
I biglietti per la semifinale di Coppa Croazia tra Rijeka e Istra 1961 sono tuttora reperibili e in vendita. Domani, mercoledì 2 aprile (ore 20), giorno della partita, la biglietteria ovest sarà aperta dalle 16, mentre quella est dalle 18. I tagliandi possono naturalmente essere acquistati anche online sul portale ulaznice.hr. I prezzi vanno da 30 a 370 euro.
Nessun dubbio sul fatto che i gialloverdi saranno accolti a Rujevica da una “calda atmosfera” casalinga. Da quando la Croazia ha ottenuto l’indipendenza è venuta a crearsi una vera e propria rivalità sportiva tra le due squadre dell’Alto Adriatico, che purtroppo talvolta ha anche superato i limiti. Tra tifosi, ma anche tra i club. Ci saranno ovviamente anche i sostenitori polesi nell’apposito settore ospite. Rijeka-Istra 1961 è sempre un confronto particolare in campo, il classico derby del buon vicinato, anche se sono ormai pochissimi i giocatori “fatti in casa” da entrambe le parti che lo vivono in modo passionale. Ma questo è il calcio d’oggi, piaccia o meno…
Rivalità, e spesso anche tensione, pure tra i due gruppi ultrà, l’Armada e i Demoni. Sebbene le due città siano geograficamente vicine, separate da meno di 100 chilometri, e i tifosi abbiano una mentalità simile, tra di loro si è sviluppato un forte antagonismo. Vada per l’aspetto sportivo, meno per tutto il resto. Per fortuna che negli ultimi anni gli incidenti si siano ridotti al minimo, o addirittura non ci sono nemmeno stati, dopo che in passato avevamo assistito a risse, scontri e imboscate di vario genere (Monte Zaro, Veruda, Potok, nda). Da augurarsi che anche il match di mercoledì sera scivoli via senza problemi di ordine pubblico e minaccia alla sicurezza pubblica e dei partecipanti.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.