi ha trascorso 33 anni) ha segnato un taglio netto anche col torneo tennistico. Pur vivendo vicino allo Stella Maris, e senza nutrire alcun rancore (non è persona di questo tipo) ora che è in pensione, e che il tempo ci sarebbe, Slavko non ci ha più messo piede, preferendo gli amici della vicina Portorose. Gli basta cullare i ricordi che lo legano alla sua “ creatura” può ritenersi fiero di aver portato in Istria gente del calibro di Rafa Nadal, Guga Kuerten, Thomas Muster, Carlos Moya, Marcelo Rios, Novak Đoković, Juan Carlos Ferrero, Goran Ivanišević, Magnus Norman, Ivan Ljubičić, Goran Prpić, Borna, Ćorić, ecc. Giocatori che hanno fatto parte della storia recente del tennis internazionale e nazionale e che in classifica almeno per un momento o poco più, sono stati alle posizioni di vertice della classifica ATP.
2020, colpo da kappaò

A poco dall’edizione numero trenta (12 -21 luglio 2019) per Umago è arrivato un ulteriore duro colpo che se non ne sancisce il definitivo decadimento a torneo di secondo livello bisogna avere il coraggio e dire che il torneo umaghese è come quei pazienti gravemente ammalati collegati alle macchine per tenerli in vita. L’ATP ha reso noto il calendario per la stagione 2020.

Sono 63 tornei da giocare in 29 Paesi diversi con svariate modifiche già dall’inizio: ad aprire le danze, infatti, sarà una delle novità più importanti annunciate già da tempo, ovvero l’ATP Cup. Il torneo, che prenderà il via il 3 gennaio 2020 in tre città dell’Australia, si svolgerà a squadre, mettendo a disposizione un montepremi complessivo di 15 milioni di dollari e 750 punti ATP ai vincitori. L’ATP Cup durerà però 10 giorni, motivo per il quale è stato deciso di cancellare i tornei di Sydney e Brisbane (che tuttavia ospiteranno parte di questo nuovo evento).

Il torneo umaghese ATP250 del 2020 si giocherà dal 20 al 26 luglio in contemporanea con il torneo olimpico di Tokyo previsto fra il 25 luglio e il 2 agosto. Ma non solo, nella stessa settimana sono in calendario i tornei di Los Cabos (cemento) e Gstaad, gli Open elvetici (terra); quest’ultimo l’anno scorso ha avuto un prize-money di 561.345 euro dei quali 89.435 sono andati al vincitore. Il torneo in terra rossocrociata vanta inoltre una tradizione di oltre 50 anni. L’anno scorso nel tabellone presentava sei giocatori che in quel momeno erano fra i prtimi 50 in classifica, e poi il successo a sorpresa è andato all’italiano Matteo Berrettini che in finale ha battuto Roberto Bautista Agut. Los Cabos, in Messico, è anche un torneo della serie ATP250, presenta un montepremi di 637.395 dollari, Umago infine mette in palio un montepremi di 482.060 euro. Quindi possiamo parlare di tre tornei di pari livello, sta alla bravura dei direttori di ognuno accaparrarsi giocatori tali da rendere interessante l’avvenimento. Parlando di Umago oggi i fondi a disposizione non sono molti: da fine 2018 l’Istraturist si è fuso con la Plava Laguna S.p.A che gestisce 20 hotel, 10 villaggi turistici e 9 campeggi. Come dire, l’azienda che una volta alimentava economicamente il torneo oggi non può farlo più e quindi gli organizzatori devono provvedere tramite sponsor vari a garantire i soldi per il montepremi e per le altre spese.

