Rijeka. Una doppia «sfida»: con l’Inter e l’Armada

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Rijeka. Una doppia «sfida»: con l’Inter e l’Armada

FIUME | Per la partita d’esordio sulla panchina del Rijeka, in campo stasera alle 18 a Zaprešić contro l’Inter nell’anticipo dell’11ª giornata di campionato, l’allenatore Igor Bišćan non avrà dalla sua parte l’Armada, che annuncia lo sciopero del tifo e altre iniziative per esprimere il suo malumore per la scelta del successore di Matjaž Kek. Il tecnico potrà contare invece sulla rosa completa, ad eccezione di Velkovski, i cui componenti, chi più e chi meno stanco, potranno tutti concorrere per un posto nell’undici di partenza.
Dopo l’incontro con i giornalisti in occasione della sua presentazione ufficiale, Bišćan si è prestato ieri alle domande dei media alla vigilia di un confronto delicato, che arriva dopo sei partite senza vittoria per una squadra che ambisce alle primissime posizioni e che ora si trova al quinto posto, con un ritardo pesantissimo rispetto alla capolista Dinamo. “Spero che la squadra scenda in campo con determinazione e che sappia trovare la via verso un successo che interrompa la serie di risultati negativi. Siamo consapevoli della nostra situazione e credo che questa con l’Inter sia l’occasione giusta per cominciare l’inversione di rotta, che non può arrivare all’improvviso, ma che necessita di un processo prolungato. Sarei felicissimo se tutto cambiasse subito. In questi giorni trascorsi con la squadra – dice il nuovo tecnico –, mi sono reso conto che c’è la qualità per puntare alla risalita. Occorre sistemare alcune cose, tra le quali ritrovare la fiducia in sé stessi. Penso che sia l’occasione ideale per farlo”.

«La squadra è motivatissima»

Quando si sale sul treno in corsa che va nella direzione sbagliata, occorre fermarlo e farlo tornare indietro. Oltre all’allenatore ci vuole la forza del gruppo. In che condizioni l’ha trovato Bišćan, non solo dal punto di vista fisico? “Sono le partite il migliore indicatore della condizione di una squadra – risponde l’allenatore –, ma se vi riferite agli allenamenti devo dire che sono molto soddisfatto del livello di motivazione, straordinario. Non ci sono infortunati anche se tra i giocatori disponibili non tutti lo sono al cento per cento. Ce ne sono tre o quattro che devono ancora recuperare. Il tempo che abbiamo trascorso insieme ci è servito per conoscerci, una cosa indispensabile sia in vista della prossima partita, ma anche della stagione. Come ho detto, le qualità ci sono, anche se non bastano quelle per arrivare al successo. Ci vuole senso di responsabilità, disciplina e tanto lavoro. Questi ragazzi hanno anche queste qualità e sono convinto che da Zaprešić inizierà la nostra ascesa. Per i giocatori stessi è un momento delicato perché sono stati molto legati all’ex allenatore Kek, motivo per il quale preferiscono non parlare di quelli che sono i motivi della crisi. Ciò che mi piace è che loro stessi se ne sono assunti la responsabilità. In simili circostanze è normale che vi sia un problema di fiducia nei propri mezzi, ma che io in allenamento non ho notato. Ciò che ho visto è invece la determinazione nel voler uscire dalla crisi. A prescindere da quello che potrà avvenire con l’Inter, noi continueremo a lavorare così e, prima o poi, arriveranno anche i risultati”. Per il Rijeka, attardato in classifica, sarebbe meglio farlo prima che poi, sperando che ricominci a segnare. Le sue punte, ad eccezione di Heber che di gol ne ha fatti 5, sono a digiuno da tempo. “È vero – ha commentato Bišćan –, che si segna poco, soprattutto in trasferta. Credo sia la conseguenza di ciò che ho detto prima, di mancanza di fiducia in sé stessi. Non è solo colpa degli attaccanti. Per metterli nelle condizioni di andare a rete ci vuole un impianto di gioco stabile che garantisca loro delle palle gol, possibilmente più di una o due a partita”.

Idee chiare sulla formazione

Come il suo predecessore a Rujevica, Bišćan non anticipa nulla in merito alla formazione, ammettendo di avere comunque le idee abbastanza chiare sull’undici che schiererà stasera. A parte qualche dubbio, uno o due, la formazione è pronta. Il sistema di gioco non si cambia da un giorno all’altro e quindi si andrà avanti con il modulo adottato negli ultimi cinque anni e mezzo da Kek, con quattro difensori in linea, due mediani, due ali, una mezzapunta e un attaccante di ruolo. Una delle domande poste al tecnico ha riguardato le sue scelte per la prima partita, cioè se intenda puntare di più sugli uomini con la qualità o su quelli con il carattere. Risposta secca: “Quando si dice qualità si sottointende il carattere. Il carattere non manca a questa squadra e quest’aspetto non l’ho mai considerato”.

Sluga: «Vincere per rientrare in corsa»

In questi giorni anche i giocatori hanno parlato in un tono simile. “L’Inter è una squadra in crescita che merita tutto il nostro rispetto, però noi, nonostante il momento difficile, andiamo lì alla ricerca di un successo indispensabile per l’autostima e per tornare in corsa. Possiamo riuscirci”, è il breve intervento del portiere Simon Sluga, che ieri ha affiancato il nuovo tecnico.

«Indietro non si può tornare…»

Per concludere, come sarà il rapporto tra Bišćan e quella parte della tifoseria che non lo vuole proprio? “Ne sono dispiaciuto, soprattutto se sarò io la causa qualora dovesse venire meno il sostegno dagli spalti. Mi rammarica il fatto che si sia venuta a creare questa situazione tra tifosi e club. La situazione è quella che è. Indietro non si può tornare. Io penso ora a concentrarmi sul lavoro con la squadra. Soltanto così potranno arrivare e risultati e poi staremo a vedere se questi contribuiranno a migliorare i rapporti”, sono le parole con cui il tecnico si è congedato dai giornalisti.

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