Sergej Jakirović: «Nessuno vuole la vittoria più di me»

Domenica al Poljud l’attesissimo derby con l’Hajduk. «Abbiamo poco da perdere e tanto da guadagnare», ha detto il tecnico del Rijeka

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Sergej Jakirović: «Nessuno vuole la vittoria più di me»
Sergej Jakirović. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il derby è sempre un derby, una partita da vincere a prescindere dalle posizioni di classifica. Non sarà diversamente neanche domani pomeriggio (ore 17.30), quando Hajduk e Rijeka si troveranno di fronte al Poljud. La classifica parla a favore degli spalatini, il “momento” dà invece ragione ai fiumani. Chi la spunterà, magari grazie a un episodio o a una giocata, lo si scoprirà soltanto domenica poco prima delle 19.30. Nel frattempo Hajduk e Rijeka si sfidano a parole, ognuno convinto di avere i mezzi per fare del male all’altro, come giusto che sia. A Rujevica, vuoi per credenze personali o per invocazione… dell’aiuto divino”, si sono fatti addirittura “benedire” da un frate domenicano, che ha fatto tappa nello spogliatoio.

“Come in qualsiasi partita di questo tipo, le emozioni e le tensioni saliranno alle stelle – inquadra il derby dell’Adriatico l’allenatore Sergej Jakirović –. Da quanto mi viene riferito al Poljud è atteso il pubblico delle grandi occasioni, il che darà alla sfida un tono particolare. La vittoria in casa dello Šibenik ci ha dato morale, ma allo stesso tempo ci ha indicato che c’è ancora tantissimo da lavorare. Con i tre punti in tasca è comunque più facile farlo. A Spalato vogliamo presentarci nel migliore dei modi, confidando in un risultato positivo. Credo che la chiave sarà la disciplina tattica in fase difensiva. Inoltre dovremo cercare di vincere quanti più duelli e limitare al minimo gli errori in fase di palleggio, che potrebbero favorire le loro ripartenze”.

«Questo stadio mi porta bene»
Per Jakirović si tratta del primo derby dell’Adriatico da allenatore del Rijeka. Da giocatore, invece, ha avuto l’occasione di scendere al Poljud con la maglia bianca. “Ogni partita è diversa dalle altre, ma giocare a Spalato in quello stadio, contro l’Hajduk, è sempre qualcosa di particolare e affascinante. Ogni aspetto tattico viene a cadere in acqua se non hai il coraggio di osare. Qualcuno mi darà del pazzo, ma questa partita vale tre punti come qualsiasi altra. Chiaro poi che la percezione, soprattutto tra le tifoserie, è tutt’altra. Per noi ogni partita conta allo stesso modo e quando scendiamo in campo lo facciamo per vincere. C’è una grande rivalità storica tra i due club e, credetemi, nessuno vuole questa vittoria più del sottoscritto per tutta una serie di motivi”. Poi una piccola curiosità: “L’ultima volta che sono stato al Poljud, da allenatore del Gorica, ho preso sei gol. Però non avremmo meritato una sconfitta così severa, visto che avevamo più tiri in porta degli spalatini. In precedenza ho avuto comunque parecchio successo, vincendo e pareggiando. Direi che quello stadio mi porta abbastanza bene. Spero che la tradizione possa continuare”.

Guai farsi ingannare dall’apparenza
L’Hajduk avrà sicuramente il dente avvelenato… “Visto il 3-0 di Pola ha parecchio da farsi perdonare – avverte Jakirović –. Per loro è stata una botta terribile, sia sul piano psicologico che sportivo. Mi aspetto un avversario che proverà a fare la partita sin dall’inizio, con l’obiettivo di segnare quanto prima. Ma l’imperativo è spesso un’arma a doppio taglio. Noi dovremo essere bravi ad approfittare delle situazioni favorevoli. Leggo sui giornali che l’Hajduk è sembrato alle corde a Pola, ma guardando la prima mezz’ora non mi è parso. Potevamo tranquillamente andare sul 2-0. Ho notato che il mio collega Ivan Leko predilige il pressing alto. Su quest’aspetto dovremo prestare molta attenzione. D’altra parte, giocando in questo modo sono parecchio vulnerabili in contropiede, soprattutto con il passare dei minuti. Anche gli spalatini hanno sicuramente i propri problemi, ma ciò non ci semplificherà la vita. Mi aspetto un Hajduk con i tre stopper. Livaja? Conosciamo bene il suo valore. Marcarlo a uomo non ha senso, qui ci vorrà il gioco di squadra. Può farti male sia da realizzatore che da assist-man”.

Occasione per Banda
La buona notizia è che tutti sono disponibili. “Non ci sono né squalificati né infortunati. Qualcuno è diffidato, mentre Bodetić accusa un leggero problema fisico. Goda e Bogojević stanno pian piano ritrovando la condizione migliore e ben presto torneranno molto utili. Banda? Ha buone possibilità di giocare dall’inizio. Ho ancora qualche dubbio di natura tattica, ma Emmanuel è un’ipotesi da prendere seriamente in considerazione. A Janković manca ancora qualcosa? Beh, certo. Ho letto che l’allenatore dell’Arsenal, parlando di un suo giocatore, ha detto che per ambientarsi al meglio in una nuova squadra servono due anni. Se a un calciatore di quel livello serve tanto tempo… Niko è appena arrivato e ha bisogno di inserirsi al meglio negli schemi. Ma garantisco personalmente per lui. Chiedo soltanto che gli venga concesso il tempo necessario per ingranare, a lui e agli altri giovani o neoarrivati”.
Infine, una constatazione: “A Spalato abbiamo poco da perdere, ma possiamo guadagnare tantissimo. Sia per quanto riguarda la classifica che dal punto di vista del morale, dell’entusiasmo e della fiducia”.

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