Nel tempo Umago grazie all’ospitalità degli organizzatori si è guadagnato un certa nomea fra i giocatori: divertimento e oasi pacifica. Molti quelli, Moya su tutti („se uno, fra me e Slavko, fosse stato una donna probabilmente ci saremmo sposati“, la battuta storica dello spagnolo che indica il legame al torneo umghese e alll’ex direttore, e come non ricordare la presenza di Thomas Muster nel periodo del conflitto negli Anni Novanta), che spesso hanno preferito l’Istria ad altri appuntamenti magari economicamente più attraenti, proprio per l’atmosfera rilassata che trovavano a Umago. Sarà così anche questa volta? Difficile, non c’è uno Slavko Rasberger capace di convincere anhe il più scontroso dei giocatori a scegliere Umago grazie al suo savoir faire e poi non ci sono i mezzi per garantire qualche gettone presenza, insomma per l’attuale direttore Lawrence Frankopan ci vorrà la bacchetta magica per mettere in piedi un tabellone di richiamo per gli appassionati di casa, ma anche per quei turisti in vacanza in Istria nel periodo del torneo.

Ufficio per lo sport a pesci in faccia

Stando a un documento ufficiale dell’ufficio statale centrale per lo sport il governo ha stanziato 8.913.358,19 kune a favore di eventi sportivi di rilievo che si tengono in Croazia: fra questi anche il torneo ATP-Croltia open di Umago che ha avuto 421.750,00 kune e sulla cifra si può dibattere se sia alta o bassa, osserviamo che ad esempio le gare della Cdm di sci di Zagabria “Snow Queen” hanno ottenuto una fetta considerevole dell’intera somma pari a 1.050.000,00 kune, al Fina Cup di pallanuoto a Zagabria sono state devolute 750.000,00 kune. Mille kune di meno invece per la tappa di Coppa del mondo di ginnastica a Osijek, mentre l’ultima incongruenza nei confronti di una delle più durature e prestigiose manifestazioni sportive in Croazia qual è fuor d’ogni dubbio il torneo di Umago, può essere l’IJF Judo Grand Prix di Zagabria che ha avuto in “dono” 708.750,00 kune, anche il torneo tennistico donne di Bol ha avuto più soldi statali rispetto a Umago (581.540,00 kune). Sono affronti che possono avere diverse chiavi di lettura, ma la conclusione a cui è impossibile voltar le spalle è che se l’ATP si giocasse a Zagabria qualche soldino in più in cassa ci pioverebbe…

Ricordi: 19990 e Wimbledon

Tornando a parlare di cose positive, l’edizione celebrativa di quest’anno vivrà due momenti centrali, il primo subito il 13 luglio per la “riedizione” sul centrale della finale del 1990 fra Goran Prpić e l’allora 19.enne Goran Ivanišević. Chi scrive assistette a quella partita e ricorda anche le battute che ci scambiavamo con i colleghi zagabresi. “Secondo te chi vince?”, “Goran”, era la risposta più frequente e giù a ridere. Inftti ha vinto Goran, ma il meno quotato, Prpić 6-3 4-6 6-4. “Sarà bello ricordare quel giorno e la finale fra due tennisti che hanno contraddistinto per un lungo periodo il tennis nazionale attirando un esercito di giovani a tentare la fortuna in questo sport, mix di tecnica, forza, fantasia e resistenza atletica. “Sarà bello ricordare quel giorno. Trent’anni è una cifra invbidiabile per un torneo, una bella tradizione e farne parte per celebrarlo mi rende particolarmente felice e orgoglioso” ha commentato Prpić, per il quale la vittoria a Umago è stato l’unico torneo ATP conquistato in carriera. Il giorno 17 luglio quando Goran Ivanišević (oggi 48 anni) e Patrick Rafter (47) in un altro match d’esibizione riproporranno la rivisitazione della leggendaria finale di Wimbledon del 2001 in cui lo spalatino riuscì a superare l’australiano 6-3, 3-6, 6-3, 2-6, 9-7. Fu la prima volta che il torneo londinese venne vinto da una wild card. Era il 9 luglio, per Goran era una clamorosa impresa dopo tre finali perse e la caduta in classifica al numero 125 del mondo, Ivanišević diventò un eroe nazionale, celebrato da 150mila persone in riva a Spalato. “He did it”,così i telecronisti di mezzo mondo commentato la sua favola. A prescindere dai hiocatoi che sranno presenti a Umago per l’ATP vero e proprio è fuor d’ogni dubbio che saranno proprio i due match d’esibizione a calamitare interesse e attenzione del pubblico. I campioni sono campioni, per l’eternità…

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