Sfiducia e modulo le due grane di Cosmi

Il nuovo allenatore del Rijeka si ritrova una squadra con il morale sotto i tacchi e con diversi dubbi sotto il profilo tattico. E sabato c'è il delicato match con l'Osijek

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Sfiducia e modulo le due grane di Cosmi
Serse Cosmi dirige l’allenamento del Rijeka. Foto: NK-RIJEKA.HR

I raggi di un caldo sole settembrino continuano a picchiare forte su Rujevica, dove la squadra suda agli ordini di Serse Cosmi e del suo staff. Il nuovo corso è iniziato e dopo Dragan Tadić e Fausto Budicin, il Rijeka si è ritrovato con il terzo allenatore in questo primo scorcio di stagione. Nella speranza che il valzer in panchina si fermi qui. Il primo compito del tecnico umbro è ora quello di fare un po’ da psicologo, cercando di risollevare il morale di una squadra impaurita e fragile mentalmente, nonché innescare una reazione nei suoi ragazzi che dovranno tirare fuori gli attributi. Cosmi di esperienza ne ha da vendere ed è abituato a subentrare in corsa, spesso con una situazione di classifica molto delicata, e quella dei biancocrociati lo è eccome essendo inchiodati in coda al gruppo in coabitazione con il Gorica dopo otto giornate. Uno scenario impronosticabile alla vigilia del campionato, sebbene un inizio in salita sia stato messo in preventivo alla luce dello smantellamento della rosa della scorsa stagione e di un mercato estivo che continua a far discutere. Dopo l’annuncio del nuovo allenatore, il presidente Mišković è stato chiaro: “Non aspettatevi miracoli dall’oggi al domani”. E ci mancherebbe altro. Cosmi non ha la bacchetta magica e in questo momento nemmeno Guardiola e Ancelotti messi insieme saprebbero che pesci pigliare.

Paura di prenderle
L’obiettivo dichiarato è un posto in Europa, che tradotto significa quarto posto. La stagione non è che all’inizio e c’è tutto il tempo per recuperare, a patto però di iniziare a mettere finalmente fieno in cascina. Sabato a Rujevica arriva l’Osijek, anch’esso incappato in una crisi senza fine e fresco di avvicendamento in panchina, con l’austriaco Rene Poms a raccogliere la pesante eredità di Nenad Bjelica. Tra due squadre ferite e ancora alla ricerca di una propria identità, è impossibile prevedere che cosa potrà succedere, ma la sensazione è che in campo ci sarà tantissima tensione data dalla paura di prenderle.
Sarà poi interessante scoprire che cosa si inventerà Cosmi. Lui predilige il 3-5-2 ma, come ha sottolineato in sede di presentazione, a dettare il modulo sono le caratteristiche dei giocatori a disposizione e non la propensione dell’allenatore. Fin qui Tadić ha provato un paio di volte questa disposizione tattica, ma con scarsi risultati. I due problemi maggiori riguardano l’assenza di un’ala destra, mentre in attacco Vučkić e Obregon sono incompatibili, con Djuričin che deve ancora entrare negli schemi. Non che il 4-2-3-1 abbia dato più garanzie, però se non altro si tratta del modulo più collaudato e difficilmente Cosmi andrà a stravolgere la squadra. Anche così resta la grana sulla fascia destra dove il tecnico italiano dovrà valutare tra due opzioni: o continuare a insistere con Ampem e Bušnja, oppure far avanzare uno tra Solano e Grgić.

Pavlović: «Risaliremo»
Ieri intano è stata la volta della presentazione di Damjan Pavlović, arrivato dallo Standard Liegi a poche ore dalla chiusura del mercato. Il mediano classe 2001 ha trovato poco spazio nella Pro League e ha quindi deciso di cambiare aria accettando la proposta del Rijeka. “Sono qui per crescere e migliorare. Conosco poco il campionato croato, ma questo non è un problema. Ultimo posto in classifica? Nel corso di una stagione può capitare di attraversare un momento di difficoltà. Non è una situazione piacevole, però risaliremo. Abbiamo le qualità necessarie per stare ai vertici perciò non sono per nulla preoccupato”, le prime parole del centrocampista in possesso del doppio passaporto serbo e belga.

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