Rijeka. Un match aperto a ogni risultato

Squadra che vince non si cambia. L’allenatore Sergej Jakirović, che non ha particolari problemi di formazione, chiede aggressività e disciplina tattica

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Rijeka. Un match aperto a ogni risultato
Sergej Jakirović (a destra) con il suo vice Radomir Đalović (a sinistra) e l’allenatore dei portieri Gojko Mrčela (al centro). Foto: Milan Sabic/PIXSELL

Sulle ali dell’entusiasmo per le tre vittorie di fila, che si sono aggiunte al pareggio in casa dell’Osijek, il Rijeka si appresta a fare domani visita alla Lokomotiva (fischio d’inizio alle ore 17.10) nell’ambito della 22ª giornata di campionato. Le attese dei tifosi sono nuovamente alte e quasi tutti sono convinti che alla fine si possa arrivare al tanto ambito quarto posto, che potrebbe valerne uno in Conference League. Scherzo del calendario, nei prossimi quattro turni i fiumani affronteranno nell’ordine appunto Lokomotiva, Slaven Belupo, Istra 1961 e Varaždin, ovvero le altre quattro pretendenti. A Rujevica ne sono eccome consapevoli, pur preferendo volare basso e andare passo per passo. Giustamente, visto che non ci sono partite facili e punti sicuri. Inutile sperare che l’Osijek fermi eventualmente l’Istra 1961 e la Dinamo il Varaždin, se poi non si fa il “proprio dovere”.

Mix di esperienza e gioventù
La Lokomotiva è una di quelle squadre dalle quali non si sa mai cosa aspettare. Segna parecchio, ma subisce tanto. “Affrontiamo una squadra che viene da una serie positiva e che ha ritrovato entusiasmo, un po’ come noi – spiega l’allenatore Sergej Jakirović –. Mi aspetto una partita aperta tra due compagini che giocheranno con l’unico obiettivo di conquistare l’intera posta in palio. Sia la Lokomotiva che il Rijeka proveranno ad imporre il proprio ritmo di gioco; resta da vedere chi riuscirà a spuntarla. Gli zagabresi sono un mix di esperienza e giovani leve in cerca di un trampolino di lancio. Sono una società sana, perfettamente consapevole delle proprie possibilità sia per quanto concerne la sfera sportiva che organizzativa. Tatticamente sono forse un po’ sbilanciati, visto che trovano il gol con una certa facilità, ma ballano parecchio in difesa. Noi dovremo essere prima di tutto aggressivi e disciplinati tatticamente, cercando di sfruttare le occasioni che ci capiteranno. Un po’ come fatto finora”.

Undici grossomodo confermato
Jakirović, il cui sguardo ostenta tranquillità e ottimismo, ha confermato che non intende modificare più di tanto l’undici di partenza. La squadra gioca bene, ha una propria fisionomia di gioco e pertanto merita conferma. Gli eventuali avvicendamenti, uno o al massimo due a partita, sono dettati dall’adattamento tattico all’avversario di turno oppure dal bisogno di far riposare qualcuno. “Djouahra e Mitrović sono out, ma questa non è certo una novità. Non ci sarà nemmeno Bogojević, che presumibilmente dovrà operarsi – conferma il tecnico di Mostar –. Gli altri sono disponibili. Non credo che cambierò più di tanto l’undici iniziale e se lo farò non sarà certo per bocciare qualcuno. Banda? Sta lavorando bene, ma non dimentichiamo che ha saltato un mese di preparazione. Eppoi ci sono delle gerarchie da rispettare. Quando è subentrato in partita in corso, e mi sembra che sia accaduto fin qui regolarmente dal suo arrivo, ha dato il suo contributo e la squadra non ne ha praticamente risentito. Veiga? Ha fatto bene contro il Gorica e confermato che possiamo fare affidamento su di lui in qualunque momento. Però abbiamo anche Grgić e Smolčić che possono giocare in quella posizione del campo. Non c’è un vero e proprio titolare, ma diversi giocatori in lotta per una maglia. Secondo me, è meglio così”.

«Meno male che è finita»
La conferenza stampa di Jakirović si è tenuta ieri, il giorno dopo la chiusura ufficiale della sessione invernale del calcio mercato. Inevitabile, dunque, una battuta in proposito. “Meno male che è finita e che possiamo concentrarci esclusivamente sul nostro lavoro e su ciò che ci attende nei prossimi giorni, settimane e mesi. Non è mai un periodo facile, soprattutto per i più giovani che si fanno sin troppo spesso distrarre dalle ricorrenti voci nei loro confronti. D’altra parte, se un nostro giocatore suscita interesse all’estero, noi al Rijeka non possiamo che essere felici e orgogliosi. Si tratta in pratica del riconoscimento che qui si sta facendo un buon lavoro. Se poi devo fare il punto sul mercato da parte del Rijeka, non posso che esprimere la mia approvazione per quanto fatto da parte della società. Abbiamo acquistato alcuni giocatori che ci servivano come il pane, di mio completo gradimento. E lo abbiamo fatto già nella prima settimana di mercato, a conferma che avevamo le idee ben chiare. Alcuni se ne sono andati, il che è nella logica delle cose. C’è poi un terzo gruppo, ovvero i giocatori che avrebbero potuto andarsene, ma che alla fine sono rimasti visto che il club ha giudicato insufficienti le rispettive offerte pervenute. Adesso possiamo lavorare in pace per tre mesi. L’obiettivo è mantenere l’attuale stato di forma e crescere ulteriormente con il passare delle settimane. Se arriveranno i risultati anche il valore di mercato dei nostri calciatori salirà inevitabilmente. Poi, in estate, sarà più facile venderli e a prezzi ancora superiori degli attuali”.
Lokomotiva e Rijeka si sono incontrate in questa stagione due volte, con una vittoria per parte. A Rujevica vinsero i fiumani per 3-0 (doppietta di Frigan, rigore di Vučkić), mentre in via Kranjčević furono gli zagabresi a gioire per 3-1 (a segno Karrica).

Matija Frigan non si muove. Per ora…
Alla fine Matija Frigan è rimasto al Rijeka. L’ultimo giorno di calciomercato in Croazia è stato vissuto molto intensamente negli uffici di Rujevica, con la Dinamo Zagabria che non ha voluto mollare la presa fino in pratica allo scoccare della mezzanotte. Poi, però, il club zagabrese ha dovuto… battere in ritirata di fronte alla richiesta del Rijeka (presumibilmente 5 milioni di euro), giudicata troppo alta da parte della società del Maksimir. I quarnerini hanno rifiutato la controproposta della Dinamo di inserire nella trattativa Janković, Marin e Jurić, che sarebbero diventati a tutti gli effetti giocatori del Rijeka.
Matija Frigan, 20.enne promessa del calcio nazionale, non si è mosso dunque da Fiume. Ma non è detto che sarà necessariamente così fino all’estate. Il giocatore, infatti, aveva ricevuto anche delle richieste dagli Stati Uniti, dove il mercato rimane aperto fino al 24 aprile prossimo. Non è dunque da escludere che nelle prossime settimane non possa arrivare qualche “offerta milionaria” che soddisferebbe le richieste del presidente Damir Mišković. E allora la partenza potrebbe tornare in auge. Frattanto, da rilevare che il Rijeka ha rescisso il contratto con il difensore ucraino di passaporto svizzero, Nikita Vlasenko.

Matija Frigan.
Foto: Nel Pavletic/PIXSELL

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