Sergej Jakirović: «Dobbiamo giocare da squadra»

L’allenatore del Rijeka pronostica la partita di domenica al Maksimir contro la Dinamo «Gli zagabresi sono favoriti, ma noi ci crediamo»

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Sergej Jakirović: «Dobbiamo giocare da squadra»
Sergej Jakirović. Foto: Goran Kovacic/PIXSELL

Sarà la partita più difficile, perché di fronte ci sarà la squadra pluricampione in carica e per giunta a casa sua. Ma forse allo stesso tempo anche la più facile, in quanto l’eventuale sconfitta non verrebbe vista certo come la “fine del mondo”. Fatto sta che Dinamo-Rijeka di domani pomeriggio (ore 17.30) sarà una sfida dai mille significati tra due squadre che negli ultimi dieci anni si sono spartite in pratica quasi tutti i trofei nazionali. I fiumani non sono più quelli di qualche anno fa, quando davano del filo da torcere agli zagabresi, ma dalle parti del Maksimir godono pur sempre di un certo rispetto per quanto saputo fare nel recente passato. Parecchi sono stati infatti gli “scherzetti” fatti alla Dinamo anche quando meno ci si aspettava. La speranza in casa quarnerina è che la cosa possa ripetersi anche stavolta, per di più visto che i “modri” arrivano da un pareggio e due sconfitte di fila, evidente segnale che qualcosa non va. Il Rijeka si presenta invece all’appuntamento con il pieno di fiducia, forte del raggiungimento del quarto posto (in coabitazione con l’Istra 1961, nda).

“Sarà una bella partita, nella quale è nostra intenzione dimostrare alla migliore squadra croata che anche noi abbiamo delle qualità – dice l’allenatore Sergej Jakirović –. Il fatto che la Dinamo arrivi da una serie negativa non gioca a nostro favore visto che loro si mobiliteranno al massimo, consapevoli di non potersi permettere un altro passo falso. Ci aspettano 90 minuti difficilissimi, ma ai ragazzi chiedo di essere coraggiosi. Crediamo in quanto stiamo facendo e puntiamo a estendere la nostra serie positiva. La Dinamo è favorita, ma anche il Rijeka ha qualche asso nella manica”.

Quel 6-1 all’addio di Modrić
Domenica la Dinamo saluterà il suo capitano di lungo corso, Arijan Ademi. L’ultima volta che i fiumani avevano fatto da cornice a un simile avvenimento correva il 2008 e il personaggio in questione era un certo Luka Modrić. Per i quarnerini in campo c’era anche Sergej Jakirović. “Sì, ricordo eccome. Avevamo iniziato bene la partita, ma poi Čagalj venne espulso al 10’ per fallo su Mandžukić. Finì 6-1 a loro favore. Ciò nonostante, è stato bello aver potuto partecipare alla festa d’addio di Modrić. Peccato, perché nulla alla vigilia aveva fatto presagire una batosta del genere”, rammenda Jakirović.

Un pareggio? Sì e no
La solita domanda che ci si pone in questi casi è se affrontare la Dinamo a viso aperto oppure adottare una tattica prudente. “Direi una via di mezzo. Dobbiamo cercare di metterli quanto più in difficoltà. Loro hanno sia qualità di squadra che individuale. Ci sono parecchi nazionali croati in grado di decidere la partita con una giocata o un guizzo. Non è un caso se vincono il titolo di anno in anno, senza troppe difficoltà. Noi dovremo essere all’altezza in ogni segmento del gioco, a cominciare dal portiere. Però va aiutato e non lasciato a una specie di tiro a segno. Dobbiamo giocare da squadra, sacrificandoci l’uno per l’altro. Se mi accontenterei di un pareggio? Diciamo di sì, ma vediamo prima come si mette la partita”.

Tutti disponibili
Dopo un po’ di tempo, Jakirović ha nuovamente tutta la rosa a disposizione, a parte un Mitrović non ancora pronto ad affrontare partite del genere. “In settimana qualche giocatore ha avuto qualche piccola noia fisica, ma ormai è acqua passata. Dilaver è uscito contro il Varaždin in quanto avvertiva mal di schiena, allarme rientrato dopo pochi giorni. Emir sarà insomma regolarmente in campo a comandare la difesa”.
Difficile dire se Jakirović opererà o meno degli avvicendamenti nell’undici di partenza, ma non è escluso che lo faccia. Perché a differenza di quelle precedenti (Lokomotiva, Slaven Belupo, Istra, Varaždin), dove si puntava decisi alla vittoria, al Maksimir sarà un altro tipo di partita. Sì partirà come sempre dallo 0-0, risultato che non dispiacerebbe a nessuno in casa fiumana anche al triplice fischio finale dell’arbitro cipriota Menelaos Antoniou.

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