Rovigno abbraccia la nazionale di Dalić

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Rovigno abbraccia la nazionale di Dalić

ROVIGNO Sabato e ieri primi allenamenti al Valbruna di Rovigno per la Croazia nella sua marcia di avvicinamento a Russia 2018. La nazionale di Zlatko Dalić resterà in Istria fino a sabato per raggiungere l’aeroporto di Pola e prendere il volo per Liverpool. Domenica, infatti, all’Anfield è in programma l’amichevole di preparazione contro il Brasile. I due terreni del complesso di Valbruna sono stati sistemati in modo da consentire alla rappresentativa croata di lavorare in condizioni ottimali. L’allenamento di ieri mattina è stato l’unico aperto al pubblico e ai media.

Dopo la tappa rovignese, al ritorno dall’Inghilterra, dal 4 al 7 giugno la Croazia torna nella nostra regione, questa volta ad Abbazia. Qui vi soggiornerà, ma gli allenamenti sono previsti nel campus del Rijeka a Rujevica, indicato dalla Federcalcio croata come sede ottimale per l’ultima fase di preparazione. Il 7 si parte per la Slavonia, verso Vukovar, mentre l’8 è in programma a Osijek l’ultima amichevole prima dei Mondiali, questa volta con il Senegal. Dopo l’ultimo test al Gradski vrt tutti a casa per due giorni e quindi in viaggio verso San Pietroburgo, da dove si raggiungerà il quartier generale dei Mondiali, distante una sessantina di chilometri, che ospiterà Modrić e compagni durante la fase a gironi.
Oggi la rosa dovrebbe completarsi con l’arrivo dei tre reduci dalla finale di Champions League tra Real Madrid e Liverpool. Il più felice tra tutti sarà il capitano croato Luka Modrić, nuovamente protagonista nella gara che ha consegnato al Real il terzo titolo consecutivo. Sarà soddisfatto, anche se la gara l’ha seguita dalla panchina, Mateo Kovačić, che il tecnico Zidane non ha schierato nemmeno questa volta. Comunque, un ruolo in questa stagione trionfale dei madridisti l’ha sicuramente avuto. Il più triste sarà Dejan Lovren, stopper del Liverpool e uno dei migliori nella sua squadra, autore, tra l’altro, dell’assist per l’unico gol nella finale.

Kramarić: «Sto davvero bene»

Nell’attesta dei campioni e vicecampioni d’Europa, a Rovigno parlano gli altri. Andrej Kramarić, l’uomo che portò al Rijeka la cifra record di 10 milioni di euro con il suo trasferimento al Leicester City, al Mondiale potrebbe essere uno dei bomber, accanto a Mandžukić e Kalinić, molto più a lungo di lui in nazionale. “Sono felice di trovarmi qui. Mi sento molto bene e so che con la nazionale si può puntare a un obiettivo importante”, dice il centravanti, reduce da una stagione straordinaria con la maglia del Hoffenheim, che anche grazie a lui ha conquistato un posto in Champions League. “Per me è il primo Mondiale. Ci siamo radunati qui con i volti sorridenti e vorrei che fosse così anche al ritorno dalla Russia. Sono molto soddisfatto della mia stagione e vorrei che continuasse nello stesso tono ora che indosserò la maglia della nazionale. Sarà importante partire con il piede giusto perché la partita d’esordio è sempre delicata. La Nigeria è una buona squadra e batterla non sarà semplice”. L’incontro con la squadra africana è in programma il 16 giugno a Kaliningrad, mentre il 21 giugno a Nižnji Novgorod ci sarà quella più attesa contro l’Argentina di Messi, la favorita del girone. A Rostov sul Don, infine, la Croazia affronterà l’Islanda nell’ultimo incontro del girone D il 26 giugno.

Mitrović: « Accetto ogni decisione»

Un altro ex del Rijeka, in questo caso un difensore, Matej Mitrović, guarda per ora soltanto alle due amichevoli: “In queste partite potremo capire a che punto siamo, quali sono i nostri punti di forza e le debolezze, per sistemare il tutto prima di dover fare sul serio”. Per le posizioni centrali in difesa ci sono diversi concorrenti, tra l’altro due “intoccabili” come Ćorluka e Lovren. L’ultima scrematura prima di partire pe la Russia potrebbe coinvolgere anche lui. “Non ci penso – commenta Mitrović –, perché la scelta spetta comunque al selezionatore. Qualunque dovesse essere la sua decisione, sono certo che sarà quella giusta. La concorrenza è davvero forte”. Oggi nella rosa ci sono 24 giocatori e Dalić ne dovrà cancellare uno, presumibilmente un difensore.

Bradarić: «Non sono qui per sbaglio…»

Al termine dell’allenamento di ieri ai numerosi rappresentanti dei media si sono concessi Filip Bradarić e Josip Pivarić. A due settimane dall’ultima gara di campionato, forse anche l’ultima con la maglia del Rijeka, Filip Bradarić parla così del suo momento, del riconoscimento e dell’onore di essere stato convocato: “Per un giocatore che arriva dal campionato croato è una grande cosa arrivare in nazionale. Io sto bene, non ho problemi di salute e credo che con questa squadra si possa centrare un obiettivo importante. Io devo essere pronto ad approfittare di ogni occasione che mi verrà data, a partire dalle amichevoli con il Brasile e il Senegal. Sono certo che il selezionatore non mi abbia convocato per sbaglio. Sono reduce da una buona stagione con il Rijeka. Ora il Mondiale per me sarà un sogno che si realizza, quello per cui vivo”.
“A Rovigno lavoreremo soprattutto sulla preparazione atletica per farci trovare pronti in Russia. Non vediamo l’ora che cominci il Mondiale”, ha invece detto Pivarić, il quale ha quindi accennato alla finale di Champions dicendo che, secondo lui, se non fosse capitato l’infortunio a Salah il Real non avrebbe vinto tanto facilmente con il Liverpool. “Fino all’uscita di Salah – ha aggiunto –, gli inglesi hanno lasciato un’impressione migliore in campo. Sia Modrić nel Real che Lovren nel Liverpool hanno fatto un’ottima partita e sono convinto che li avremo in nazionale allo stesso livello. Per quanto riguarda la mia stagione alla Dinamo Kiev devo ammettere di essere piuttosto contento per com’è andata. Mi ci sono ambientato in tempi molto brevi. Ho giocato quasi sempre, saltando due o tre gare. Con la salute non ho avuto alcun problema. Sono riuscito a conquistarmi il posto fisso nell’undici di partenza”. La posizione in nazionale? “La decisione aspetta al selezionatore. Noi abbiamo il compito di lavorare per meritarci un posto in squadra. In nazionale un calciatore deve mettere da parte il proprio ego e mettersi al servizio della squadra. In questo senso dobbiamo sostenerci a vicenda”, ha risposto il terzino ex Dinamo.

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