Sergej Jakirović. «Tutti si aspettavano una finalissima Dinamo-Hajduk…»

L'exploit dello Šibenik in Coppa Croazia invita alla prudenza. «È un monito anche per noi», dice il tecnico del Rijeka sul match di domani con gli sebenzani

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Sergej Jakirović. «Tutti si aspettavano una finalissima Dinamo-Hajduk…»
Sergej Jakirović predica prudenza. Foto: IVOR HRELJANOVIĆ

Gli anticipi tra Slaven Belupo e Varaždin, nonché Hajduk e Istra 1961 apriranno stasera la 28ª giornata della SuperSport HNL dando il via al quarto e decisivo round di campionato. Il turno prepasquale si chiuderà domani gli altri tre incontri in agenda, tra cui quello tra Rijeka e Šibenik (ore 19.10). Sarà il quarto confronto stagionale tra le due formazioni: i biancocrociati si sono imposti in entrambe le sfide giocate allo Šubićevac (1-0, 2-1), mentre il match di Rujevica era terminato a reti bianche. Tra l’altro gli sebenzani chiuderanno la stagione proprio a Rujevica, dove torneranno il prossimo 24 maggio in occasione della finale di Coppa Croazia, dopo aver clamorosamente fatto fuori la Dinamo, peraltro infliggendo la seconda sconfitta agli zagabresi in meno di un mese dopo il 2-1 rifilato loro pure in campionato. Due vittorie di fila contro i campioni in carica non possono essere frutto del caso e il Rijeka è dunque avvisato. È vero che la battaglia in Coppa è destinata a lasciare qualche scoria a livello fisico, ma d’altra parte l’impresa valsa la seconda finale della propria storia (la prima nella stagione 2009/10) schiuderà certamente le ali agli arancioni. Al di là dell’ampio divario in classifica, con i fiumani in lotta per un posto in Europa e i dalmati penultimi e non ancora salvi, non è comunque una partita scontata, come dimostrano i tre precedenti, tutti molto tirati. Ad ogni modo, la truppa di Sergej Jakirović non può permettersi passi falsi nella furibonda lotta per il ticket europeo, in cui ogni punto potrebbe fare la differenza.

L’esordio di Mitrović
“Innanzitutto ci tengo a fare i complimenti allo Šibenik. Tutti si aspettavano una finale tra Dinamo e Hajduk, e invece… Alle volte il calcio scrive storie sorprendenti – esordisce così in conferenza stampa il tecnico dei fiumani –. Questo risultato dev’essere un monito anche per noi. Ci aspetta una partita complicata. Loro più rilassati dopo questo exploit? Non credo proprio. Anzi, bisogna tenere presente che sono in piena bagarre salvezza. Avranno anche un buon margine sul Gorica, ma da qui alla fine mancano nove giornate e ci sono ancora parecchi punti in ballo. Loro il peggior attacco del campionato? I numeri dicono questo, ma là davanti hanno giocatori molto rapidi come Špeljak, Dolček e Arai, bravi soprattutto a partire in contropiede. Ma ci sono anche Radonjić e Čop che sanno tenere palla e giocare spalle alla porta. Sicuramente verranno qui con un assetto più prudente. Non credo che si scopriranno troppo perciò da parte nostra ci vorrà tanta pazienza”.
Per quanto riguarda la formazione, sarà con ogni probabilità Mitrović a prendere il posto dello squalificato Dilaver al centro della difesa. Per lui si tratterà dell’esordio stagionale dopo il lungo stop per infortunio che lo ha tewnuto lontano dal campo per tutta la stagione. “È pronto. Anche il test contro il Celje è stato molto positivo e siamo felici di ritrovarlo finalmente in campo”. Sarà poi interessante capire se Jakirović darà ancora spazio a Smolčić e Grgić sulla corsia di destra come avvenuto contro l’Osijek, oppure se tornerà alla formazione tipo con Veiga e Ampem. “Veiga è ancora da valutare perché ha accusato un piccolo problema fisico, ma dovrebbe comunque recuperare. Grgić ha disputato una buona partita con l’Osijek, come pure Ampem quand’è entrato nella ripresa. Vedremo”.

Rischio calcolato
Nel frattempo il tecnico di Mostar ha smaltito la delusione per i due punti persi in extremis con l’Osijek. “Sul piano della prestazione ho ben poco da rimproverare alla squadra. Il gol subito è stato figlio di un errore di posizionamento in difesa. Sapevamo che sui calci piazzati i loro giocatori più pericolosi sono Mierez e Žaper. Avevamo provato più volte questo tipo di situazioni in allenamento, ma alle volte basta un secondo di deconcentrazione per vanificare tutto. Il calo nel secondo tempo? Eravamo partiti con sette giocatori reduci dagli impegni con le rispettive nazionali. Era tuttavia un rischio calcolato perché poi nella ripresa li avremmo tolti. Il problema è che a un certo punto ci siamo abbassati troppo. Onore comunque all’Osijek che ci ha creduto fino alla fine”.
Infine, una battuta sul nuovo direttore sportivo Darko Raić-Sudar. “Abbiamo parlato di ciò di cui avremo bisogno nella prossima stagione. C’è già una lista di giocatori che vorremmo portare al Rijeka. L’aspetto fondamentale è che siano dei rinforzi, ossia dei giocatori più forti di quelli che abbiamo attualmente in rosa. Di certo non faremo acquisti soltanto per fare numero”, ha concluso Sergej Jakirović.

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