Rijeka work in progress: servono un mediano, un attaccante e due esterni

L’undici di partenza è destinato a subire importanti cambiamenti con i probabili addii di Fruk, Janković, Radeljić, Selahi e Djouahra. Ancora tanto lavoro per il diesse Raić Sudar

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Rijeka work in progress: servono un mediano, un attaccante e due esterni
A Rujevica prosegue la preparazione verso la nuova stagione. Foto: RONI BRMALJ

Alla presentazione della nuova stagione il diesse Raić Sudar era stato piuttosto categorico: “Non ci saranno stravolgimenti della rosa”. Parole al miele per i tifosi, ma la realtà dei fatti è ben diversa perché la fisionomia del Rijeka 2025/26 è destinata a cambiare parecchio rispetto alla squadra che ha conquistato il doblete. Non in termini di modulo e di caratteristiche (anche caratteriali) dei giocatori, che a grandi linee rimarranno gli stessi, bensì come undici di partenza. È vero che fin qui l’unico a lasciare Rujevica è stato Goda, accasatosi alla Dinamo, ma sono diversi i titolari con la valigia in mano. Su tutti Fruk, Janković e Radeljić, che la società cercherà comunque di trattenere almeno fino alla fine di luglio, ovvero per il doppio confronto nel secondo turno preliminare di Champions League. E poi ci sono Selahi e Djouahra i cui contratti sono scaduti e le trattative per il rinnovo in alto mare. Dando per scontato l’addio di questo quintetto, quale potrebbe essere lo starting eleven di Đalović alla chiusura del mercato? Proviamo a dare una risposta analizzando la squadra reparto per reparto nel 4-2-3-1 di coach Đalović, fermo restando che da qui a settembre tante cose potranno ancora cambiare e che l’ampiezza della rosa dipenderà dall’accesso o meno alla fase campionato di una competizione europea.

Porta
Qui le gerarchie sono ben definite. Il numero uno è naturalmente capitan Zlomislić, il punto fermo della squadra. Il suo vice sarà ancora Todorović, che lo scorso marzo ha fatto il suo debutto con la Serbia Under 21. Avendo un contratto fino al 2029 è chiaro che per il futuro il Rijeka punta forte su di lui. Resta tuttavia un nodo da sciogliere, ovvero quello del terzo portiere. A giocarsi il posto sono i giovani Marić, Vučetić e Kovač, con i primi due che hanno già esordito in prima squadra nel finale del girone autunnale in seguito all’emergenza portieri che si era creata, con Zlomislić KO per una commozione cerebrale rimediata al Poljud contro l’Hajduk e Todorović in prestito al Karlovac in terza divisione. Marić, Vučetić e Kovač sono stati tutti e tre aggregati alla prima squadra per l’inizio della preparazione e starà a Đalović, di concerto con il preparatore dei portieri Vargić, a scegliere chi sarà il numero tre tra i pali.

Difesa
Partiamo dal centro. Ad affiancare Majstorović sarà Husić, acquistato per 400mila euro dallo Young Boys e che di fatto è l’erede di Radeljić. Già il fatto di averci investito dei soldi e avergli fatto firmare un quadriennale è molto significativo su quanto la società punti su di lui. Dietro ci sono i giovani Kitin, Burčul e Raguž, ma bisognerà comunque prendere qualche innesto d’esperienza visti i probabili addii di Škorić e Manev. Per quanto riguarda i terzini, sulla destra è già ballottaggio tra Oreč e il neoarrivato Lasickas. Il primo spinge molto, ma pecca un po’ in fase di copertura, mentre il secondo vanta una maggiore esperienza, anche internazionale essendo il capitano della nazionale lituana. Sulla corsia opposta la certezza è Devetak, il cui vice, dopo l’addio di Goda, dovrebbe essere Bodetić, reduce da una stagione molto positiva con la maglia dell’Orijent.
Mediana
Chi farà coppia con Petrovič in mezzo al campo? Senza più Selahi manca un mediano di ruolo. Le alternative comunque non mancano pensando ai vari Gojak, Ilinković e Ndockyt che all’occorrenza possono venire schierati in quella posizione, però si tratta di giocatori con caratteristiche soprattutto offensive, mentre Đalović ha bisogno di un mediano moderno, che tradotto significa forte sia in fase di impostazione che di interdizione. Il profilo ideale sarebbe Petrusenko. Il nome dell’ucraino ex Istra circola da inizio estate, però attualmente c’è distanza tra Rijeka e Antalyaspor: i fiumani lo vorrebbero in prestito, i turchi insistono per la cessione a titolo definitivo. Senza contare che alla finestra c’è anche l’Hajduk di Garcia, con il tecnico uruguaiano che lo conosce benissimo avendolo allenato al Drosina.

Trequarti
È il reparto destinato a essere completamente rivoluzionato, dando per scontati gli addii di Fruk, Janković e Djouahra. Il ruolo di fantasista si presenta come una poltrona per due: Yankov e Ndockyt partono alla pari e la scelta ricadrà su colui che saprà inserirsi più rapidamente negli schemi di Đalović. Più delicata la situazione per quanto riguarda gli esterni. Sulla destra c’è quantità – Menalo, Bogojević, Sijarić, Butić – ma manca qualità, ovvero un giocatore in grado di non far rimpiangere Janković. Sulla corsia di sinistra la coperta è un po’ più corta. In questo momento il titolare sarebbe Rukavina, ma all’inizio della preparazione Raić Sudar ha aveva dichiarato che la priorità sono gli esterni, lasciando quindi intendere un innesto di peso su questa fascia. Staremo a vedere, però alla luce dell’ottimo finale della scorsa stagione, il nazionale Under 21 merita eccome una chance.

Attacco
Diciamo le cose come stanno: serve un centravanti da 20 gol a stagione. OK, il doblete è arrivato senza un bomber di razza e con Fruk schierato come falso nueve, però lo scorso campionato è stato pazzo e uno scenario simile, con tre squadre in corsa per il titolo fino all’ultima giornata, non si ripeterà tanto presto. In più, quest’anno l’autunno europeo si presenta come una possibilità molto concreta, il che vorrebbe dire giocare ogni 3-4 giorni da qui fino a Natale. Čop non può fare reparto da solo. Va bene l’esperienza e il vizio del gol, però la carta d’identità dice che sono 35 sul groppone. Le alternative? Dogan resta un oggetto del mistero (e potrebbe essere girato in prestito) mentre Jurić, in arrivo dal Brescia, offre poche garanzie: 3 gol in 30 presenze e retrocessione in Serie C non sono certo un biglietto visita rassicurante. Un attaccante di peso costa e il Rijeka non può sforare gli arcinoti limiti di budget, a maggior ragione dopo aver sborsato un milione per arrivare a Yankov e Husić. Che cosa si inventeranno quindi a Rujevica?

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