Rijeka sempre più incerottato

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Rijeka sempre più incerottato

FIUME | Quando una squadra vince tre partite su quattro, pareggiandone una, è sicuramente un segno di buona salute. Nel caso del Rijeka possiamo parlare soltanto di salute a livello mentale, in quanto l’infermeria continua ad essere affollata. In queste situazioni la stabilità è fondamentale e dopo la vittoria per 2-0 contro l’Istra 1961 a Rujevica si può guardare alla prossima sfida, contro la capolista Dinamo al Maksimir, con una certa tranquillità. Si giocherà domenica per cui i fiumani avranno complessivamente nove giorni per cercare di recuperare qualcuno degli infortunati. La Dinamo, invece, arriverà all’appuntamento dopo la partita d’andata dei sedicesimi di Europa League con il Benfica, in programma giovedì al Maksimir. Sull’incontro tra Dinamo e Rijeka potranno influire tanti fattori, tra cui lo stato d’animo che verrà a crearsi dopo l’impegno europeo della squadra zagabrese, che è riuscita a svernare in una competizione continentale dopo 49 anni.

I punti conquistati nelle ultime quattro partite consentono di accettare anche la peggiore delle ipotesi, cioè una sconfitta al Maksimir, ma è proprio in circostanze come queste che ci possono essere delle sorprese. Chi avrà a disposizione l’allenatore del Rijeka, Igor Bišćan, per cercare di sorprendere gli avversari, strafavoriti dal pronostico? Lo sapremo nei prossimi giorni. Contro l’Istra 1961 si è visto nuovamente quanto sia importante avere in squadra uno come Alexander Gorgon, che si sta strameritando la fascia da capitano a suon di gol, ma anche come trascinatore e uomo d’ordine. L’austriaco era fuori a lungo prima di rientrare in campo e, anche se non al massimo delle sue potenzialità, ha saputo fare la differenza. Venerdì è dovuto uscire nel secondo tempo, a causa di una botta alla caviglia. Prima di lui, dopo soli 10 minuti, è stato costretto a lasciare il campo lo stopper Roberto Punčec, alla sua prima partita dopo settimane di assenza per infortunio. Per lui problemi alla spalla della cui entità si saprà di più oggi dopo gli esami medici. Il portoghese Escoval, pure difensore centrale, è fermo per una distorsione alla caviglia subita nel match precedente con il Rudeš. Pertanto, a Bišćan rimane la coppia centrale composta da Dario Župarić e Darko Velkovski. Quest’ultimo, giunto lo scorso anno in estate, ha cominciato a giocare poche settimane fa e quanto fatto vedere finora, soprattutto contro l’Istra 1961, dovrebbe rassicurare il tecnico.
Avere gli uomini contati significa avere poche o nessuna alternativa. Per qualcuno può essere un’opportunità. È il caso di Robert Murić, cresciuto calcisticamente nella Dinamo e ritenuto da sempre un talento che, per vari motivi, non si è espresso. Il Rijeka a gennaio lo ha prelevato dal Braga, dove non ha giocato tantissimo. A Rujevica è giunto dal Portogallo con poche partite nelle gambe e in condizioni atletiche non ottimali. Nella partita con l’Istra 1961 è stato schierato dal primo minuto. In una situazione normale sarebbe uscito a una ventina di minuti dalla conclusione, ma le sostituzioni forzate nel corso della gara lo hanno costretto a restare in campo. Murić, oltre all’assist per il primo gol, è stato uno dei protagonisti principali che, però, a un quarto d’ora dalla fine sembrava aver terminato la benzina. Il Rijeka, comunque si difendeva con ordine e lui ha avuto il tempo per riprendere fiato. Poi il guizzo per il gol del 2-0, che ha chiuso definitivamente il discorso. Di brutte sorprese con l’Istra 1961 i fiumani se ne ricordano, tra queste il rocambolesco 3-3 subito a Rujevica in questa stagione. Dopo la Dinamo ci sarà la partita interna con l’Osijek, diretta concorrente per il secondo posto, obiettivo minimo per il Rijeka che, comunque, ha ridotto a 14 punti il distacco dalla capolista, fermata in via Kranjčević sull’1-1 dalla Lokomotiva.

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