Sergej Jakirović: «La partita più facile? No, l’esatto contrario»

Domani a Rujevica arriva il fanalino di coda Gorica. L’allenatore del Rijeka non si fida dell’avversario e chiede alla squadra il massimo impegno

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Sergej Jakirović: «La partita più facile? No, l’esatto contrario»
Adrian Liber. Foto: GORAN STANZL/PIXSELL

Da allenatore del Gorica, Sergej Jakirović aveva saputo dare in passato tanti dispiaceri al Rijeka. Ne sa qualcosa in merito anche Matjaž Kek, che nella stagione 2018/2019 aveva rassegnato le dimissioni dopo la sconfitta per 2-1. Non era andata troppo bene neanche a Igor Bišćan, che aveva rimediato a sua volta ben tre sconfitte (3-1 a Rujevica, 1-0 e 2-0 in trasferta) in altrettanti confronti diretti. E poi Simon Rožman, battuto per 2-1 a Fiume nell’unica volta che aveva guidato il Rijeka contro il Gorica, a quei tempi una lieta sorpresa del campionato. “Sì, non posso negare che ho avuto successo giocando contro il Rijeka. Però c’è stato anche un 2-0 a favore dei fiumani nel primo confronto diretto – ammette Jakirović –. Ricordo che al 27’ eravamo in doppio svantaggio e che alle mie spalle, in tribuna, c’era la banda d’ottoni che faceva un chiasso infernale. Ero preoccupato di subire una goleada, anche perché il Rijeka giocò davvero bene quella gara. Negli incontri a seguire cambiò tutto e nel 3-1 di Rujevica, con Bišćan mio collega sulla sponda opposta, uscimmo dal campo tra gli applausi del pubblico”.

«Ci vorrà il miglior Rijeka»
Da allora a oggi sono cambiate parecchie cose, a cominciare dal fatto che Sergej Jakirović siede ora sulla panchina fiumana e che il Gorica è ultimo in classifica, ormai a un passo dalla retrocessione. I tifosi quarnerini sperano che il tecnico di Mostar possa “ripetersi”. Sembra quasi che i tre punti sono praticamente in tasca. Ma guai dirlo a Jakirović… “La partita più facile? No, esattamente l’opposto, ovvero la più difficile. Tutti ci hanno già assegnato la vittoria, ma non è così che funziona nel calcio. Ho abbastanza esperienza per affermare che ci vorrà il miglior Rijeka per ottenere i tre punti in palio – analizza Jakirović la partita di domani pomeriggio (ore 17.10) a Rujevica –. Il Gorica lotterà col coltello tra i denti, perché oramai si trova con l’acqua alla gola. Noi torniamo a giocare dopo tanto tempo davanti al nostro pubblico e pertanto non possiamo permetterci di sbagliare. Alla squadra chiedo di concentrarsi bene sul prossimo impegno e di riproporre in campo quanto concordato negli allenamenti. Un mesetto fa li abbiamo affrontati in amichevole e si è visto che non è facile perforare il loro muro difensivo. Dobbiamo avere pazienza e aspettare l’occasione buona per colpirli. Abbiamo un obiettivo ben preciso: rallegrare i nostri tifosi e continuare la scalata verso le posizioni nobili della classifica”.

