
S pesso le partite ritenute come le più facili diventano anche quelle più complicate. Motivo? Molto semplice: l’imperativo di vincerle a tutti i costi. Ciò crea parecchia pressione ai giocatori, che s’innervosiscono e sbagliano. Ecco perché a Rujevica c’è massima mobilitazione in vista della gara di stasera, valida per la 25ª giornata di campionato. Dall’altra parte ci sarà lo Šibenik, fanalino di coda e squadra in pesante crisi d’identità. Insomma, un testacoda all’apparenza scontato, ma che potrebbe nascondere qualche insidia. E il Rijeka, complice lo 0-0 di Velika Gorica, altri passi falsi non se li può proprio permettere. “Siamo entusiasti di tornare a Rujevica a giocare di fronte al nostro pubblico. Speriamo altresì di ritrovare la vittoria dopo il pareggio con il Gorica – dice Dejan Petrovič, uno dei punti di forza di questa squadra –. Sappiamo quanto ogni punto sia importante per lo Šibenik nella lotta per la salvezza, ma per noi fare bottino pieno è fondamentale. Faremo del nostro meglio per ottenerlo, in uno stadio pieno. Le due sconfitte con Varaždin e Istra 1961 ci avevano fatto un po’ riflettere, ma abbiamo saputo rialzare immediatamente la testa e cogliere tre vittorie importantissime. Poi è arrivato il pareggio di Velika Gorica, forse condizionato dalla mancanza di energie. Dobbiamo ritrovarle al più presto. Mi aspetto uno Šibenik abbastanza chiuso, che cercherà di colpirci in contropiede. Sappiamo che sono pericolosi sui calci piazzati, pertanto massima attenzione”. Contro la Dinamo il mediano sloveno, convocato da Matjaž Kek in nazionale, ha segnato il suo primo gol in ambito di campionato croato. Lui non è certo in goleador, d’altronde le sue doti migliori sono la tecnica e la corsa. Durante le partite macina chilometri e chilometri. “Ci sono i dati esatti su quanto corro, sono circa 11-12 chilometri a seconda della gara in questione. Direi che più o meno siamo ai livelli da Champions League. Speravo che il mio primo gol in SHNL sarebbe arrivato un po’ prima. Mi auguro che presto ce ne siano altri. Sono contento di aver collezionato una serie di buone prestazioni dopo due annate piuttosto difficili, ma l’obiettivo principale è che il Rijeka concluda la stagione nel miglior modo possibile, con qualche trofeo”. A tal proposito, il titolo è ancora sempre un discorso tabù oppure se ne parla apertamente a livello di spogliatoio? “Inutile ormai nasconderci e far finta di nulla: sogniamo il titolo di campioni e vogliamo anche l’accoppiata con la Coppa Croazia. Abbiamo in più l’esperienza della scorsa stagione, il che ci aiuterà ad evitare di commettere certi errori che ci sono costati carissimi”. Toni Fruk ha più volte ribadito che la forza del Rijeka è il collettivo… “Sì, concordo in pieno. E credo che l’abbiamo più volte dimostrato. Ci sacrifichiamo l’un per l’altro, i difensori aiutano gli attaccanti e viceversa. Noi centrocampisti fungiamo da ago della bilancia. Per ora tutto funziona benissimo, speriamo che possa continuare di questo passo. Adesso però pensiamo a battere lo Šibenik e poi testa all’Hajduk…”, conclude Petrovič
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