Si è spento Toni Gregorić

Leggenda dello sport albonese, a marzo avrebbe compiuto 101 anni

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Si è spento Toni Gregorić

“La vita è una e non dovremmo sprecarla”. È stata una delle ultime lezioni che Anton Toni Gregorić ha voluto condividere con i lettori del nostro quotidiano. La leggenda dello sport albonese si è spenta martedì sera, pochi mesi prima del suo 101.esimo compleanno. Purtroppo, il signor Toni, socio della Comunità degli Italiani “Giuseppina Martinuzzi” di Albona, non ha vissuto abbastanza per vedere la presentazione della sua biografia, del volume “Moj životni put” (Il cammino della mia vita), ovvero dei suoi scritti raccolti in una pubblicazione della cui edizione ha voluto occuparsi la Società per la storia dello sport e della ginnastica con sede a Zagabria.

 

Il signor Toni ce ne aveva parlato il giorno del suo 100.esimo compleanno, ovvero lo scorso 10 marzo, in un’intervista rilasciata al nostro giornale, in cui aveva confermato che per l’organizzazione della presentazione del volume si “attende il ritorno alla normalità”, dopo l’entrata in vigore delle misure dovute alla prima ondata del coronavirus. Gli mancava sua moglie Ida, scomparsa nel 2019, con la quale avrebbe voluto fare una grande festa per il 100.esimo compleanno. Per quanto riguarda le cose materiali, ci aveva detto di avere tutto quello che gli serviva. E, comunque, “non è che le possiamo portare con sé al momento della morte”.

Il signor Toni aveva dedicato gran parte della sua vita allo sport albonese: si tratta di tante ore di lavoro volontario e amatoriale svolto a favore dello sport e dei giovani. Era stato coordinatore della Lega comunale delle associazioni sportive dell’ex Comune di Albona, i cui compiti erano simili a quelli dell’odierna Unione delle associazioni sportive della Città di Albona. Di professione legale amministrativo, era andato in pensione nel 1980, dopo trent’anni di ininterrotto servizio nell’ex Comune di Albona, durante i quali aveva ricoperto l’incarico di quello che all’epoca veniva definito “segretario amministrativo”. Per il suo contributo allo sport, tra cui va ricordata la fondazione di diverse associazioni sportive albonesi, aveva ricevuto numerosissimi premi e riconoscimenti, anche dalla FIFA. Era stato testimone di diversi eventi storici, tra i quali la tragedia mineraria avvenuta ad Arsia il 28 febbraio 1940, in cui persero la vita 185 minatori e molti dei loro colleghi rimasero feriti. Toni, che all’epoca aiutava suo zio nella gestione di un ristorante nella cittadina mineraria, portava del tè alle persone ingaggiate nelle operazioni di ricerca e salvataggio.

Era nato il 10 marzo 1920 a Maretići, nelle vicinanze di San Martino, oggi parte del territorio del Comune di Santa Domenica, in una famiglia di cui, oltre ai suoi genitori Dinko e Dinka, facevano parte pure i suoi quattro fratelli e sorelle. Gli piaceva stare in mezzo alla natura e fino a poco tempo fa lo si poteva vedere sempre in giro, ma trascorreva il suo tempo anche di fronte al computer, regalando ai suoi “amici” di Facebook interessantissime informazioni riguardo al passato dello sport ad Albona, proponendo dei miglioramenti all’infrastruttura a Porto Albona, dove ha trascorso anche gli ultimi anni della sua vita, scrivendo articoli giornalistici. Era stato collaboratore, anche dopo il pensionamento, di diversi quotidiani, compresa “La Voce del Popolo”. La Comunità degli Italiani di Albona ha avuto l’onore di pubblicare nel 2014 il suo libro bilingue (tradotto dal croato in italiano dal professor Tullio Vorano) “La Riviera del Quarnero – gruppo di Albona – i miei 55 anni”, dedicato al noto torneo internazionale giovanile di calcio, uno degli incontri sportivi nell’organizzazione dei quali il signor Toni aveva lasciato una traccia indelebile. Grazie di tutto, Toni. Riposi in pace.

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