
Il Rijeka è campione di Croazia per la stagione 2024/25! Nella 36ª e ultima giornata della SuperSport HNL, i biancocrociati hanno superato lo Slaven Belupo per 2-0, grazie ai gol di Niko Janković al 12’ e Toni Fruk al 50’, conquistando così il secondo titolo nazionale della loro storia dopo quello del 2017. È esplosione di gioia allo stadio Rujevica e in tutta la città.
Al termine della partita, visibilmente commosso, il tecnico Radomir Đalović ha voluto dedicare la vittoria ai suoi giocatori, ai tifosi e alla città: “Sapete tutto quello che abbiamo passato. È un successo immenso. Questo titolo è dei miei ragazzi, li ringrazio di cuore. Ci hanno sottovalutati per tutta la stagione, parlavano solo di Dinamo e Hajduk. Noi abbiamo lavorato in silenzio, aspettato il nostro momento, e alla fine siamo campioni con pieno merito.”
Alla domanda se credesse in questo risultato a inizio stagione, Đalović ha risposto:
“Dopo quanto successo a Lubiana, nessuno ci dava fiducia. Si diceva solo ‘sopravvivere alla prossima partita’. Io ero un allenatore senza esperienza, ma ho lavorato sodo, con accanto ragazzi eccezionali, dal carattere straordinario. Abbiamo fatto un miracolo”.
Ansia e coraggio nella vigilia: «Non ho dormito per giorni»
“È stato durissimo preparare questa partita. Non ho dormito nemmeno una notte. Avevo paura di deludere questa gente. Il Belupo ha giocato come se fosse una finale, e così dev’essere. Ma onore ai miei ragazzi, meritano ogni applauso”.
Anche nel corso della gara non è mancata la tensione: “Abbiamo iniziato bene, spinti dal nostro pubblico, ma alla fine del primo tempo abbiamo sofferto. Nella ripresa abbiamo corretto alcune cose e sfruttato una delle nostre occasioni. Poi la gara l’hanno chiusa i miei giocatori: se hai difensori, portiere e squadra di qualità, è tutto più facile”.
Tra i protagonisti, Đalović ha citato Stjepan Radeljić: “Gioca da settimane con un infortunio, senza allenarsi, va da solo a fare terapie. Poi Majstorović, Fruk, Devetak, Selahi… E Janković, spesso criticato. È un giocatore talmente completo che posso schierarlo ovunque. E Fruk? Quando giocava attaccante, lo prendevano in giro. Ma lui è classe pura”.
Il tecnico ha anche riconosciuto l’apporto di veterani come Čop, Menalo e Mile Škorić:
“Hanno dato tanto a questo gruppo. Meriti a tutti. Adesso festeggiamo, poi ci aspetta un’altra finale”.
Sguardo al futuro: «Ora pensiamo al Coppa e alla Champions»
Giovedì il Rijeka affronterà la finale di Coppa proprio contro il Belupo (si parte dall’1-1 di Koprivnica), ma la carica è altissima: “Domani riposo, da martedì prepariamo il match. Andremo a 300 all’ora. Anche Belupo sarà stanco, come noi, ma cavalcheremo quest’onda di entusiasmo”.
“Primo club, primo incarico, primo titolo. Potrei anche ritirarmi adesso! Grazie a Mišković, alla dirigenza, ai tifosi, ai miei giocatori. Ora prepariamo la Coppa: la Champions ci aspetta.”
E sulla spettacolare scena della coppa arrivata in elicottero: “Un’immagine potente per il calcio croato. Dicono che questa sia una brutta lega, che siamo un brutto campione. Ma avete visto oggi? Stadi pieni, grande calcio. Dinamo, Hajduk, anche noi abbiamo grandi giocatori. È una grande pubblicità per il campionato”.
Toni Fruk: “Una vittoria meritata, ora godiamocela!”
Autore del gol del 2-0, Toni Fruk ha commentato con emozione: “Complimenti a tutta la squadra, al mister, allo staff e ai tifosi. Volevamo chiuderla già nel primo tempo, ci è andata bene nella ripresa. Abbiamo concesso poco e vinto con merito”.
Sul suo gol: “Ho letto l’azione del portiere, l’ho anticipato e il tiro è entrato. Se fosse finita diversamente, sarebbe stato un disastro. Ora è giusto festeggiare: era una chance storica e l’abbiamo colta. Ma giovedì ci aspetta un’altra battaglia”.
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