Rijeka. Sarà un’estate caldissima

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Rijeka. Sarà un’estate caldissima

FIUME | “Ancora 96 anni” c’era scritto sullo striscione esposto negli ultimi minuti della partita Rijeka-Hajduk. Di anni ne sono passati quattro da quando la tifoseria fiumana “promise” ai rivali spalatini che nei prossimi cent’anni il glorioso Hajduk, con oltre un secolo di storia, sarebbe sempre arrivato dietro al Rijeka a fine stagione. Lo scorso anno il Rijeka vinse titolo e Coppa, mentre quest’anno, nell’ultima giornata, ci si accontenta di un successo e del secondo posto in classifica. La partita vinta per 3-1 riassume quella che è stata l’intera stagione della squadra di Matjaž Kek. A fasi di bel gioco si sono alternati periodi anemici, anche quando ci si è trovati in superiorità numerica a mezz’ora dal fischio finale.
Dopo un periodo non brillante è tornato a segnare Čolak e lo ha fatto al 2’ dopo che il Rijeka, appena sceso in campo, ha fatto capire subito che non intendeva deludere i propri tifosi. Il primo tempo ha ricordato il miglior Rijeka, quello che fece incetta di successi la passata stagione. Avrebbe anche potuto dilagare, ma fino al 45’ è arrivato soltanto un gol realizzato da Pavičić, che si è ritrovato un pallone ribattuto dopo una conclusione di Acosty. Prima del riposo l’Hajduk è riuscito a effettuare un solo tiro in porta, fermato senza problemi da Sluga, che nel secondo tempo è intervenuto una sola volta, nei primissimi minuti, per poi capitolare al 50’. Dopo il gol di Said non è successo quasi nulla. Al 62’ è uscito per somma di ammonizioni Lopez, ma i fiumani non hanno fatto nulla per approfittarne. In compenso, non hanno corso alcun rischio. Nei minuti conclusivi gli spalatini sono rimasti in nove dopo che Juranović si è fatto male alla spalla. Al 5’ di recupero ecco il gol del solito Puljić, uno ormai abituato a partire dalla panchina e spesso pronto per sfruttare al meglio il minutaggio a disposizione. Quando entra in campo, Puljić è praticamente una certezza.
L’ultima partita di campionato, conclusa con i fuochi d’artificio e gli immancabili sfottò ai tifosi rivali, è stata per diversi giocatori l’ultima a Rujevica con la maglia del Rijeka. Non c’è da essere patetici in momenti come questi quando arriva il momento di congedarsi. Il club fiumano, rilevato ufficialmente lo scorso inverno da Damir Mišković, ha come primo obiettivo quello di essere autosufficiente. Il tecnico Matjaž Kek ha detto pochi giorni fa che la capacità della società di essere economicamente indipendente è il suo successo più grande. La condizione per riuscire ad attuare questa politica è fare cassa. La lista, provvisoria, dei probabili partenti è già piuttosto lunga. Il primo è il capitano Bradarić, uno dei superstiti della stagione dei trofei, che già un anno fa veniva indicato tra quelli che se ne sarebbero andati sicuramente. Invece, ha scelto lui di restare, guadagnandosi la stima e l’affetto di club e tifosi. Nell’elenco della prossima campagna trasferimenti ci sono oltre a lui Gorgon, Župarić, Pavičić, Heber e anche il portiere Sluga. Avremo tutti modo di seguire i movimenti sul mercato.

Mario Pavelić primo arrivo

Prima dell’inizio del solito tormentone estivo, intanto, ecco a Rujevica il primo arrivo. Dal Rapid Vienna è giunto a Rujevica, a parametro zero, Mario Pavelić, terzino destro. Ha 24 anni ed è nato in Austria. Ha giocato con la maglia di quasi tutte le selezioni giovanili austriache. Con la prima squadra del Rapid dal 2013 ha disputato 103 partite segnando 4 gol. Prima che il Rijeka si interessasse di lui, aveva già avuto modo di seguire quella che poi sarebbe diventata la sua nuova squadra. “Ho visto il Rijeka contro il Salisburgo e mi ha fatto piacere sapere che era interessato a ingaggiarmi. Me ne hanno parlato in modo molto positivo Grahovac, Močinić e Jelić”. Conosce Gorgon, che probabilmente non sarà suo compagno di squadra nella prossima stagione, e Grahovac. Dopo la firma del contratto che lo legherà alla società fiumana nelle prossime tre stagioni, Pavelić ha detto: “Spero di adattarmi in fretta e di meritarmi con il mio impegno la fiducia dell’allenatore. Il mio desiderio è quello di lottare per riconquistare il titolo”.

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