«Squadra impaurita ma sono ottimista»

Oggi, con inizio alle ore 18.30, il Rijeka ospiterà l’Osijek. La partita segnerà il debutto in panchina del tecnico italiano Serse Cosmi. A Rujevica si spera in un cambio di marcia

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«Squadra impaurita ma sono ottimista»
Matija Frigan e Serse Cosmi in conferenza stampa. Foto: NEVIO TICH

I l calciomercato è alle spalle e la rosa è completa, il tanto bramato nuovo allenatore in grado di dare una scossa alla squadra è finalmente arrivato e l’impegno più difficile, quello in casa della Dinamo, è ormai acqua passata. In poche parole, per il Rijeka il nuovo campionato inizia soltanto oggi, quando a Rujevica (ore 18.30) arriva l’Osijek nell’ultima giornata del primo mini girone. La gara con gli slavoni, al pari dei fiumani la grande delusione di questo inizio di stagione, segnerà il debutto in panchina di Serse Cosmi, il 64.enne allenatore di Ponte San Giovanni (Perugia) scelto dal presidente Damir Mišković per riportare il Rijeka nelle posizioni di classifica che gli competono. A Rujevica sperano che il poco nobile ruolo di fanalino di coda diventi già da stasera un brutto ricordo e che le gare con Osijek (oggi) e Hajduk (martedì) possano rappresentare la classica inversione di tendenza. Il cambio di allenatore provocherà il tanto auspicato shock positivo? Non ci resta che aspettare stasera per capire… “Un po’ di emozione da parte mia ci sarà sicuramente, visto che è la prima volta che mi siederò sulla panchina del Rijeka. Per me è un’esperienza del tutto nuova. Ciò nonostante le aspettative sono notevoli, ma non soltanto le mie bensì anche della squadra, della società, dei dirigenti e dei tifosi, con quest’ultimi che la loro parte l’hanno fatta già. Auspico una reazione della squadra per tirarsi fuori da questa situazione in cui è precipitata. Ottimista? Sì, certo. Lo ero mentre viaggiavo sei ore in macchina per raggiungere Fiume, lo sono diventato ancora di più dopo aver parlato con il presidente e visto l’infrastruttura a disposizione e lo sono più che mai ora. Quanto poi sentirò anche l’incitamento dei tifosi… ”. I primi giorni sono sempre quelli più difficili e non è diverso nemmeno nel caso del tecnico perugino. “Non sono così presuntuoso da pensare che in quattro giorni possa capire tutto, o comunque tanto, di una squadra. Il problema principale è stato ricordare i nomi dei giocatori, anche perché nel gruppo ce ne sono parecchi, 27 o 28 se ricordo bene. Un po’ troppi perché in questo modo c’è un’eccessiva dispersione e si perde l’unità del gruppo. Ho comunque identificato alcune cose che vanno cambiate. Mi pare ovvio che la squadra sia un po’ sfiduciata. Ho visto infatti i ragazzi un po’… addormentati, anzi forse spaventati. In ogni caso, abbiamo parecchio lavoro da fare per riportare il Rijeka laddove tutti lo vorremmo vedere. Sono convinto che questa squadra valga molto di più dell’attuale situazione di classifica. Questo è ciò che anche i miei giocatori devono capire, avendo la consapevolezza di dover ottenere risultati positivi da subito, non fra tre mesi”. Quattro o cinque giorni sono effettivamente pochi per fare dei cambiamenti significativi. Pertanto… “L’undici anti-Osijek? Un’idea ce l’ho, ma prenderò una decisione in merito dopo l’allenamento. Però, ci tengo a precisare che in campo non si va in undici, ma in molti di più: i giocatori, lo staff tecnico, i dirigenti, tutti insomma. Questo è un atteggiamento che bisogna avere sempre e sul quale insisterò particolarmente”. Cosmi è noto per la sua filosofia calcistica con i tre stopper. Buon per lui che dalla squalifica rientra Mateo Pavlović, così come Bušnja. Vučkić ha lasciato alle spalle i problemi con la schiena, mentre Selahi torna a disposizione dopo il permesso-matrimonio. Disponibile anche il neoarrivato Damjan Pavlović.

Frigan: «Niente più scuse»
Ad accompagnare Cosmi alla tradizionale conferenza stampa della vigilia è stato Matija Frigan, uno dei rappresentanti del nuovo che avanza. “Inutile dire che saranno novanta e passa minuti difficilissimi. Conosciamo benissimo il valore dell’Osijek, ma in questi ultimi giorni abbiamo lavorato bene. Noi giocatori siamo pronti a dare battaglia. Credo che l’arrivo dell’allenatore abbia portato una nuova energia e pertanto c’è spazio all’ottimismo. L’atmosfera non è ovviamente delle migliori, ma d’altronde la colpa è soltanto nostra. Ora dobbiamo per forza cercare di rimediare, non ci sono più scusanti che tengano”.

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