Rijeka. Scatta il totoallenatore

Il tecnico sebenzano ha confermato alla società la volontà di lasciare il Rijeka

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Rijeka. Scatta il totoallenatore
Vjekoslav Miletić (a sinistra) con Goran Tomić. Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Era tutto sommato nell’aria e sabato mattina è diventato ufficiale: Goran Tomić non è più l’allenatore del Rijeka. La rescissione del contratto è arrivata su esplicita richiesta del tecnico sebenzano, che si è detto esausto fisicamente e mentalmente. Il club di Rujevica, ovvero il presidente Damir Mišković, ha voluto venirgli incontro, probabilmente consapevole che il divorzio era la migliore cosa da fare per entrambe le parti. Tomić lascia il Rijeka con il rammarico di non essere riuscito a vincere la Coppa Croazia, ma l’impressione è che il tecnico abbia preso la sua decisione prima della finale del Poljud, a prescindere da come sarebbe poi andata a finire. Nelle ultime settimane lo abbiamo visto infatti stanco, un disagio confermato anche al termine della contesa di Spalato quando sembrava “girovagare” nella cosiddetta mix zona senza una precisa meta. Difficile ipotizzare se l’annunciato esodo di giocatori durante il prossimo mercato abbia giocato un ruolo determinante, ma per un tecnico è molto difficile e frustrante dover ripartire ogni inizio stagione praticamente da zero. Tomić, ricordiamolo, si era venuto a trovare nella medesima situazione già la scorsa estate. Rispetto ai suoi predecessori, ha portato una nuova idea di gioco, optando per un calcio all’attacco e che diverte i tifosi, senza curarsi troppo della fase difensiva. Quest’ultimo dettaglio, o forse meglio dire atteggiamento, gli è costato alla fine molto caro. Il quarto posto in campionato, con conseguente qualificazione alla Conference League e la finale di Coppa erano il “minimo sindacale” che ci si poteva attendere da questa squadra. In poco più di un anno (era arrivato nel mese di marzo del 2021) Tomić non è riuscito a dare una precisa identità alla squadra e non è stato capace di tirare fuori quel qualcosa in più dai suoi giocatori. Uno di questi, ovvero il più rappresentativo (Josip Drmić), non ha mancato di criticarlo indirettamente sfogandosi in alcune circostanze. L’impressione è che nelle ultime settimane qualcosa si sia rotto all’interno dello spogliatoio (resta un mistero la fascia di capitano assegnata a Pavičić nella gara di Fiume contro l’Hajduk, quando in campo c’era Drmić, poi anche espulso). Guai però attribuire tutte le colpe a Tomić: una parte delle responsabilità è ovviamente dei giocatori, perché sono loro alla fine che vanno in campo. E della società, che sta “perdendo la battaglia” con la concorrenza (Dinamo, Hajduk e Osijek) in quanto a investimenti. Ma questa è un’altra storia, dettata da più fattori.

Sergej Jakirović.
Foto: IVO CAGALJ/PIXSELL

Diversi i nomi che circolano
Ora ci si chiede ovviamente chi potrebbe essere il prossimo tecnico. Partiamo dal fatto che il club ha sposato ultimamente una politica “low cost” sia per quanto riguarda l’allenatore che i giocatori e difficilmente cambierà rotta. D’altronde anche le casse societarie non lo consentono. Da quelle che saranno le ambizioni future dipenderà anche il nome del nuovo timoniere. Per ora i nomi che circolano maggiormente sono quelli di Dragan Tadić, reduce da una mezza stagione positiva con l’Hrvatski dragovoljac, e Vjekoslav Miletić, l’eterno vice dell’allenatore di turno. Sergej Jakirović ha appena vinto il titolo con lo Zrinjski Mostar e da ex aveva detto in passato che un giorno gli piacerebbe allenare il Rijeka. Già, ma quale Rijeka: quello ambizioso di qualche anno fa oppure questo, molto meno audace, di adesso? Un altro nome caldo è quello di Samir Toplak, anche lui spesso con parole al miele per il club di Mišković. Gli altri potenziali candidati? Rodion Gačanin e Alen Horvat… Il Rijeka non ha fretta di prendere una decisione, ma nemmeno troppo tempo a disposizione. C’è infatti da programmare il mercato e allestire la squadra per la nuova stagione. Il diesse Robert Palikuča sta sondando il terreno e parlando con i potenziali candidati, tenendo ovviamente conto dei mezzi finanziari a disposizione. Difficile che già oggi si possa conoscere il nome dell’erede di Tomić, ma in settimana ci saranno sicuramente novità in merito.

Dragan Tadić.
Foto: ŽELJKO JERNEIĆ

Palikuča: «Un po’ spiazzati»
“Se devo essere sincero sono un po’ sorpreso dall’addio di Tomić. Di recente avevamo prolungato il contratto ed era nostra intenzione che lui continuasse con il processo di ringiovanimento e di crescita della squadra che gli avevamo affidato – ammette Palikuča –. Alla fine però ha avuto i suoi buoni motivi per chiederci la rescissione del contratto, che noi abbiamo accettato. Vorrei ringraziarlo per gli sforzi profusi, da vero professionista che è. Sicuramente possiamo giudicare il suo lavoro come positivo, d’altronde da parte nostra c’era la volontà di prolungare la collaborazione. Ci sono cose per le quali siamo molto soddisfatti, altre un po’ meno. Da parte mia non sarebbe corretto parlare dei motivi del suo addio, questo lo deve spiegare lui. Problemi di spogliatoio? Le solite speculazioni prive di fondamento. In quanto al suo erede, stiamo seguendo alcuni nomi e nei prossimi giorni decideremo. L’importante è che soddisfi il profilo di allenatore che stiamo cercando, ovvero che promuova i giovani e proponga un calcio ad alto livello che diverta i tifosi. Croato o straniero? Fa poca differenza”.

Smolčić, Drmić, Velkovski, Pavičić…
In quanto al mercato, Hrvoje Smolčić è già da mesi un giocatore dell’Eintracht Francoforte e la prossima settimana ci sarà l’ufficializzazione del trasferimento. Il prestito di Josip Drmić da parte del Norwich è scaduto e quasi sicuramente lo svizzero firmerà a giorni per la Dinamo Zagabria. Sul piede di partenza anche Darko Velkovski e Domagoj Pavičić, in scadenza di contratto e desiderosi di tentare l’avventura all’estero. Sui tanti giocatori attualmente in prestito (Krešić, Abass, Čerin, Vučkić), Palikuča dice: “Nel caso di alcuni eserciteremo il diritto di riscatto o prestito prolungato, mentre altri saranno liberi di tornare al club di appartenenza”.

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