Sergej Jakirović.
Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

L’imbarazzo della scelta
A parte Nais Djouahra e Matej Mitrović, con quest’ultimo che ha iniziato ad allenarsi dopo il lunghissimo stop, Jakirović avrà a disposizione in pratica tutti gli effettivi. “Se escludiamo Bogojević, il quale dovrà sottoporsi ad ulteriori accertamenti medici per chiarire il problema al ginocchio, direi che la situazione è quasi ideale. Non ci sono nemmeno Babić e Bodetić, che hanno risposto alla convocazione nella nazionale Under 19. Ma per loro è forse meglio così, perché avranno maggior spazio – aggiunge il tecnico –. La formazione? Squadra che vince non si cambia. A parte ciò, considerando che sarà una gara completamente differente rispetto a quella con l’Hajduk, è possibile che ci sia qualche accorgimento di natura tattica. Il Gorica attuerà presumibilmente un blocco basso, il che richiederà da parte nostra l’impiego di giocatori bravi a saltare l’uomo e aprire gli spazi. Soddisfatto da Smolčić? Assolutamente sì. Lavora bene negli allenamenti ed è un giocatore sul quale posso affidarmi. Forse non gli va a genio il ruolo di stopper destro, però è tatticamente molto utile perché può ricoprire diverse posizioni in campo”.
Il Gorica, dopo la pesante sconfitta interna con lo Šibenik è ormai a un passo dal baratro. “Sono un po’ sorpreso in negativo dal momento che stanno attraversando e sinceramente m’aspettavo un’interpretazione diversa. Il calcio è però fatto di episodi, che spesso ti penalizzano. Matavž ha sbagliato alcuni gol facili, colpendo anche un palo sullo 0-0, e alla fine è arrivata la punizione. Il Gorica è in una situazione poco invidiabile, ma non è detta ancora l’ultima parola. Ecco perché domenica il Rijeka dovrà essere molto prudente”.

L’atteggiamento è fondamentale
Soffermandosi ancora una volta alle tre trasferte di fila, Jakirović ammette che i 7 punti non lo hanno del tutto sorpreso. “Qualcuno dirà che sono magari fuori di testa, ma nel giorno che presi in mano il Rijeka avevo detto ad alcune persone che m’ aspettavo dai 5 ai 7 punti nelle prime tre uscite. Conosco bene il campionato croato e so bene quello che dico. C’è parecchio equilibrio tra le rispettive squadre, a prescindere dalla situazione di classifica, e con il giusto atteggiamento si può arrivare lontano. Ovvio che poi ci vuole una serie di fattori che giochino a tuo favore, come la fortuna. Potevamo ottenere anche soltanto un punto, ma credo che la squadra non abbia alla fine rubato nulla. Adesso abbiamo un tabù da sfatare, ovvero Rujevica. Incredibile ma vero, siamo la squadra con il peggior rendimento casalingo (la seconda per quello in trasferta, nda), con appena 5 punti in nove gare disputate. Una volta Rujevica era una fortezza inespugnabile: ricordo che dovevi far salti mortali per strappare un pareggio, dove poi andare a vincere. Dobbiamo invertire quanto prima questa tendenza”.

Liber: «Sono prontissimo»
Ad affiancare l’allenatore alla tradizionale conferenza stampa della vigilia c’era il giovane mediano Adrian Liber, uno dei protagonisti nel derby dell’Adriatico. “Non vediamo l’ora di scendere in campo davanti ai nostri tifosi, anche perché abbiamo parecchio da farci perdonare. Il Gorica sarà anche fanalino di coda, ma questo non deve assolutamente trarci in inganno. Eppoi non è che il Rijeka sia molto meglio piazzato in classifica. Dobbiamo prendere l’impegno con il massimo della serietà, questo è fuori dubbio. Non esistono partite facili e vittorie sicure. Per spuntarla dovremo essere prima di tutto disciplinati tatticamente. Poi, è chiaro che ognuno di noi deve assumersi le proprie responsabilità in campo. Se lo faremo, e considerata la nostra qualità tecnica, allora sì che possiamo sperare in un risultato positivo. Frigan? Sono contentissimo per lui. Sta raccogliendo quanto seminato nel corso degli anni. Spero di poterlo fare quanto prima anch’io. L’importante è stato recuperare dall’infortunio: mi sento benissimo, cerco di allenarmi seriamente e sono felice di come stiano andando le cose. Se poi l’allenatore deciderà di darmi fiducia, tanto meglio. Io sono prontissimo”.

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