Rijeka. «Sarà un match intenso e ricco di emozioni»

Sergej Jakirović, allenatore del Rijeka, analizza la trasferta di domani pomeriggo in casa dell'Istra 1961

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Rijeka. «Sarà un match intenso e ricco di emozioni»
Foto: RONI BRMALJ

Un derby è pur sempre un derby, anche quando la posta in palio non è particolarmente alta. Dove poi se si gioca per qualcosa di ben più importante del semplice prestigio regionale. Lo sanno a Pola, lo sanno anche a Fiume e lo capiranno presto anche coloro che arrivano da… fuori. “Mi aspetto una partita dinamica, intensa e ricca di emozioni da ambo le parti. Il derby è sempre un qualcosa di unico e speciale”, dice l’allenatore del Rijeka, Sergej Jakirović, il quale sembra aver capito il significato della partita ancora prima di aver provato le emozioni che comporta. “Per la prima volta dopo tantissimi anni l’Istra 1961 si presenterà all’appuntamento forte di una migliore posizione in classifica. Non credo di sbagliarmi nel dire che parte da favorito. I polesi stanno facendo benissimo, con noi e la Dinamo sono la squadra che ha conquistato più punti nel girone primaverile. Non si battono Osijek e Hajduk per caso. Erceg è un pericolo costante per tutte le difese avversarie, un giocatore in grado di fare la differenza. Ci sono poi Galilea, Mlinar e diversi altri senatori. Rispettiamo l’Istra 1961 per quanto fatto fin qui, ma la nostra intenzione primaria è fare il possibile per portare a casa un risultato positivo”, analizza il match di domani il 46.enne tecnico nativo di Mostar.

C’è voglia di riscatto
Il derby è l’occasione giusta per riscattare la sconfitta casalinga con lo Slaven Belupo. “Siamo profondamente dispiaciuti per il KO, per di più che è stata forse la nostra migliore partita nelle ultime settimane in quanto a intensità, continuità e controllo del gioco – prosegue Jakirović –. Sono comunque felice nel vedere il rammarico da parte dei ragazzi per l’occasione persa. Questo mi dà una certa garanzia che muoiono dalla voglia di riscattarsi. Dobbiamo però cercare di evitare alcuni errori. Contro lo Slaven sono andato su tutte le furie quando abbiamo preso gol per colpa di un errato posizionamento della difesa, in azione praticamente di rimessa. Pazienza: inutile essere euforici dopo una partita vinta così come non c’è posto alla depressione dopo una sconfitta. Rialziamo la testa e andiamo avanti per la nostra strada. Abbiamo un quarto posto da provare a raggiungere”.

L’importante è non perdere
Vista la situazione di classifica, difficile che il pareggio possa accontantare il Rijeka. Jakirović ha le idee chiare: “Se guardiamo la matematica allora è così. L’eventuale vittoria potrebbe rappresentare un bivio, mentre in caso di KO le cose si complicherebbero ulteriormente. C’è ancora comunque tanto da giocare da qui a fine campionato. Sono convinto che si deciderà tutto nel quarto mini girone, dove il calendario ci è favorevole. Perdere i confronti diretti ti penalizza doppiamente. Mettiamola così: un pareggio al Drosina non sarebbe comunque da scartare anche se noi, da sportivi, puntiamo sempre al massimo”.

Selahi e Liber squalificati
Il problema principale in casa fiumana è la squalifica di due centrocampisti, Lindon Selahi e Adrian Liber, che costringeranno Jakirović a qualche cambio forzato. “Non avrò grande margine di scelta, ma visto che avevamo otto giocatori diffidati prima dello Slaven Belupo mi aspettavo qualcosa di simile. Vorrei comunque dire ai ragazzi che alcune ammonizioni andrebbero evitate. Selahi ha preso un giallo inutile, anche se la colpa non è tutta sua. Ha protestato per una rimessa laterale che riteneva a nostro favore venendo ammonito. Poi l’arbitro gli ha dato ragione, ma il giallo è rimasto. Ecco, tutto questo mi dà un po’ fastidio: non puoi far notare nulla senza venir punito per mancanza di rispetto. Se gli arbitri applicherebbero questa regola alla lettera si finirebbe la partita in 5-6 giocatori per squadra. Direi che ci vuole forse un po’ di più comprensione da parte dei direttori di gara verso chi è sotto pressione per 90 minuti. Tornando all’undici di partenza, per il derby ho in mente alcune varianti, ma vedrò nei prossimi allenamenti quale potrebbe essere la migliore. Stanić? Lavora bene e aspetta la propria occasione. Chissà che non arrivi proprio a Pola. Djouahra e Mitrović? Verranno con noi a Pola. Si allenano quasi regolarmente, ma non sono ancora pronti per il rientro. Però li voglio con il resto della squadra per fare gruppo. Credo che sarà un bene sia per loro che per gli altri giocatori”.

Le lodi a Garcia
Parlando dell’avversario, Jakirović ha soltanto parole di lode per il collega Gonzalo Garcia. “Allena l’Istra da ormai due stagioni e ne conosce i pregi e i difetti. Con il passare del tempo diventa più facile per un allenatore visto che dispone di un piano A e di un piano B. Si vede comunque che la squadra lo segue e crede in lui. Così come anche la società, che gli aveva ribadito la fiducia nei momenti più difficili. Garcia ha costruito con gli anni una buona base di lavoro e con il tempo la sta perfezionando. I risultati lo indicano chiaramente. A facilitare il tutto è che a Pola puoi lavorare in tutta tranquillità, senza troppa pressione sulle spalle. Mi piace molto il suo modo di interpretare il calcio, con tanto di possesso palla e scambi veloci. Ma anche contropiedi micidiali”.

Orario incomprensibile
Infine, una critica a chi di dovere. “Francamente non capisco bene una cosa: come mai una partita simile, che suscita l’interesse dei tifosi da ambo le parti, si gioca di venerdì alle 17 quando molte persone sono ancora al lavoro oppure appena rientrate a casa? Se non sbaglio il calcio si gioca per il pubblico. Se vogliamo vendere quanto meglio il prodotto calcio nazionale dobbiamo fare attenzione che sia accessibile a quante più persone. Dal vivo e in diretta televisiva”.

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